Valdelsa - Assisi - Vescovado di Murlo - San Quirico d'Orcia


15/05/2018 - Valdelsa - Assisi - Vescovado di Murlo - San Quirico d'Orcia
Album fotografico
Distance: 40 km - 870 m Ascent


Partenza verso le 9:00 dall'Albergo di Murlo dove prima di partire ringraziamo lo staff intero per l'accoglienza e per tutto il resto perchè abbiamo trascorso una bella nottata nella quiete di questo angolo di Toscana dove il traffico automobilistico è davvero quasi inesistente, dove la pace si sente ancora e dove i paesaggi circostanti sono davvero molto ma molto belli.

Riprendiamo le nostre mountain bike e dopo aver caricato le varie borse fatto gli ultimi controlli e oliate per bene catene e cambi partiamo. Ci attende quest'oggi un lungo tratto della famosa Eroica che inizieremo a seguire non appena metteremo le gomme delle nostre mountain bike sulla statale  SP34 -Strada Provinciale di Murlo e che attraversa tutto il centro abitato passando proprio davanti al nostro albergo.

Partiamo con la strada in discesa, solamente dopo che la proprietaria dell'albergo ci consegna le  cuffiette della doccia che potremo utilizzare per coprire i nostri caschi nel caso iniziasse a piovere. Detto e fatto, non facciamo in tempo a dare il primo colpo di pedale che qualche goccia già scappa. Lasciamo l'albergo alla nostra sinistra e procediamo in direzione della prima rotonda dove continuiamo sempre diritto e arriviamo al primo bivio con la strada comunale di Pratale che sale verso il borgo fortificato di Murlo che passiamo senza salirci, purtroppo, perchè le condizioni meteo sono in peggioramento.


Adesso la pioggia è insistente e mentre proseguiamo con continue vedute di paesaggi che cambiano ad ogni curva arriviamo all'altezza del km 4,7 dove ci sono le indicazioni per Piana il percorso dell'Eroica (con freccia che indica sinistra) mentre per BibbianoSiena e Buonconvento la freccia indica a destra. Noi seguiamo l'indicazione a sinistra e la strada cambia di fondo e diventa sterrata proseguendo in falsopiano con una bella serie di curve e dopo circa 5,5 km ritroviamo l'asfalto quando raggiungiamo nuovamente la provinciale  SP34  in località Piana


Gran bel tratto quello appena passato e ci viene da ricordare che chi lo percorre con le vecchie biciclette da corsa mentre segue il tracciato di questa corsa ormai diventata leggenda farà sicuramente una bella fatica a rimanere in piedi se affrontata con le nostre stesse condizioni di terreno e meteo. Ritrovata nuovamente la strada asfaltata girando a destra procediamo in falsopiano per Bibbiano e dopo aver percorso circa 600 m su un bel rettilineo la strada piega a sinistra e con un ampia curva a destra arriva all'incrocio dove davanti a noi c'è il Castello.(Sec. IX, tutt'ora chiuso ed in attesa di destinazione turistico alberghiera). 

Un vero peccato non poterlo nemmeno vederlo da vicino ma transenne e cartelli posti davanti al viale alberato con scritte "Proprietà Privata" e "Divieto di Accesso" sono ben messi in vista e quindi, purtroppo, non potendo avvicinarci più di tanto ci accontentiamo di scattare qualche bella fotografia dal nostro punto di arrivo. A sinistra del Castello c'è la bella Chiesa di San Lorenzo (Sec, XVIII) in cattivo stato di conservazione (almeno esternamente) e quindi, pure questa, chiusa. Non c'è però cosa peggiore, ma qui da noi tutto è permesso perchè i controlli non ci sono, non avere rispetto per le cose che fanno parte della comunità ed è proprio così perchè davanti al portone d'ingresso della chiesa una bella macchina parcheggiata ci toglie la possibilità di poter almeno scattare una foto della facciata che, nonostante non sia nelle migliori condizioni, è davvero ancora molto bella. 

