Via Francigena in MTB - Tappa n. 5 - Viterbo - Sutri


Via Francigena in MTB - Tappa n. 5 - Viterbo - Sutri
Album fotografico
Distance: 50 km - 708 m Ascent - 746 m Descent

Giornata bellissima anche oggi, del meteo, che fino a qui ci ha accompagnato, non possiamo lamentarci. Dopo una buonissima e abbondante colazione e una volta caricati i nostri zaini sulle spalle e le borse su qualche mountain bike si parte. Prima di tutto, però, dobbiamo recarci in piazza del Duomo per timbrare le nostre credenziali che qualcuno di noi raccoglie per poter entrare nell'apposito ufficio e procedere poi all'operazione, per tutti, perchè i nostri mezzi non li lasciamo mai incustoditi. Viterbo è una bella città e noi siamo appena fuori dal centro cittadino ma per raggiungerlo ci mettiamo davvero poco tempo. Sarà anche quest'oggi un percorso di media lunghezza e siamo arrivati alla penultima tappa di questo bellissimo itinerario.


Percorriamo via Cairoli, alla nostra partenza da Viterbo, per arrivare in piazza dei Caduti passando a fianco della Chiesetta di Santa Maria della Peste con la sua pianta ottagonale. Attraversando la piazza alla nostra sinistra troviamo la Chiesa di San Giovanni Battista (chiamata dai viterbesi “del Gonfalone”) proseguendo diritto su via F. Ascenzi ed entriamo nella parte medioevale della cittadina. Alla nostra destra la Chiesa di Santa Maria della Salute (La sua storia inizia intorno al 1318, quando venne costruita per volontà del committente Mastro Fardo di Ugolino di Uffreduccio. Notaio francescano, viterbese, seguì gli insegnamenti di San Francesco d’Assisi nella città di Viterbo) che precede di poco l'entrata su piazza del Plebiscito dove passiamo sotto l'arco del Palazzo dei Priori. Tenendoci a destra andiamo a percorrere via San Lorenzo raggiungendo il primo bivio con via Chigi ed il secondo su piazza del Gesù dove seguendo sempre questa bella e stretta stradina raggiungiamo piazza San Lorenzo davanti alla Cattedrale di San Lorenzo o Duomo di Viterbo (Sec. XII).

Andiamo a timbrare le nostre credenziali entrando nella piccola porta a fianco del Campanile e successivamente a turno entriamo all'interno per una visita a questa Cattedrale che nel XIII Secolo divenne sede del Papato. Un giro nella piazza prima di lasciare la cittadina non può mancare e ci rechiamo a fianco del Palazzo dei Papi (Sec. XIII) e alla bellissima Loggia della Benedizioni e poi ritorniamo su via San Lorenzo e per un tratto, a ritroso, girando a sinistra su via dei Pellegrini e raggiungiamo adesso piazza del Gesù dove troviamo la bellissima Chiesa di San Silvestro (Si tratta di una chiesa molto antica, forse anteriore all'anno Mille. Ha una semplice facciata in pietra che culmina con un campanile a vela. Sul profilo del tetto spiccano anche due sculture leonine di epoca medievale) e la fontana del Gesù o di San Silvestro. Procedendo sempre diritto imbocchiamo la stretta stradina di via del Gesù ed arrivati all'incrocio giriamo a sinistra e percorriamo un brevissimo tratto di via Chigi.

Raggiunto il bivio di via Sant'Antonio giriamo a destra e in discesa raggiungiamo La Valle Faul da dove si vede l'imponenza dei contrafforti del Palazzo dei Papi. Passando accanto al grande parcheggio percorrendo il lungo rettilineo arriviamo a fianco della Cinta Muraria della cittadina con le possenti mura medioevali e alla Torre della Bella Galiana. Tenendoci a sinistra andiamo a percorrere un tratto di via Sant'Antonio ed arriviamo davanti alla Torre Porta di Valle. Girando a destra scendiamo su piccoli gradoni e usciamo dalle mura portandoci su una piccola stradina che raggiunge l'incrocio con via San Paolo. Procedendo diritto ci portiamo sulla  Strada Freddano  che ci fa arrivare subito nella periferia ed andiamo a percorrerne il rettilineo e man mano che proseguiamo la sede stradale diventa sempre più stretta e scavata nel tufo. Ritornati a livello del terreno ci troviamo nel mezzo dei campi e proseguiamo ancora diritto fino a raggiungere un bivio dove ci teniamo a destra e andiamo a percorrere la  Strada dei SS Ilario e Valentino . Anche questa stradina, più bassa rispetto al terreno circostante, attraversa campi e uliveti e ci porta sul cavalcavia che attraversa la  SS675 .

