Assisi - Mare - 01 - Assisi - Nocera Umbra
18/05/2020 - Assisi Mare - Tappa 01 - Assisi - Nocera Umbra
Distance: 49 km - 1.565 m Ascent
Luogo
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Indirizzo
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Luogo di Partenza
| Santa Maria degli Angeli (PG) | Piazzale della Porziuncola |
Raggiungibile con
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Auto/Treno/MTB
| |
Luogo di Arrivo
|
Nocera Umbra (PG)
| Via San Rinaldo - Duomo di Santa Maria Assunta |
Partenza
da Santa Maria
degli Angeli e prima di iniziare il nostro percorso ci fermiamo alla
Basilica di Santa Maria degli Angeli per una visita
alla Porziuncola
(La Porziuncola è una piccola chiesa situata all'interno della Basilica
di Santa Maria degli Angeli, presso Assisi, annoverata tra i luoghi francescani più importanti: tra le sue mura, san
Francesco comprese infatti la sua vocazione,
accolse santa Chiara e i
primi frati, ricevette infine il
cosiddetto Perdono di
Assisi, divenendo uno dei luoghi prediletti dal
santo. Legato a questa chiesa è appunto il Perdono d'Assisi (o "Indulgenza della Porziuncola"), che inizia la mattina del
1º agosto e si conclude alla sera del 2 agosto, giorni nei quali l'indulgenza,
qui concessa tutti i giorni dell'anno, si estende alle chiese
parrocchiali e francescane di tutto il mondo.)
Ripartiamo in direzione della Chiesa di San Damiano (Il primo biografo di san Francesco, Tommaso da Celano, nella sua Vita prima, narra che nel 1205 San Francesco d'Assisi dopo aver vagato nella campagna, entra nella chiesetta di San Damiano, nelle campagne di Assisi. Pregando davanti al crocifisso presente all'interno della chiesa, e dopo aver chiesto insistentemente luce per il suo cammino, fede e speranza, lo sente parlare e chiedergli per tre volte di "riparare la sua casa che va in rovina". Questo evento inciderà profondamente nella vita del santo che proprio qui, negli ultimi anni della sua vita, compose il Cantico delle creature. Il crocifisso ha un aspetto molto particolare: Cristo in croce non mostra sofferenza, ma sembra quasi ergersi per comunicare a braccia aperte un messaggio di speranza.)
Arriviamo con uno strappo deciso davanti alla Basilica di San Francesco ad Assisi dove visitiamo la Basilica Inferiore (La chiesa inferiore fu iniziata sotto la soprintendenza di frate Elia nel luglio del 1228. I lavori dovevano essere terminati nel 1230 quando vi fu traslato il corpo del santo deposto in un sarcofago sotto l'altare maggiore, dov'è tuttora conservato in una piccola cripta. Inoltre, ai quattro angoli della cripta, sono stati sistemati i corpi dei beati frati Angelo, Leone, Masseo e Rufino). e successivamente la Basilica Superiore (Intorno al 1288 sarebbero iniziate anche le decorazioni ad affresco. La decorazione di entrambe le basiliche corrisponde ad una serie di programmi (in qualche caso, in parte, distrutti), ciascuno dei quali è stato pensato in vista di un piano decorativo integrale, finalizzato all'esaltazione della figura di San Francesco. Lo straordinario risultato finale è dovuto al contributo essenziale di artisti di altissimo livello come Cimabue e Giotto, le cui sperimentazioni hanno fatto, della basilica di Assisi, uno dei luoghi più importanti per l'evoluzione dell'arte italiana ed europea tra il Duecento e il Trecento).
Lasciamo questo bellissimo angolo e ci dirigiamo, attraversando le piccole viuzze del centro cittadino, passando per la piazza del Comune dove troviamo la Chiesa di Santa Maria sopra a Minerva ed arriviamo alla Cattedrale di San Rufino per poi scendere in direzione della Basilica di Santa Chiara dove è conservato il Crocefisso di San Damiano. (La croce di San Damiano fu una di un certo numero di croci dipinte con figure simili nel XII secolo in Umbria, secondo la tipologia del Christus triumphans. Il nome dell'artista è sconosciuto ma è datata attorno all'anno 1100 circa. La tradizione di questo tipo di croci iniziò nella Chiesa orientale e fu importata in Umbria verosimilmente da monaci serbi. Lo scopo di una croce icona era di insegnare il significato dell'evento rappresentato e rafforzare la fede delle persone. Lo stile bizantino era comune in Italia prima di Cimabue e Giotto.Quando le clarisse si trasferirono da San Damiano alla basilica di Santa Chiara nel 1257 portarono con loro la croce di San Damiano originale e la conservano ancora oggi. Attualmente è appesa nella basilica sopra l'altare della cappella del Crocifisso, una ricostruzione della chiesa di San Giorgio che fu demolita per costruire la basilica. Il crocifisso appeso sopra l'altare dell'antica chiesa di San Damiano è una copia.).