Dopo questa breve pausa proseguiamo passando accanto alla chiesa e girando poi subito a destra percorriamo un tratto della  SP103  (Strada provinciale di Castiglione del Bosco) che al bivio, prima della curva, lasciamo ed entriamo nella sterrata che in discesa arriva prima davanti ad un agriturismo e successivamente devia a destra e ci riporta sulla provinciale quando siamo in località Granaiolo di Sotto


Girando a sinistra andiamo ad attraversare la linea ferroviaria Montepescali-Siena poco distanti dalla piccolissima stazione di Torre Bibbiano con due edifici che si trovano poco distanti l'uno dall'altro sull'unico binario. Nonostante sia una provinciale il fondo stradale è sterrato ed anche il traffico è quindi proporzionale al tipo di terreno per cui quasi completamente nullo e per noi ovviamente è una pacchia. 

Intanto un bel sole illumina questa nostra mattinata che sembra andare per il verso giusto, ma guardando il grafico che ci presenta il nostro navigatore la fatica deve ancora venire perchè sarà un pò più avanti dove dovremo davvero sudare. Intanto ci godiamo questo bel paesaggio a tratti selvaggio e a tratti curato benissimo ed iniziamo ad intravedere le prime vigne della zona quando passiamo dal territorio comunale di Buonconvento a quello di Montalcino.

Superiamo il ponte sul fiume Ombrone, dove l'acqua è color terra di Siena, (davvero molto alto anche come livello) ma nonostante tutto scorre molto lentamente quasi per non far troppo rumore e non disturbare. La stradina prosegue nel mezzo di queste belle colline dove ad ogni angolo dove c'è una casa il cipresso è quell'albero che fa da contorno agli edifici.  


La strada segue l'andamento collinare con un susseguirsi di piccole salite e relative discese e poco più avanti il bellissimo viale alberato che attraversa il Castiglion del Bosco Golf Club merita davvero una breve sosta. Piccoli problemi alla catena per Emilio che segnala un continuo cigolio nel cambio che vengono subito sistemati dal nostro Francesco con l'aiuto di Gigi che in un batter d'occhio riescono a capire dove e come sta il problema.

Si riparte, con la strada leggermente in salita, lasciando questo bellissimo angolo di Toscana, e alla prima traversa a sinistra giriamo per percorrere un'altro tratto sterrato che passa tra le vigne e i campi da golf. Con ampie curve si risale la collina ed arrivati al km 19,5, circa, troviamo un bivio dove proseguiamo diritto per andare in direzione di Abbadia Ardenga  (monastero Vallombrosano fondato nell'XI secolo dai conti dell'Ardenga). 

Non potevamo non visitarlo questo bellissimo luogo anche se, essendo una proprietà privata, risulta tutto chiuso e quindi non visitabile all'interno ma ce ne facciamo una ragione e ci accontentiamo, comunque di essere arrivati fino a qui ed aver potuto ammirare anche questo incantevole, piccolo borgo, circondato da filari e filari di vino. 


Dopo alcuni scatti con foto di gruppo, del bellissimo caseggiato e della Chiesa ritorniamo sulla strada principale e raggiunto il bivio giriamo, adesso, a sinistra e proseguiamo in discesa sulla stradina asfaltata che inizia con una serie di curve a cui segue il rettilineo con relativa salita che inizia dopo aver superato il piccolo ponte sul Fosso Suga. Davanti a noi un gruppetto di ciclisti tedeschi, credo, che superiamo poco prima della curva a destra, ci salutano calorosamente e scattano pure qualche foto al nostro gruppetto mentre facciamo una bella fatica nel cercare di risalire la collina.