Scendendo dalla parte opposta andiamo ad attraversare la campagna viterbese dove le case coloniche e gli uliveti non mancano. Arrivati davanti all'edicola dei Santi Ilario e Valentino abbiamo raggiunto il tratto della variante della Via Francigena per Ponte Camillario. Tenendoci a sinistra andiamo a superare, con un breve tratto a spinta, le nostre mtb al di la delle tombe etrusche e della Catacomba fermandoci ad ammirare queste rovine che si trovano nel mezzo di un grande prato. L'ingresso alla tomba è chiuso da un cancello in ferro ed è quindi non percorribile. Ritornati in sella e con un'ampio giro ritorniamo nuovamente ad incrociare la  Strada Freddano  dove ci teniamo a destra. Poco più avanti troviamo un bivio e girando a sinistra ci portiamo sulla sterrata  Strada San Nicolao  e arriviamo al sottopasso della  SS675 . Risaliti dalla parte opposta troviamo un bivio e girando a destra imbocchiamo  Strada Asinello . Tratti abbastanza selvaggi su fondo sterrato dove le fattorie si susseguono così come gli orti e gli uliveti. Raggiunto il bivio con  Strada Signorino  giriamo a destra e ne percorriamo il lungo rettilineo fino ad incontrare un bivio, dove troviamo una piccola edicola della Madonna,  e tenendoci a sinistra ci portiamo su via Risiere.

Ritorniamo ancora su fondo sterrato e seguiamo la stradina che ci porta ad attraversare altri campi e uliveti e raggiunge poi nuovamente la statale dove un sottopasso ci fa arrivare ad un bivio. Tenendoci a sinistra seguiamo la strada sterrata che per un lungo tratto corre a fianco alla statale e che arriva fino al grande svincolo. Subito dopo giriamo a sinistra e con un'altro sottopasso arriviamo ad un'altro bivio dove troviamo le frecce del percorso della Via Francigena. Giriamo a destra e proseguiamo sempre su sterrato passando a fianco di una recinzione con filo spinato e poco più avanti superato un vecchio caseggiato abbandonato  arriviamo ad un bivio. Proseguendo sempre diritto, adesso su stradina asfaltata, siamo nel mezzo della campagna e questo bellissimo tratto tra campi coltivati e uliveti ci accompagna per qualche chilometro.

Dopo un bivio, dove a destra parte una strada sterrata, noi rimaniamo sempre sulla stradina asfaltata e procediamo sulla  Strada degli Orti  rimanendo sempre nel mezzo di pratoni e uliveti. Dopo una breve discesa termina il tratto in falsopiano che ci ha condotto al di là del confine comunale con Vetralla ed iniziamo una leggera salita che ci fa passare nel mezzo di una serie lunghissima di Uliveti. Il gruppo ovviamente si allunga perchè qualche scoria dei chilometri percorsi i giorni precedenti inizia a farsi sentire, ma essendo una salita regolare e senza strappi riusciamo a procedere anche se distanziati. In questi momenti, quando magari per qualche centinaio di metri si rimane da soli, ti passano per la mente tantissimi pensieri. Riprendi subito però il presente quando girandoti attorno vedi solo natura e tutto quello che l'uomo è riuscito a creare con fatica e a cui dedica una parte della vita accudendo queste piante che ci danno questo favoloso olio. Raggiungiamo un casale e per ricompattare il gruppo i primi si fermano all'ombra delle piante. Quando tutti siamo arrivati una breve pausa ce la concediamo volentieri e tra qualche battuta e controllo del mezzo il tempo passa in fretta.