Ripartiamo in direzione della Chiesa di San Damiano (Il primo biografo di san Francesco, Tommaso da Celano, nella sua Vita prima, narra che nel 1205 San Francesco d'Assisi dopo aver vagato nella campagna, entra nella chiesetta di San Damiano, nelle campagne di Assisi. Pregando davanti al crocifisso presente all'interno della chiesa, e dopo aver chiesto insistentemente luce per il suo cammino, fede e speranza, lo sente parlare e chiedergli per tre volte di "riparare la sua casa che va in rovina". Questo evento inciderà profondamente nella vita del santo che proprio qui, negli ultimi anni della sua vita, compose il Cantico delle creature. Il crocifisso ha un aspetto molto particolare: Cristo in croce non mostra sofferenza, ma sembra quasi ergersi per comunicare a braccia aperte un messaggio di speranza.)
Arriviamo con uno strappo deciso davanti alla Basilica di San Francesco ad Assisi dove visitiamo la Basilica Inferiore (La chiesa inferiore fu iniziata sotto la soprintendenza di frate Elia nel luglio del 1228. I lavori dovevano essere terminati nel 1230 quando vi fu traslato il corpo del santo deposto in un sarcofago sotto l'altare maggiore, dov'è tuttora conservato in una piccola cripta. Inoltre, ai quattro angoli della cripta, sono stati sistemati i corpi dei beati frati Angelo, Leone, Masseo e Rufino). e successivamente la Basilica Superiore (Intorno al 1288 sarebbero iniziate anche le decorazioni ad affresco. La decorazione di entrambe le basiliche corrisponde ad una serie di programmi (in qualche caso, in parte, distrutti), ciascuno dei quali è stato pensato in vista di un piano decorativo integrale, finalizzato all'esaltazione della figura di San Francesco. Lo straordinario risultato finale è dovuto al contributo essenziale di artisti di altissimo livello come Cimabue e Giotto, le cui sperimentazioni hanno fatto, della basilica di Assisi, uno dei luoghi più importanti per l'evoluzione dell'arte italiana ed europea tra il Duecento e il Trecento).
Lasciamo questo bellissimo angolo e ci dirigiamo, attraversando le piccole viuzze del centro cittadino, passando per la piazza del Comune dove troviamo la Chiesa di Santa Maria sopra a Minerva ed arriviamo alla Cattedrale di San Rufino per poi scendere in direzione della Basilica di Santa Chiara dove è conservato il Crocefisso di San Damiano. (La croce di San Damiano fu una di un certo numero di croci dipinte con figure simili nel XII secolo in Umbria, secondo la tipologia del Christus triumphans. Il nome dell'artista è sconosciuto ma è datata attorno all'anno 1100 circa. La tradizione di questo tipo di croci iniziò nella Chiesa orientale e fu importata in Umbria verosimilmente da monaci serbi. Lo scopo di una croce icona era di insegnare il significato dell'evento rappresentato e rafforzare la fede delle persone. Lo stile bizantino era comune in Italia prima di Cimabue e Giotto.Quando le clarisse si trasferirono da San Damiano alla basilica di Santa Chiara nel 1257 portarono con loro la croce di San Damiano originale e la conservano ancora oggi. Attualmente è appesa nella basilica sopra l'altare della cappella del Crocifisso, una ricostruzione della chiesa di San Giorgio che fu demolita per costruire la basilica. Il crocifisso appeso sopra l'altare dell'antica chiesa di San Damiano è una copia.).
Lasciamo la cittadina di Assisi e iniziamo
la bella salita sulla SP251 che
ci conduce ad un altro dei luoghi francescani, L’eremo delle Carceri. (L'eremo delle Carceri è il luogo in cui san
Francesco d'Assisi e i suoi seguaci si ritiravano
per pregare e meditare. Situato a 4 chilometri da Assisi, a 791 metri di altitudine sulle pendici del monte Subasio, l'eremo delle Carceri sorge nei pressi di alcune grotte naturali, frequentate da eremiti già in età paleocristiana). Ripartiamo con gli ultimi 3 km di
salita dove le pendenze medie sono intorno all’8% su strada asfaltata (ma in
alcuni tratti arrivano oltre il 15%) e raggiungiamo la sommità del Monte Subasio ed entriamo nel Parco.
Il tratto successivo, su strada sterrata, in discesa, ma con continui
saliscendi almeno nei primi 3 km, ci porta al piccolo borgo del Castello di
Armenzano che non mancheremo di visitare. (Il castello di Armenzano sorge su un colle tondeggiante e
ristretto che ha reso obbligatorie la costruzione delle case in due centri
concentrici dove in alto svetta isolata l’abitazione del signorotto medievale.
La porta del castello è posizionata a sud-ovest e superata si apre una stretta
via a spirale delimitata da case in pietra che guardano all'esterno verso le
colline e sale al Cassero che emerge sull'intero abitato e ancora costituisce
l’immagine più tangibile del potere feudale. L’arco della porta di
fattura etrusca a tutto sesto fu costruito originariamente in pietra serena,
con il passare del tempo la poca manutenzione portò, nei primi anni 50 al
crollo e gli abitanti del paese ricostruirono in laterizio l’arcata esterna,
mentre quella interna è stata ristrutturata in pietra serena).
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