La salita procede sempre più dura e solo quando facciamo la curva a sinistra un poco la pendenza si abbassa ma non di molto e qualcuno, come me, scende di sella, perchè le forze vanno comunque gestite durante questi giorni così intensi e non c'è nulla di male ad ammetterlo. Poco dopo la strada spiana e proseguiamo su un bel tratto immersi tra le viti del Brunello ed al km 24 c'è un bivio dove proseguiamo, tenendo la destra, e con l'ultimo tratto ancora in salita raggiungiamo il bivio della località Valdicava e tenendoci a destra ci immettiamo sulla Strada Consorziale di Sferracavalli.


Piccola salita per arrivare al bivio con la Strada Vicinale di Montecalbello e tenendoci a sinistra rimaniamo sulla strada sterrata e raggiunto l'ingresso, alla nostra destra, di una azienda agricola il cartello (di pericolo) posto a fianco della sede stradale indica che proseguendo troveremo pendenze con una pendenza max del 20% (non male). Breve sosta per bere qualche sorso d'acqua e guardare i tanti filari di vite che ci circondano e poi si inizia a salire. 


Il primo tratto fino alla prima curva, 300 m, è all'incirca al 19% (o meglio è quello che ci segnala il nostro GPS) poi dopo la curva a sinistra c'è il muro, da qui in avanti si supererà la percentuale segnalata dal cartello, con conseguenze sulle forze di spinta, ma sopra tutto con il peso dello zaino sommato al nostro peso corporeo, e la pendenza in alcuni punti la ruota anteriore non riesce ad essere ancorata al terreno.


In sella è quasi impossibile salire. Infatti per quasi tutti i 500 m di lunghezza, della salita, non resta altro che spingere la nostra mountain bike. Passando sotto alcuni alberi ci fermiamo ogni tanto per prendere un pò d'ombra, perchè il sole lo vediamo di rado ma quando c'è scotta. Il bellissimo paesaggio che vediamo da qui ci fa dimenticare subito la fatica che stiamo facendo.

Non molla mai, la salita, e solo quando arriviamo nei pressi della Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Sec. XIV) la strada spiana per qualche centinaio di metri. L'orario non ci aiuta e anche questa Chiesa, che è di proprietà del comune di Montalcino, la troviamo chiusa e non ci resta che proseguire. Nel frattempo i grandi nuvoloni bianchi che erano sparsi, nel mezzo del bellissimo cielo azzurro, si stanno radunando complice anche un leggero vento che ha iniziato da poco a soffiare. 


Non ci facciamo caso più di tanto, il cielo dalla parte, dove proseguiremo noi, è libero e le nubi sembrano andare in direzione opposta per cui abbiamo tutto il tempo di prendercela con comodo e risalire ancora spingendo la nostra mtb fino a oltrepassare Porta Burelli (Ubicata nella parte settentrionale dell'insediamento si apre verso la val d'Arbia e Siena).

Una volta passata questo vecchio accesso alla città le pendenze sono molto meno ripide anche se Montalcino è comunque una cittadina dove il continuo saliscendi dei vicoli è una cosa normale.  La nostra traccia ci fa risalire ancora tra le vie deserte della storica cittadina e passiamo accanto alla bellissima Chiesa di San Lorenzo in San Pietro (Sec. XIV) passando per l'omonima piazzetta poi qualcuno di noi inizia a sentire i morsi della fame ed allora ci fermiamo in piazza Cavour dove troviamo un bel negozietto di prodotti tipici e dove entriamo per farci preparare un bel panino (si fa per dire, ma un filone di almeno 50 cm di lunghezza lo dividiamo in 3) con prosciutto crudo toscano e pecorino.


Molto cordiali anche i proprietari e ci sediamo sui gradini all'esterno per assaporare questi buonissimi sapori di terra toscana che ben sia abbinano tra di loro. Terminiamo il nostro lauto pranzo con un buon caffè che ci prendiamo al bar, poco più avanti nella piazzetta, ma quando usciamo ahimè il cielo è cambiato ed ora un grande nuvolone grigio scuro sembra avercela con noi. 