Ci rimettiamo in sella e procediamo sempre su questa strada sterrata che poco dopo deviando a sinistra affianca un tratto di  SR2  e raggiungiamo il cavalcavia che va ad attraversarla. Ci portiamo adesso sulla  Strada Sasso Pellegrino-Ginestreto  percorrendo un rettilineo che lasciamo quando a destra troviamo una traversa anch'essa sterrata che con un'altro rettifilo, all'interno di un grandissimo uliveto, raggiunge l'incrocio con la  Strada Ciavaletta . Il paesaggio in questo punto cambia, agli uliveti si frappongono vigne e viali di cipressi con ampi spazi ben curati e muretti a secco. Giriamo a sinistra e portandoci adesso su stradina asfaltata ne percorriamo però solamente 200 m per girare poi a destra su una sterrata che in leggera salita ci porta all'interno di un boschetto. Seguendo le indicazioni del nostro GPS lasciamo poco dopo la sterrata e ci immettiamo su un single trail che va ad attraversarlo dove superiamo il piccolo guado sul torrente Mecaccio per ritrovare poco dopo un'altra sterrata dove giriamo a sinistra. Uscendo dal bosco ci ritroviamo nel mezzo di un'altro grandissimo uliveto sulla  Strada Doganella  e lo attraversiamo raggiungendo la località Pontarello. Tra alcune casette arriviamo ad un bivio e giriamo a sinistra.

Strada che adesso inizia una bella discesa e va ad attraversare uliveti e vigneti fino a raggiungere l'incrocio con la  SP10 . Girando a destra ne percorriamo davvero poche centinaia di metri e arrivati ad un bivio ci teniamo a sinistra e seguendo il cartello della Via Francigena andiamo a percorrere questa bella stradina che risale verso Vetralla. Raggiunto un trivio ci teniamo a sinistra e procediamo su via della Selvarella ed arriviamo in piazza San Severo. E' ormai passata l'ora di pranzo, ma il nostro stomaco ce lo ricorda e così siamo non appena arrivati all'incrocio con la  SR2  siamo fortunati nel trovare ancora aperto un negozio di alimentari dove ci fermiamo per farci preparare alcuni panini e qualche lattina di birra. La sosta ci permette di riposare un attimo, dalla partenza abbiamo percorso oramai, quasi, la metà del percorso e siamo in netto anticipo sulle nostre tabelle di marcia. Dopo aver ritirato la scorta di leccornie ci portiamo nel parcheggio antistante e ci sediamo sul parapetto del muro che lo delimita per gustarci finalmente questi buonissimi prodotti. Terminato anche questo breve periodo di pausa ci rimettiamo in marcia e prima di ripartire passiamo dal comune di Vetralla per farci timbrare le nostre credenziali. 

Percorriamo via della Pietà e raggiungiamo un trivio dove giriamo a destra e arrivati in piazza della Rocca (dove sorgeva la Rocca dei prefetti Di Vico, di cui resta un grande torrione cilindrico merlato) proseguiamo sempre diritto seguendo la strada con fondo in pavè fino a piazza Umberto I. Entrando negli uffici del comune troviamo tanta attenzione, noi che siamo pellegrini anomali rispetto ai moltissimi che giungono si qui a piedi, e parlando con le persone dell'ufficio notiamo un certo interesse sulle domande che ci vengono poste in merito al nostro passaggio sul tratto comunale della Via Francigena di competenza del comune. Rispondiamo alle domande e dopo un saluto si ritorna in piazza e ci rechiamo, adesso, davanti al Duomo di Vetralla (secolo XVIII) che troviamo dalla parte opposta della piazza. Non possiamo esimerci dalla visita anche all'interno e scattare qualche bella fotografia. Si riparte ritornando su via Cassia e girando a destra ripercorriamo il tratto fino a piazza della Rocca poi anzichè girare proseguiamo ancora diritto su via Roma. Raggiunta piazza G. Marconi troviamo un bivio e tenendoci a destra percorriamo via Cassia Sutrina per girare alla prima traversa a sinistra su via Dante Alighieri.

Al bivio giriamo a destra e percorriamo via San Michele, dove scendiamo di sella per superare i gradini che ci portano all'incrocio della  SR2 . Tratto abbastanza trafficato, che con il passaggio nel mezzo delle case della cittadina è ancor più accentuato. Fortunatamente non abbiamo particolari problemi e portandoci sul lato opposto imbocchiamo via dei Cappuccini. La strada, mai tanto trafficata, inizia subito in salita e per un bel tratto rimane rimane anche all'ombra poi una breve discesa e la risalita ancora su strada alberata su un lungo rettilineo che termina all'incrocio con via Giardino. Davanti a noi il Monastero delle Monache Benedettine Regina Pacis dove ci fermiamo un'altra volta per apporre anche questo timbro alle nostra tabella del percorso. Uscendo dal piccolo cortile ci teniamo a destra e procediamo su via Giardino per arrivare, dopo aver costeggiato il muro di cinta del Monastero, alla frazione Giardino con la strada che ora va leggermente in discesa. 

