Via Francigena in MTB - Tappa n. 4 - Bolsena - Viterbo
Via Francigena in MTB - Tappa n. 4 - Bolsena - Viterbo
Album fotografico
Distance: 36 km - 700 m Ascent - 687 m Descent
Non è prestissimo, questa mattina, quando suona la sveglia. Oramai ci siamo abituati ad orari di partenza che non sono al limite e per di più, anche quest'oggi, la tappa non riserva particolari pendenze anche se, da quello che vediamo scritto sulla nostra pagina web il dislivello non è del tutto da prendere con le molle. Colazione in albergo dove nel tavolo del self-service c'è di tutto, dal salato alla frutta, dal latte alle brioche e poi ancora caffè e tante torte a scelta. Facciamo un bel pieno anche stamattina, ne abbiamo bisogno perchè subito dopo la partenza il primo tratto sarà abbastanza duro, per dire che partiremo già in salita.
Lasciamo l'albergo dopo aver caricato i nostri mezzi delle borse e le nostre spalle degli zaini e ci guardiamo in giro ancora per qualche istante, prima di scattare le ultime fotografie ed entrare nelle viuzze interne al borgo. Arriviamo in piazza Santa Cristina dove la Basilica ha ancora le porte chiuse e per farci timbrare le nostre credenziali ci rivolgiamo all'Istituto Suore del SS Sacramento che hanno il loro convento proprio a fianco della cattedrale. Un suora giovanissima ci apre il portone e alla nostra richiesta del timbro ci informa che uno solo di noi può entrare e mi accompagna in un piccolo ufficio. Una volta eseguita l'operazione mi ringrazia (ma non dovevo essere io a dirle grazie?) va beh, la ringrazio anch'io e raggiungo gli amici che nel frattempo sono rimasti sul sagrato della chiesa ad aspettarmi. Partiamo uscendo da Porta Romana e seguiamo via IV Novembre fino a ritrovare, come al solito, al bivio poco più avanti, la SS2 . Anche questa mattina ne percorriamo davvero un breve tratto asfaltato e quando arriviamo presso la Località Poggio Sala giriamo a sinistra per la stradina, che inizia subito a salire.
Non è molto lunga, saranno, si e no, 500 metri ma percorsi quasi da freddo si fanno certamente sentire. Si prosegue accanto a dei poderi recintati spianando leggermente ed alla nostra destra, incontrastato, il Lago di Bolsena. Questo lago, leggevo ieri sera prima di addormentarmi, è frutto di un collasso che ha riguardato più vulcani e la nascita di questo specchio d'acqua si aggira intorno a 300.000 anni fa. Dalla nostra posizione vediamo lo specchio del lago che cambia di colore in tanti punti dall'azzurro chiaro fino al blu che riflette il colore delle nuvole e del cielo. Con un chilometro e mezzo di salita, che inizia subito a farsi sentire (15% di pendenza non è male), ci portiamo in cima alla collinetta e passiamo attraverso dei grandi prati e boschetti per poi iniziare la discesa su una bella sterrata che poco più in basso passa accanto tra un Podere e un uliveto. Dopo alcune belle curve arriviamo con l'ultima a sinistra ad imboccare nuovamente una piccola stradina asfaltata. La strada di nuovo sale, ma siamo costretti a fermarci perchè la mia mountain bike ha ancora lo stesso problema di qualche giorno prima con la sospensione che cigola.
Questa volta è Francesco che si mette all'opera e dopo aver oliato (olio chimico che non lascia tracce) alcune parti, sul posteriore della sospensione e verso la corona dei pedali, lasciamo che il tutto venga assimilato dalle parti per cui il tempo di fermata è superiore. Facciamo i dovuti controlli, prima di partire, facendo un tratto di strada in salita (quella precedente) e poi giù di nuovo in discesa e già da queste prove vediamo che il rumore non è già più presente. Rimaniamo comunque qualche minuto in più per poi ripartire ancora su questa stradina che adesso riprende in salita. Poco più avanti l'asfalto si trasforma in sterrato perchè deviamo a destra passando anche qui tra uliveti e campi coltivati. Terminiamo la discesa su un falsopiano di un chilometro che il nostro GPS ci segnala presente di piccole salite e discese e ci fermiamo ad una bellissima fontanella dove sgorga un'acqua fresca e dove facciamo nuovamente rifornimento nelle nostre borracce.