Raggiungiamo il resto degli amici che ci stanno aspettando fuori dal negozio e ci prepariamo con zaino in spalla e caschetto in testa per partire, ma come mettiamo il piede sul pedale inizia a piovere. Uno dice va beh... ci sono abituato son due giorni che piove non saranno mica questo due gocce d'acqua che ci fermano...., purtroppo la realtà è un'altra... mentre percorriamo via Mazzini, nel centro cittadino, le poche gocce che cadevano fino a qualche metro prima si trasformano in un temporale di un'intensità che mai avevamo provato fino a quel momento.

Le grosse gocce che cadono, nonostante siamo coperti di tutto punto con k-way e quant'altro, non bastano perchè ogni volta che una goccia ti colpisce senti davvero male sulle braccia e non sta grandinando. Ci ripariamo sotto la loggia del Palazzo di Priori (Sec. XIII) ed aspettiamo con tranquillità che questo forte acquazzone termini.


Nel frattempo controlliamo che tutto all'interno dei nostri zaini sia perfettamente a posto e i sacchetti di cellophane, in cui sono avvolti i nostri cambi, stanno davvero facendo la loro parte. Il temporale sembra interminabile e il cielo non accenna al momento a schiarirsi per cui stiamo li a parlare del più e del meno mentre vediamo tutto il daffare che hanno alcuni ristoratori, nei pressi, mentre cercano di chiudere gli ombrelloni e ritirare tovaglie che non sono bagnate, di più. 


Passa circa mezz'ora e piano piano il buio del cielo passa e l'intensità della pioggia diminuisce ma prima di ripartire vogliamo essere quasi sicuri che la pioggia almeno si diradi un pò. Dopo circa 15 minuti sembra tutto passato ed allora ci rimettiamo in spalla i nostri zaini ed usciamo sulla strada mentre ancora qualche goccia scende.

Il nostro percorso, prevedeva a questo punto di andare a visitare la Chiesa di Sant'Agostino (Sec XIV), la Cattedrale di San Salvatore ed alla fine la Fortezza prima di uscire dalla bella cittadina. Purtroppo a causa di questo brutto tempo siamo costretti a saltare queste tappe. Le strade sono piene d'acqua, le gomme delle nostre mtb ne alzano una bella quantità mentre passiamo, anche perchè adesso la strada è in discesa. Nessuna macchina in giro, anche se percorriamo via Matteotti in senso contrario, ed arriviamo nei pressi di Porta Cerbaia, che lasciamo alla nostra sinistra, e ci immettiamo sulla  
SP14 -Strada Provinciale Traversa dei Monti. 


Non facciamo in tempo a raggiungere la prima rotonda che il temporale appena passato, spinto dal forte vento, che abbiamo adesso in faccia, è ritornato indietro e l'intensità della pioggia ogni minuto che passa diventa sempre più forte. Non è tanto però l'acqua che, si ci da fastidio non poco, ma è la temperatura che sembra crollata di botto e un freddo assurdo per questa stagione ci fa diminuire di molto la velocità, in questo tratto in discesa, perchè vuoi anche per l'umidità che si inizia a balbettare dal freddo con brividi che passano lungo tutta schiena ogni qualvolta vieni colpito da una raffica di vento.

In queste condizioni diventa molto difficile controllare anche la traccia su GPS perchè le gocce d'acqua storpiano tutto sul piccolo schermo del navigatore ed è un continuo pulire il vetro per controllare la direzione che stiamo prendendo. Raggiunta la prima rotonda giriamo a sinistra e imbocchiamo la  
SP45 -Strada Provinciale del Brunello che sempre in discesa e con una bella serie di curve arriva in località Casaccia dove giriamo a destra sulla stradina che diventa quasi subito sterrata e che sorpassa prima un uliveto e quindi una casa colonica e si immette poi nel mezzo delle vigne. (La variante, che potrete seguire, nell'eventuale caso non vogliate entrare sulla  SR2  parte dal centro di Montalcino e passa nel mezzo le belle colline della Val d'Orcia seguendo anche un breve tratto di Via Francigena ed al termine attraversa anche il bellissimo borgo di San Quirico d'Orcia).