Raggiunto un bivio proseguendo sempre diritto, tenendo la sinistra, passiamo a fianco della Chiesa del Cuore Immacolato di Maria e seguendo anche quest'altro lungo rettilineo arriviamo all'incrocio con la  SP10 . Girando a destra ci portiamo al bivio e tenendoci a sinistra andiamo ad imboccare la  SP80  dove superiamo il passaggio a livello per arrivare al cartello che ci indica il termine del territorio comunale di Vetralla e dove subito dopo giriamo a destra seguendo il  Sentiero Rita Chiodi  che entra all'interno del bosco ed inizia una bella salita che fortunatamente non è eccessivamente lunga ma che si fa subito sentire nelle gambe. Uscendo dal bosco e sempre su strada sterrata arriviamo alla località Asmara dove troviamo un'area di sosta dei Pellegrini e tenendoci a sinistra andiamo a percorrere un'altra sterrata che rientra nuovamente nel bosco ed inizia nuovamente un'altra salita che raggiunge un trivio. Giriamo a destra per portarci all'esterno del bosco e dopo aver attraversato un'altro grande uliveto arriviamo ad un'altro bivio. Sempre su fondo sterrato giriamo a destra e seguiamo il rettilineo che termina quando incrociamo la  SR2 .

A fianco dell'abbandonato Casale delle Capannacce giriamo a destra e superiamo la vecchia Chiesa di Santa Maria di Loreto, oramai in completo stato di abbandono, entrando nel territorio comunale di Capranica. Subito dopo giriamo a sinistra e superiamo uno steccato, dove ci sono le indicazioni per la Via Francigena, ed andiamo ad attraversare un frutteto rimanendo rasenti ad una rete di divisione dei poderi. Raggiunto un bivio sterrato giriamo a sinistra e poco dopo davanti ad un cancelletto in legno,  dove ci sono le indicazioni del percorso, siamo costretti a scendere di sella per aprirlo, passare e richiuderlo poi alle nostre spalle. Il sentiero che passa all'interno di questo grande frutteto intervallato da ulivi ci conduce dopo qualche curva a fianco delle Torri di Orlando. Posto reso abbastanza singolare perchè si trova nel mezzo di boschi (Secondo la leggenda, Orlando, il prode paladino di Carlo Magno, re dei Franchi, si aggirava nei tempi antichi in queste terre in cerca di avventure e quando era stanco amava riposare con i suoi compagni d’arme all’ombra delle grandi querce, che all'epoca caratterizzavano il sito). Il tratto abbastanza selvaggio e con il sentiero che in alcuni punti sparisce ci fa attraversare un'altro bel tratto tra questi alberi di nocciole che termina quando incrociamo la  SP493 .

Uscendo dal frutteto dobbiamo scendere di sella per spostare il filo di ferro che tra i pali ne chiude l'ingresso e una volta richiuso ci prepariamo di nuovo a partire dopo però un bel sorso d'acqua fresca. Percorrendo la provinciale, a sinistra, dove non troviamo quasi nessun veicolo a motore se non qualche trattore che sta lavorando nei campi, arriviamo nei pressi dell'incrocio con la  SR2  ma giriamo prima a destra seguendo la  Strada Doganale Oriolese . Su fondo sterrato proseguiamo in questo tratto pianeggiante dove i pini marittimi ci accompagnano fino all'incrocio della località Cappuccino. Raggiunto l'incrocio, delle strade sterrate, procediamo ancora diritto e seguendo questa bellissima sterrata superiamo una prima volta il ponte sulla ferrovia e dopo un paio di ampie curve arriviamo ad un bivio. Girando a sinistra andiamo a percorrere la strada in discesa, sempre sterrata, che arriva ad un sottopasso ferroviario. La strada adesso risale la collina ma in modo abbastanza tranquillo anche se questi strappetti a questo punto del percorso e con nelle gambe i tanti chilometri percorsi si fanno sentire.

