Livorno Valdelsa in mtb - Tappa - 01 - Livorno - Pontedera


19/05/2019 - Livorno - Pontedera
Album fotografico
Distance: 51 km - 322 m Ascent

Con la prima tappa di oggi, iniziamo a seguire il percorso che da Livorno ci condurrà in Valdelsa. Sarà una tappa di trasferimento perché arrivando con il treno da Milano abbiamo a disposizione solo mezza giornata per raggiungere la struttura dove ci fermeremo per passare la notte. Quando arriviamo il tempo non è certo dei migliori ed a Pisa, mentre attendiamo la coincidenza un grosso temporale ci da il benvenuto. Fortunatamente quando arriviamo alla stazione di Livorno,uscendo sulla strada, sembra passato anche se nuvoloni bianchi e grigi di addensano sopra le nostre teste. Decidiamo quindi, a malincuore,  di non passare per il bel centro cittadina ma di partire per la nostra meta perché arrivare fradici non piace a nessuno. Siamo però fortunati perché, nonostante la giornata non sia caldissima, riusciamo ad evitare la pioggia che vediamo sempre in lontananza abbattersi su paesi non molto distanti da noi in linea d'aria. Qualche piccola variazione sul percorso originale c'è stata perché in alcuni tratti le sterrate erano sparite oppure rese impraticabili dall'acqua e dal fango che in alcuni punti è davvero come se fosse colla.



Un'acquazzone, come quelli dei giorni precedenti, ci fa compagnia mentre raggiungiamo la stazione di Lissone per salire sul treno delle 5:57 che ci condurrà direttamente alla Stazione Centrale di Milano. Treno in perfetto orario, o forse no, ritardo di 5 minuti, ma avremo tutto il tempo poi per arrivare in tempo a prendere la coincidenza che ci porterà a Pisa. Un viaggio breve e abbastanza comodo sul tratto Lissone-Milano Centrale perché c'è poca gente ed è domenica. Abbiamo così il tempo di scendere e senza fretta andare a prenderci un caffè prima di raggiungere il binario 24 dove ci attende il convoglio di Trenitalia diretto a Pisa Centrale.
Per salire un po' di fatica la facciamo, i gradini, si proprio i gradini, di queste vetuste carrozze che, solo in Italia, viaggiano ancora dopo 30/40 anni di servizio sono abbastanza alti e tra il peso dello zaino che tutti abbiamo in spalla e qualche borsa che abbiamo sistemato sulle nostre mtb non è uno scherzo. Sistemiamo i mezzi all'interno del piccolo scompartimento cercando di metterle in posizioni che non diano noia perché appenderle ai ganci ci risulta impossibile e negli appositi spazi dove potrebbero rimanere in piedi non è possibile inserirle in quanto le gomme sono più grosse dello spazio previsto.
Il Capotreno, che è una donna, capisce subito che non possiamo fare altrimenti e ci da il benestare per lasciarle nella posizione in cui le abbiamo messe, tanto siamo sull'ultimo vagone del treno e possiamo gestirci come vogliamo anche in situazioni di un'eventuale salita di altri biker. Dopo tutto questo lavoro possiamo andare a sederci e magari vedere di schiacciare anche un pisolino visto che i tempi tra la partenza e l'arrivo sono abbastanza lunghi. Siamo però abituati a tutto questo e sono scelte nostre, condivisibili oppure no, ma nostre per cui non dobbiamo e possiamo lamentarci. Viaggiare con il treno si inquina meno e si riesce anche a parlare tranquillamente del più e del meno con gli amici senza essere attenzionati dalla strada, dai cartelli, dalle direzioni da prendere etc.… che dovremmo fare se fossimo stati in macchina.
Il viaggio in se stesso dura 5 ore, ma tra uno scambio di battute ed altro diciamo che passa anche abbastanza in fretta. Nel frattempo il meteo, mentre ci avviciniamo agli Appennini cambia vistosamente e se prima era coperto e non pioveva quando arriviamo a Pontremoli un bello scroscio d'acqua ci attende non appena arriviamo in stazione. Non ci importa più di tanto però perché siamo al coperto e quando il treno riparte fino a Sarzana rimane così. Sembra migliorare un po' ma, quando arriviamo, a Pisa San Rossore ci arriva addosso un diluvio. Speriamo cambi perché partire in bicicletta sotto un'acquazzone del genere sarebbe da pazzi. Quando arriviamo a Pisa Centrale l'intensità della pioggia è già diventata la metà e fortunatamente il treno si ferma sotto la pensilina. Ci portiamo sul marciapiede del binario 9 dove, nel breve spazio di 10 minuti, prendiamo la coincidenza per Livorno.