Non appena appoggiamo le gomme delle nostre mtb sul terreno a fianco dei filari le ruote affondano e così, dopo che tutti i componenti del gruppo sono arrivati, decidiamo di cambiare itinerario e di ritornare indietro fino alla rotonda dove controlleremo meglio il nostro navigatore per vedere di raggiungere San Quirico d'Orcia
Proseguire su quei terreni con un meteo come quello odierno sarebbe stato da pazzi, l'intensità del fango e il suo stesso colore ci avrebbero rallentato non poco con il rischio di rimanere impantanati e di dover ritornare indietro comunque. La pioggia battente non accenna a diminuire e ripercorriamo nel frattempo la stessa strada, adesso in salita. Anche in questo caso ci rammarichiamo non poco del fatto che non potremo percorrere una bellissima serie di strade sterrate e sopratutto salteremo la visita ai Cipressini, simbolo della Val d'Orcia.

Piove ancora a dirotto e scegliamo a questo punto l'alternativa più logica, quella della strada asfaltata che prosegue a sinistra della rotonda sulla  SP14  che arriva dopo 4 km di strada praticamente quasi tutta pianeggiante. Mentre la pioggia continua, incessante, il nostro desiderio adesso è quello di arrivare prima possibile in albergo per toglierci di dosso questi indumenti che sono veramente fradici e che ti fanno sentire quella continua sensazione di freddo addosso. 

Arriviamo così allo svincolo con la  SR2  Cassia e non ci facciamo caso più di tanto se sarà un tratto molto trafficato ma la sede stradale è larga e c'è spazio a sufficienza per rimanere al bordo della strada oltre la riga bianca così da non intralciare i mezzi che man mano ci sorpassano. Certamente di traffico ce né abbastanza, eravamo abituati nei giorni precedenti a vederne molto meno, però non sono poi così tante le auto e i camion che percorrono questo tratto come noi. Strada sempre e comunque in leggera salita e sarà così fino a quando 6 km dopo arriviamo a San Quirico d'Orcia e non saliamo nemmeno nel centro del paese perchè la priorità adesso è andare sotto una bella doccia calda e rimanerci fino a quando il freddo che abbiamo addosso non ci passa.

Arriviamo all'albergo Il Garibaldi sistemiamo prima di tutto i nostri mezzi nell'apposito locale che ci hanno messo a disposizione e dopo averle scaricate delle varie borse saliamo finalmente in camera. Il tempo nel frattempo è cambiato ed è ritornato a splendere un bel sole e anche se la temperatura rimane abbastanza fresca ci darà la possibilità di stendere il nostro abbigliamento bagnato così da poterlo riporre, il giorno dopo, nello zaino già asciutto. La doccia seguente è quella che ti togli tutta la stanchezza e che assaporiamo ancora di più perchè quest'oggi ce la meritiamo proprio. 

La fortuna di aver messo i cambi di abbigliamento nelle buste ci permette di poter utilizzare anche i vestiti per la cena in ottime condizioni e se anche non saremo troppo eleganti nello scendere al ristorante non ci importa più di tanto. Un'altra serata che passa tra gustosi piatti di pici mentre qualcuno vuole assaggiare anche altre specialità del ristorante che poco a poco si sta riempiendo. Un bel bicchiere di vino non può mancare nemmeno quest'oggi ed anche se scegliamo il vino della casa, che ci arriva nella caraffa, il gusto è davvero buono e lo si beve volentieri. Alla fine pure il dolce ma poi è ora di andare a letto perchè la giornata oggi è stata davvero massacrante, non tanto per il chilometraggio ma per le condizioni ambientali, che ci ricorderemo davvero per sempre. Buona notte.




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