Da qui in avanti saranno continui saliscendi in un paesaggio dove gli alberi di nocciolo ci fanno sempre compagnia mentre attraversiamo questo bellissimo tratto ci campagna Laziale.  Al bivio giriamo a sinistra e ci portiamo sulla  Strada della Valle dei Santi  dove superiamo un'altro sottopasso ferroviario ed entriamo nella prima periferia di Capranica. La stradina, adesso asfaltata, che attraversa la parte nuova della cittadina, con un leggerissimo saliscendi, raggiunge un primo incrocio con via G. Matteotti dove proseguiamo ancora diritto. Troviamo i cartelli di indicazione della Via Francigena ed anche se andiamo a percorrere un tratto contromano, con molta attenzione, fino all'incrocio con la  SR2 . Tenendoci a sinistra percorriamo la statale arrivando fino ad un bivio. Con attenzione ci teniamo a destra e seguiamo il rettilineo per raggiungere piazza G. Garibaldi dove passando sotto la volta di Porta Sant'Antonio. Entriamo a questo punto nel centro storico della cittadina e passiamo accanto alla Chiesa di San Francesco (Sec. XIII), che con le sue importanti scale che risalgono verso l'entrata è davvero un'opera abbastanza unica nel suo genere. Percorrendo via degli Anguillara arriviamo a fianco della Chiesa di Santa Maria (Conserva un pregevole campanile tardo-romanico appartenente molto probabilmente alla chiesa originaria, del XIII secolo) dove nella piazzetta a sinistra possiamo vederne il bel colonnato. 

Ci portiamo ora su via Castel Vecchio tra le antiche case di tufo che danno alla cittadina un fascino particolare ed in leggera discesa superiamo i tanti vicoli che partono a fianco della comunque stretta stradina. La piccola Chiesa di San Pietro (La chiesa custodisce alcuni affreschi del '400 con la figura di San Sebastiano. Oggi è sede della Confraternita dei Santi Terenziano e Rocco) è posta proprio alla fine  perchè poco più avanti un paletto ne determina il limite oltre il quale gli automezzi possono transitare. Dato che, nel nostro caso, stiamo seguendo il tratto Francigeno che normalmente si percorre a piedi siamo costretti, poco più avanti, a scendere di sella perchè il fondo in pavè si trasforma in gradinata che con qualche curva ci porta su piazzale del Frate da dove scendiamo ancora per raggiungere l'incrocio con via Romana. Ci teniamo a sinistra e poco dopo giriamo a destra sulla sterrata  Strada delle Pogliere  che con uno strappo, abbastanza duro, ci porta all'interno del bosco. Un chilometro di salita dove facciamo tanta fatica, vuoi per il peso degli zaini sulle spalle o delle borse che ci sono sulla mtb, che superiamo scendendo qualche volta di sella e risalendoci quando la salita diventa meno dura. Terminiamo la rampa e, finalmente, una leggera discesa ci conduce all'incrocio con la  Strada di Crognano  dove giriamo a destra e poi subito a sinistra per ritornare all'interno del bosco. Il primo tratto è su strada sterrata e successivamente il fondo diventa un single trail che passa a fianco delle sponde del Fosso Mazzano.

Siamo passati nella parte più selvaggia del percorso della Via Francigena, da quando siamo partiti, e per seguire l'esatta direzione all'interno di questo bosco dobbiamo per forza di cose contare sulle nostre tracce GPS. Il sentiero, man mano che proseguiamo diventa sempre più stretto ed a un certo punto siamo costretti a scendere di sella perchè il passaggio, sul guado, è talmente stretto che già camminando facciamo fatica a passare. Abbiamo anche i mezzi da trasportare al di la di questa inaspettata strettoia ma come sempre l'ingegno si aguzza nel momento del bisogno. Scarichiamo i pesi eccessivi dalle mtb che sono cariche e sollevandole al di sopra dello strettissimo sentiero riusciamo ad aver spazio a sufficienza per effettuare il passaggio tra alcuni tronchi d'albero. Il brutto viene poco più avanti quando siamo all'altezza del guado. Con il fango che troviamo a terra riusciamo a malapena a raggiungerlo facendo un passo in avanti e forse mezzo all'indietro. Le suole delle nostre scarpe scivolano e dobbiamo tenerci ben aggrappati alle nostre mtb se non vogliamo fare un serio bagno nelle acque del fosso. Con l'aiuto di tutti superiamo anche questo piccolo inconveniente che ci frena un poco perchè anche nel proseguo del single trail stare sempre in sella diventa alquanto difficile.