Si alternano in questo punto tratti in mezzo al bosco a cui seguono pratoni e la strada ricomincia a salire quando siamo solo ad 8 chilometri dalla partenza e abbiamo già, all'incirca, pedalato su metà del dislivello che dobbiamo fare in questa quarta tappa. Tanto per dire, non ci sono dei momenti di tregua, però qui la strada nonostante sia in salita è tutta pedalabile su una bella sterrata larga e ben curata per cui anche salendo piano abbiamo anche la possibilità di guardare il paesaggio del Lago che non ci lascia davvero mai. Quando, finalmente, iniziamo la discesa arriviamo a passare un piccolo nucleo di case e poi a fianco di un grande Podere. Davanti a noi il Lago di Bolsena e le isole Martana leggermente spostata a sinistra rispetto alla nostra posizione e più in fondo la Bisentina. Proseguiamo con la discesa su una bella sterrata ed arriviamo nuovamente sulla SS2 e come di consueto poco dopo la lasciamo per impegnarci nuovamente su una strada a sinistra, in un'altra leggera salita, che passa attraverso alcuni prati, uliveti e alberi da frutto.
Saliamo ancora leggermente dopo un piccolo spiano e raggiungiamo un bivio dove teniamo la destra e proseguiamo adesso su un pianoro prima di ricominciare nuovamente un tratto in salita che arriva a Montefiascone. Dalla partenza da Bolsena a questo punto di paesi o frazioni ne abbiamo viste davvero poche o forse non c'erano nemmeno ed abbiamo passato circa la metà del nostro itinerario odierno attraversando un bel tratto dei Monti Volsini. Adesso che abbiamo aggiunto Montefiascone ci aspetta una bella visita all'interno della città vecchia. Entriamo da Porta di Borgo (Sec. XVIII) Sulla lapide, sopra lo stemma vescovile, vi è impressa la seguente frase: "SOTTO IL REGNO Dl BENEDETTO XIV LAMBERTINI Dl BOLOGNA - PONTEFICE OTTIMO E MASSIMO - IL VESCOVO CARDINAL POMPEO ALDROVANDI - NELL'ANNO DEL SIGNORE 1744 APRI' UNA NUOVA PORTA PIÙ SPLENDIDA IN QUESTO NODO VIARIO - CHE RESE PIÙ SCORREVOLE ANCHE CON LA COSTRUZIONE Dl UN PONTE". Entriamo all'interno della città vecchia e percorriamo il rettilineo su Corso Cavour per arrivare in piazza Vittorio Emanuele dove ci fermiamo a pranzo perchè l'orario è già quello giusto e il nostro stomaco da i primi segnali di fame. Mozzarella/pomodoro un bel panino e un buon bicchiere di vino, EST EST EST, non si rifiuta mai.
Dopo il frugale pranzo ripartiamo passando nella piccola galleria sotto Palazzo Renzi-Doria (adesso sede del Comune), ma ci fermiamo subito perchè qui, sotto la galleria, c'è l'ufficio dove timbrare le credenziali e così, prima di partire, eseguiamo anche questa operazione che aggiungerà un'altro segno del passaggio sulla nostra carta del Pellegrino. Saliamo, però, prima fino alla Rocca dei Papi sul Monte Falisco con una bella stradina selciata che attraversa la parte medioevale della cittadina e arriva sul piazzale, sottostante da dove si gode una vista bellissima sempre sul Lago e di tutte le cittadine che sorgono sulle sponde e non solo. La strada inizia subito in discesa, finalmente, e di strada ne facciamo davvero parecchia senza mai pedalare ma bisogna stare molto attenti perchè alcuni incroci non sono perfettamente segnalati ed è quindi opportuno stare in guardia ogni qualvolta si attraversa una strada.
Uscendo dal paese, dopo un lungo rettilineo di circa un chilometro arriviamo in Località Cevoli e prendiamo a destra la stradina che passa accanto ad una piccola centrale elettrica e ci immettiamo nel bel mezzo di un campo su un single trail che è quasi scomparso a causa dell'erba cresciuta, forse, troppo per le continue piogge. Ma noi siamo bikers e non ci facciamo prendere dallo sconforto ed anzi pedalando sopra al sentierino pensiamo di segnarlo ancor di più per coloro che arriveranno dopo. Ci immettiamo in seguito su una bella stradina sterrata ed al primo bivio, dove c'è un'Edicola della Madonna, teniamo la sinistra e ci immettiamo sulla Vecchia Strada Cassia dove il fondo è sull'antico basolato. Per un bel tratto troviamo queste grandi pietre levigate dal tempo e ci sembra di immergerci in qualcosa di antico, di tanto antico, se pensiamo che alcuni secoli fa tutte le strade principali, nel complesso, erano come questa.