Anche in questo caso il treno è abbastanza in orario e quando saliamo siamo però costretti a dividerci perché il convoglio che fa la tratta da Firenze a Livorno non ha lo scompartimento per le biciclette. Nulla di grave sono solo 10 minuti di viaggio, resisteremo. Arriviamo alla stazione di Livorno Centrale e scegliamo, una volta scesi nel sottopassaggio, di uscire dalla parte dove non doppiamo portarci in spalla le nostre mtb, perché questa è un'altra anomalia delle stazioni Italiane che si sono dotate tutte di ascensori che salgono e scendono ma in certi casi la mtb entra solamente se sollevata e messa in piedi all'interno. Quando usciamo un timido raggio di sole ci saluta e così dopo aver chiesto informazioni raggiungiamo il piazzale antistante la stazione. Prima di partire però dobbiamo mangiare qualcosa ed allora ecco il Bar della Stazione (classico) dove un bel panino con crudo e formaggio non ce lo toglie nessuno…. Beh.. Adesso siamo veramente pronti per iniziare questa nuova avventura su strade che non conosciamo e su una parte di territorio che rimane al di fuori delle normali rotte escursionistiche, perché a noi piace così.
Dal piazzale della stazione di Livorno Centrale iniziamo questo nostro percorso percorrendo la strada che aggira la grande aiuola e ci portiamo poi a destra verso viale G. Carducci. Ci immettiamo sul tratto della pista ciclabile e quando troviamo via Trieste giriamo a sinistra ed arriviamo all'incrocio con via G. Fattori. Giriamo a sinistra e poi alla prima traversa a destra e percorriamo, adesso, Viale del Risorgimento andando in direzione della rotonda dove troviamo, alla nostra sinistra, la Parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù. Proseguiamo ancora diritto ed arriviamo all'incrocio, con semaforo, dove giriamo a sinistra su via di Salviano.
La seguiamo fino alla curva, poi la lasciamo e proseguiamo diritto per andare a percorrere il tratto ciclo-pedonale che con il sottopasso ci fa attraversare la linea ferroviaria, (Linea Tirrenica), ed arriviamo al bivio. Ci teniamo a sinistra e imbocchiamo via della Padula ed arrivati al bivio successivo giriamo a destra passando davanti alla Chiesa della Beata Madre Teresa di Calcutta. Giriamo a sinistra sulla stretta viuzza di via della Padula che piega poi a destra e sottopassa la Strada Statale 1 Aurelia  SS1 . Siamo già nella zona periferica della città e procediamo a sinistra quando troviamo il bivio con via delle Macchie. Andiamo a percorrerla tutta e poi giriamo a sinistra su via dell'Uliveta che ci fa arrivare all'incrocio con via del Limone.
Giriamo a destra e arrivati all'incrocio proseguiamo diritto su via Fonte della Puzzolente dove troviamo l'edificio dei Bagnetti della Puzzolente. (Fonte Wikipediasi trovano a Livorno e legano il proprio nome al particolare toponimo del luogo, così chiamato per la presenza di maleodorante acqua di origine solfurea. Sono ciò che resta di una struttura termale del XIX secolo, che oggi versa in condizioni di estremo degrado). Superiamo l'edifico ed arrivati al bivio  proseguiamo sempre diritto immettendoci sulla prima sterrata della giornata. Andiamo ad attraversare il boschetto di pini marittimi e quando ne usciamo giriamo a sinistra. Procediamo su un tratto di sentiero, quasi scomparso, rimanendo rasenti al bosco con terreno reso molto molle dalle piogge di quest'oggi, delle giornate e settimane precedenti, ma transitabile anche se con un po' di fatica.
