Sesto Calende-Lago di Monate-Lago di Comabbio e il Parco del Ticino
01/04/2015 - Sesto Calende-Lago di Monate-Lago di Comabbio e il Parco del Ticino
Album fotografico
Distance: 44 km - 1.037 m Ascent - 1.037 m Descent
Nemmeno il forte vento di oggi ci ferma perchè il nostro periodo di allenamento in vista dell'Elba Tour 2015 prosegue. Oggi altro nuovo arrivo in casa GMPbike, Paolo, che si aggrega al gruppo che arriva a 10 elementi per iniziare questo itinerario nuovo disegnato a tavolino, dall'amico Alessandro, che come al solito vogliamo certificare prima di inserirlo sulle pagine del nostro sito. Anche in questo caso non lasciatevi ingannare ne della lunghezza ne dal dislivello ma, per chi lo vorrà percorrere, una buone dose di fatica la dovrà mettere in conto. Escludendo i brevi tratti dall'uscita di Sesto Calende, Mercallo e Vergiate tutto il resto del percorso è sempre in fuori strada ed in alcuni punti una piccola spinta alla vostra mountain bike preparatevi a darla.
Escursione infrasettimanale (…per privilegiati) ambientata nei boschi delle colline tra il lago Maggiore e i laghi di Monate e Comabbio per concludersi nel parco del Ticino. Oggi Gigi inforca orgoglioso la sua nuova “full”; ci fa compagnia un nuovo amico, Paolo, accanito “randonneur”.
La giornata è caratterizzata da violenti raffiche di vento che ci regalano un cielo incredibilmente terso, rappresentando comunque qualche rischio: negli spazi aperti, infatti, le folate improvvise tendono a farci sbandare; Successivamente ci renderemo conto che anche nei boschi dovremo prestare attenzione al pericolo rappresentato dall’infinità di rami caduti sui sentieri e dal rischio caduta alberi che, sferzati dalle forti raffiche, oscillano in maniera impressionante.
Partiamo dal piazzale della stazione FS di Sesto Calende dirigendoci a sinistra in via Risorgimento per imboccare poi, ancora a sinistra, la corsia ciclabile sul cavalcavia Marchetti, che ci consente di superare la ferrovia, lanciando uno sguardo a quel che resta delle austere ed imponenti strutture architettoniche della storica vetreria (capannoni e ciminiera) oggi oggetto di un imponente e molto discusso progetto di riqualificazione.
Scendendo dal cavalcavia (c’è appena il tempo di intravedere, sulla destra, il campanile della Chiesa di S. Donato del IX-X sec) giriamo a sinistra verso il cimitero, superato il quale deviamo a destra; dopo circa 700 m, in località Oca, deviamo a destra abbandonando il centro abitato; la strada sale dolcemente e scorgiamo, poco lontano, l’Oratorio di S. Vincenzo, graziosa chiesetta risalente all’XI-XII sec, tuttora utilizzata. All'altezza della chiesetta svoltiamo a sinistra, entrando nel bosco, in salita e dopo circa 150 m raggiungiamo il “Sass de Preja Büja”, un enorme masso erratico dell’era Quaternaria probabilmente usato, in epoca preistorica, come altare sacrificale, oggi dichiarato monumento naturale nazionale.
Un ripido strappo asfaltato (300 m) ci porta ad un bivio, in corrispondenza di un enigmatico complesso costruito di recente ma già abbandonato (probabilmente l’idea era di realizzare un villaggio turistico, o qualcosa di simile, nel mezzo di questa fantastica pineta), che costeggiamo imboccando il track alla nostra sinistra, per percorrere un lungo tratto sterrato nei bellissimi boschi di robinie, castani, pini e betulle. Purtroppo la vegetazione nasconde i panorami circostanti e le viste sul lago sottostante, che possiamo solo immaginare.
Dopo tre km di saliscendi su divertenti single-trail, respirando i profumi del bosco avvolti da un silenzio assoluto, raggiungiamo la periferia est di Taino, scendendo per attraversare la SP49 ma risalendo ancora nei boschi nelle vicinanze di Capronno (che evitiamo restando a mezza costa). Alla fine della discesa su Cadrezzate, dopo aver percorso quasi una decina di Km di sentieri e strade sterrate immersi nella vegetazione, superando un ponticello in legno in un prato sgombro da alberi, abbiamo finalmente l’opportunità di ammirare lo scenario dell’arco alpino ancora innevato, dove riconosciamo (…beata ignoranza!) solamente le inconfondibili sagome del Mottarone e, più in lontananza, il massiccio del Monte Rosa.
Cadrezzate segna il giro di boa del nostro itinerario: da questa località sulle rive del lago di Monate (famosa per gli scavi archeologici con ritrovamenti di resti di palafitte dell’era preistorica) infatti, puntiamo verso sud, percorrendo via Torbiera per immetterci, deviando a sinistra 200 m dopo l’Agriturismo di Josie, sulla strada asfaltata che collega Cadrezzate a Lentate. Dopo 400 m in leggera salita, abbandoniamo l’asfalto entrando in uno spiazzo sterrato sulla nostra destra; con un po’ di intuito indoviniamo l’inizio della mulattiera, seminascosto dalla vegetazione: spingendo un po’ ci inerpichiamo lungo il versante occidentale del Monte Pelada.
Percorriamo un lungo tratto di percorso lungo il celeberrimo sentiero E1 (che collega Capo Nord con Capo Passero, in Sicilia, attraversando l’Europa da nord a sud), intercettando piu’ volte l’impegnativo tracciato della GF dei Laghi. Dopo l’ascesa (…con un altro faticoso tratto a spinta) al punto più alto del percorso, con un’insidiosa e impegnativa discesa nel bosco lungo una mulattiera piuttosto “scassata” raggiungiamo Mercallo, ubicato a mezza costa sopra il lago di Comabbio, su cui svetta il bel campanile romanico della Chiesa medioevale di S. Giovanni Evangelista.
A Corgeno, dopo aver attraversato la SP18 , riprendiamo in salita i sentieri nei boschi per dirigerci a Vergiate (famoso per il suo aeroporto, un tempo sede di un famoso aeroclub per appassionati di volo e paracadutismo, oggi di esclusiva proprietà di Agusta Westland); attraversiamo il centro del paese e passiamo sotto l’autostrada per dirigerci, su asfalto, a Sesona. Attraverso la brughiera ci avviciniamo a Golasecca (reperti archeologici 800-450 a.C., nota anche per il suo guado sul Ticino che pare fu utilizzato da Scipione l’Africano in una delle guerre Puniche contro Annibale) che evitiamo di raggiungere, deviamo a sinistra poco prima del paese, verso due cascine, per continuare lungo la divertente rete di sentieri del Parco del Ticino in direzione di Coarezza. Una filante discesa su asfalto ci fa scendere sull’alzaia del Ticino, che costeggiamo per gli ultimi 6 Km del nostro itinerario, godendo dei rilassanti scorci panoramici sul fiume, concludendo la nostra escursione a Sesto Calende.
Daniele
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