Sfioriamo, sulla strada sterrata, la piccola frazione Paoletti che con le sue case sta proprio in cima alla bassa collinetta e pedaliamo a fianco della linea ferroviaria Viterbo-Attigliano e la superiamo poco dopo passando al di sotto in una piccola galleria. La strada, sempre sterrata, prosegue sempre tra i campi e ritorna nuovamente a sorpassare la linea ferroviaria e subito dopo inizia ancora la salita. Sarà l'ultima della giornata, o almeno così dice l'altimetria del nostro GPS, per cui iniziamo subito a scalare i cambi godendoci questo bellissimo paesaggio tra campi coltivati e rotoloni di fieno. La breve salita si fa sentire nelle nostre gambe, la pendenza, anche qui, supera di poco il 10% e sarà forse, complice, un pò di stanchezza che credo di aver fatto più fatica qui che in altre salite molto più impegnative. La discesa successiva, sempre su questa bellissima sterrata, che porta il nome di Strada di Monteiugo prosegue fino all'incrocio con la provinciale SP7 dove attraversiamo e ci portiamo su Strada Casetta che passa proprio a fianco di una grossa fattoria (alla nostra destra) e ne seguiamo il lungo rettilineo.
Giriamo a sinistra, su una curva secca, seguendo i cartelli direzionali per Strada Casalino che prosegue nel bel mezzo dei campi coltivati a ortaggi e verdura e che più avanti incrocia Strada Garinei . Giriamo a destra e pedaliamo su quest'altro rettilineo prima di prendere un'altra curva a sinistra su Strada San Lazzaro da dove iniziamo a intravedere, sullo sfondo, Viterbo. La nostra meta dunque non è lontana però siamo costretti ad una breve fermata perchè inspiegabilmente si è messo a piovere. Certo il cielo sopra di noi non era dei migliori ma da li a piovere non l'avremmo mai pensato. Il tempo di metterci addosso i nostri k-way e si riparte. Fortunatamente poco dopo l'acqua smette di cadere, ma le nuvole e un leggero vento portano, sempre, sopra di noi anche altri nuvoloni che sembravano lontani ed invece adesso sono ci sono già arrivati sopra. Siamo coperti, mantelline anche sugli zaini e la nostra pedalata prosegue e quando attraversiamo col sottopasso la SS675 siamo davvero arrivati alla periferia di Viterbo. Strada San Lazzaro termina all'incrocio sulla SS2 e noi proseguiamo a destra per passare nel piazzale adiacente al Camposanto ed arrivare ad attraversare la tangenziale che passa proprio davanti a noi. Ovviamente lo facciamo con molta cautela e forse siamo anche fortunati perchè nel momento in cui transitiamo noi di auto non ce ne sono davvero molte su questo svincolo.
Proseguiamo sempre in rettilineo sulla Cassia e ad una grande rotonda ancora diritto per percorrere via della Palazzina ed arrivare proprio davanti a Porta Fiorentina che superiamo per arrivare in piazza della Rocca. Siamo arrivati, il tempo di fermarci per una fotografia davanti alla grande Fontana del Vignola e poi ci dirigiamo in albergo per scaricare le nostre spalle dal peso dello zaino che inizia a dare un pò di fastidio. Ma la giornata ovviamente non finisce qui perchè non essendo tardissimo abbiamo l'opportunità di accomodarci nelle camere preparare tutte le nostre cose per il giorno successivo e dopo una bella doccia saremo nuovamente pronti per camminare tra le viuzze della Città che merita davvero di essere vista.
Anche questa tappa la mettiamo in archivio pensando alle tante cose belle, ricche di tanta storia, dove quando entri e le vedi, per la prima volta, ne rimani affascinato. E' successo lo stesso anche nelle tappe precedenti ma anche questa non è stata da meno. Non possiamo, infatti, non ricordare quanti bei panorami ci ha offerto il Lago di Bolsena con quei bellissimi colori e poi la campagna e i Monti Volsini con la loro macchia tanto diversa dalle precedenti.
Commenti
Posta un commento