Arriviamo a ridosso delle arcate dell'Acquedotto Leopoldino (Sec. XIX) e le superiamo passando sotto questi grandi archi ed arrivando all'incrocio su via delle Sorgenti. Giriamo a destra e ci portiamo verso Pian di Rota dove troviamo alla nostra destra, un'edifico che fa parte delle strutture dell'acquedotto. Per non andare a percorrere il tratto della  SP4   giriamo a destra e poi a sinistra e superato il grande caseggiato andiamo a superare anche la sbarra che delimita il tratto sterrato del bellissimo scorcio con pini marittimi.  Quando termina la sterrata giriamo a sinistra e arriviamo ad incrociare la  SP4  che attraversiamo per portarci sul tratto sterrato via Aiaccia.
Superiamo il Podere Aiaccia e arriviamo all'incrocio. La nostra traccia ci dice che dobbiamo proseguire diritto ma c'è un cancello e quindi decidiamo, dopo aver controllato sui nostri GPS strade alternative, di girare a sinistra e di girare poi a destra quando troviamo la prima traversa. Entriamo nella Tenuta Insuese e superiamo il caseggiato. Proseguiamo sulla strada bianca che attraversa i grandi prati e superiamo il piccolo laghetto che troviamo alla nostra sinistra. La strada poco dopo piega a sinistra e con un ampio giro rimane sempre a ridosso del bosco poi con una bella curva a U risale nel mezzo del bosco seguendo un tratto di sentiero dove in verità non è passata tantissima gente nel breve periodo.
Con un po' di fatica, per via del terreno reso scivoloso dalle piogge, superiamo la collina e seguendo poi a sinistra la strada bianca arriviamo in discesa a fianco del Camposanto di Guasticce. Proseguiamo diritto su via della Chiesa passando nel mezzo del piccolo paesino dove troviamo la piccola Chiesa delle Guasticce. Procediamo sempre diritto e arrivati al ponte sul Fosso dell'acqua Salsa saliamo sull'argine e con un lungo rettilineo in single trail arriviamo all'incrocio con la strada bianca della Fattoria Le Muricce. La piccola casetta che si trova sull'incrocio sembra quasi che ci dica che dobbiamo girare a sinistra e così facciamo.
Arriviamo all'incrocio con la  SP555   e giriamo a destra per entrare subito a sinistra nella sterrata, bianca, che aggira la fattoria e ci porta ad attraversare i campi. Nel procedere il tipo di terreno cambia e una volta svoltati a destra andiamo a percorrere un rettilineo dove, poco prima della curva a destra, siamo costretti a scendere di sella perché le gomme affondano nel terreno e questa colla impedisce poco dopo alle ruote di girare. Siamo costretti a spallare le nostre mountain bike ma fortunatamente subito dopo possiamo rimetterle a terra perché nel frattempo il fondo sassoso della sterrata ci consente di ricominciare a pedalare. Ci fermiamo poco più avanti per una leggera pulizia delle e-bike dal tanto fango che si è accumulato sulle parti più sensibili  delle biciclette come il cambio e gli ammortizzatori.
Superiamo il piccolo ponticello sul Torrente Tora e arriviamo alla piccola frazione di Mortaiolo entrando nel territorio comunale di Collesalvetti. Percorriamo un tratto di via del Girasole e poi giriamo a destra su via di Mortaiolo e passiamo davanti al grande fabbricato del complesso della Fattoria di Nugola. Raggiungiamo l'incrocio con la  SP555   e ci teniamo a sinistra per procedere sulla strada asfaltata in direzione del sottopasso della Autostrada  A12   e poco dopo arrivati al bivio, in località Murelle, la lasciamo perché proseguiamo diritto sulla sterrata che va ad attraversare dei grandi pratoni e che ci porta ad attraversare il passaggio a livello della linea ferroviaria Pisa-Vada.
Una volta superato ci portiamo nella zona industriale di Collesalvetti e arriviamo alla rotonda della  SS206   S.S. Pisana-Livornese che attraversiamo per imboccare via del Vione. Il tempo, nel frattempo, sta cambiando un'altra volta ed il cielo già coperto di nuvole ma con degli ami spazi azzurri si sta chiudendo con la complicità del vento che soffia adesso davanti a noi. Nuvole grigie si stanno radunando davanti a noi e mentre cerchiamo di capire cosa possa succedere ecco che da un momento all'altro il senso del vento gira ed in pochi minuti compare anche il sole. Chissà forse riusciamo a scamparla oggi.