Sembra un bosco senza termine, quello che stiamo percorrendo sul sentiero, vista anche la bassa velocità che teniamo per via dei continui cambi di direzione e più procediamo più ci avviciniamo però alla nostra meta di oggi perchè da quello che intravediamo sul piccolo video del nostro navigatore GPS non siamo distanti da Sutri. Ne raggiungiamo la periferia quando incrociamo la  Strada Capo Ripa  e giriamo a sinistra arrivando al bivio. Siamo entrati nel Parco Regionale dell'Antichissima Città di Sutri. Al bivio, dove alla nostra sinistra troviamo la Torre degli Arraggiati (il cui nome potrebbe derivare secondo la tradizione dal fatto che il convento ospitò frati dell'ordine dei Carmelitani). Risaliamo leggermente e raggiungiamo la  SR2  dove proseguendo verso destra raggiungiamo la traversa a sinistra che ci fa oltrepassare Porta Vecchia (Era la porta d'ingresso alla parte della cittadina medievale nonché meta principale dei pellegrini che percorrevano la Via Francigena e giungevano a Sutri come ultima tappa prima di Roma) e ci addentriamo nel centro storico con la strada che risale fra le case con mura in tufo. Superiamo la piccola Chiesa di San Rocco (Sec. XVII) e l'antico Ospedale Civico (ora adibito a Museo) e dopo una breve curva a destra ci teniamo a sinistra per percorrere la stretta viuzza di via G. Andrea dell'Anguillara che arriva nella piccola piazza dell'Oca.

Tenendoci a destra, su via Santa Lucia, andiamo nella stretta stradina che passa sotto la volta di una casa e procedendo ancora in leggera salita arriviamo in piazza del Comune. Si nota subito, a sinistra, la Torre con l'orologio e le campane mentre a destra troviamo la fontana che è sistemata nel centro della piazza ed a fianco troviamo il palazzo del Comune. Dopo una breve sosta che ci permette di scattare qualche fotografia ripartiamo portandoci a sinistra sulla stretta via Piave che raggiunge poco più avanti piazza San Francesco dove troviamo la Chiesa di San Francesco. (Sec. XIII), che merita davvero una visita, e riprendiamo la nostra stradina procedendo a ritroso, per poche centinaia di metri su via San Sebastiano. Giriamo a destra su via E. Agneni per raggiungere l'incrocio con via Vittorio Veneto dove giriamo a sinistra. Arriviamo davanti alla Cattedrale di Santa Maria Assunta (Sec. XII) in piazza del Duomo e dopo un'altra breve fermata si riparte riportandoci a destra su via XXIV Maggio. La strada in leggera discesa ci porta all'esterno del bellissimo centro storico ed arrivati all'incrocio, nuovamente, della  SR2  giriamo a sinistra e ne percorriamo poco meno di 200 m per girare poi a destra ed andare all'interno del Parco Regionale dell'Antichissima Città di Sutri dove possiamo vedere la Necropoli (I-II secolo) con le antiche tombe Etrusche, il bellissimo Anfiteatro Romano e la Necropoli Romana.

Proseguendo poi all'interno del Parco percorriamo la  Strada di Pian Ceraso  che va ad attraversare un grande noccioleto e ci fa arrivare all'incrocio con la  SP40 .  Tenendoci a sinistra raggiungiamo l'incrocio con la  SR2  nei pressi della Casa Cantoniera. Al bivio giriamo a destra e subito a destra per portarci sulla strada che va in direzione di Trevignano, Bracciano e dove troviamo anche l'indicazione della Via Francigena. Ne percorriamo almeno 350 m per girare poi a destra in località Pian Castagno dove la bella stradina che passa nel mezzo a dei grandi pratoni e noccioli ci porta alla nostra meta odierna presso l'agriturismo dove questa sera si prevede un'abbondante cena e dove possiamo finalmente riposare prima di prepararci all'ultima delle nostre tappe che ci condurrà in piazza San Pietro. Della nostra bellissima tappa odierna ricorderemo sopra tutto le tante sterrate che abbiamo affrontato e dove per molto tempo siamo rimasti nel mezzo della bella campagna in un contesto di belle colline dove le piantagioni di nocciole la fanno da padrone. Adesso una bella doccia ci vuole davvero ma prima di tutto ci vuole una risciacquata alle nostre divise che anche oggi ci hanno tenuto al fresco nonostante il bel sole che in certi momenti picchiava davvero.
       

Commenti

Post

Brianza Power in MTB

Sondrio - Piateda - Decauville - Sentiero Valtellina

Colline e sterrati della Brianza

La Valle del Cantalupo, Brovada, Pegorino e Rio Bevera

Montevecchia Around

50 Km nella Brianza in MTB

Sospensione di tutte le attività

Nuovo Anno - nuovo blog

Passo Bernina - Chiavenna

Un bel giro in mtb