Arriviamo nel frattempo all'incrocio con via Roma e la attraversiamo per portarci in via del Valico di Pisa una bella stradina che attraversa i campi e che con una deviazione a sinistra ci conduce all'incrocio della  SP12  . Giriamo a destra e seguiamo la provinciale percorrendone poco più di 700 m poi al bivio la lasciamo e ci infiliamo su via della Marginata che va ad attraversare dei grandi pratoni superando sul ponte l'autostrada FI-PI-LI. Arrivati al bivio giriamo a sinistra e andiamo in direzione del Canale Scolmatore dell'Arno che attraversiamo sul ponte. Arrivati al bivio giriamo a destra su via di Macerata ed andiamo a superare su un altro ponte, le strutture dell'European Gravitational Observatory  (l'Osservatorio gravitazionale europeo - si trova nella campagna vicino a Pisa nel comune di Cascina. Al fine di garantire lo sfruttamento scientifico a lungo termine dell'antenna interferometrica VIRGO per il rilevamento delle onde gravitazionali).
Seguendo la stradina arriviamo nel piccolo centro abitato di Chiesanuova dove troviamo la Chiesa Parrocchiale di Santo Stefano. Siamo entrati nel territorio comunale di Cascina in provincia di Pisa. Girando a destra su via dei Fossi Doppi andiamo a superare nuovamente le strutture dell'EGO e proseguendo sempre diritto arriviamo ad un bivio. Giriamo a destra su via Marciana e poco dopo la strada asfaltata termina e seguendo la sterrata raggiungiamo un altro bivio. Giriamo a sinistra e precediamo sempre diritto fino a raggiungere l'incrocio sulla  SP31 .
Tenendoci a destra percorriamo solamente 50 m della strada provinciale poi ci teniamo a sinistra e ci immettiamo nella sterrata che con un ampio giro va ad attraversare nuovamente la FI-PI-LI diventando via Pesciule. La lasciamo al primo bivio andando in direzione di Latignano che raggiungiamo credendo di trovare un piccolo bar per poterci bere un caffè. Effettivamente lo troviamo ma ahimè è chiuso. Chiediamo informazioni ad una signora che sta portando il cane a passeggio e veniamo informati che oggi è domenica e quindi il bar non apre (spettacolo).
Superiamo la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo che con il suo bel campanile staccato qualche metro dalla struttura e ci riportiamo sulla via Rotina proseguendo verso destra arrivando ad un'incrocio. Ci immettiamo, proseguendo sempre diritto, sulla strada Vicinale della Prata, dove al bivio sterrato giriamo a sinistra e iniziamo a passare nel mezzo di grandi buche nel terreno che sono piene d'acqua. Raggiungiamo la piccola Contrada Pardossi seguendo via del Ceppo e giriamo a destra su via Fosso nuovo. Tenendoci a sinistra imbocchiamo poi via Togliatti. Seguiamo a destra via del Battaglione ed attraversiamo Contrada Martinelli per prendere via delle Case Vecchie e poi via dei Borselli e scendiamo sul tratto della ex pista ciclabile del Canale scolmatore che al momento non esiste più e che ci siamo inventati di seguire scendendo anche nel mezzo del fosso e risalendo dopo aver superato prima il ponte ferroviario e quindi il ponte della statale  SS67 . Ritroviamo un breve tratto del vecchio sentieri e saliamo su via dell'Olmo per tornare poi indietro ed arrivare all'incrocio. Entriamo in Pontedera girando a sinistra e percorriamo il lungo rettilineo fino alla rotonda dove proseguiamo diritto su via Pisana. Giriamo a destra su via G. Carducci e percorrendo una esse andiamo su viale della Repubblica e poi Viale del Risorgimento per girare poi a sinistra quando siamo dietro la Prepositurale dei Santi Jacopo e Filippo. Adesso siamo arrivati, qui si conclude la nostra prima tappa, ma ci attendono nei prossimi giorni tracce più impegnative di quella odierna ma già lo sappiamo a cosa andremo incontro nei prossimi giorni per cui siamo preparati sia fisicamente che psicologicamente. Non ci resta che entrare in albergo e farci l'agognata doccia perché quest'oggi il tempo è cambiato moltissime volte e siamo passati dal caldo al freddo in pochi minuti e dal caldo soffocante all'aria fredda in altri tratti. Tra poco si cena, ma è ancora presto e qui i ristoranti non aprono prima delle 20:00.


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