Attraversando la Brianza in mountain bike


12/04/2015 - Attraversando la Brianza in mountain bike
Album fotografico
Distance: 45 km - 1,183 m Ascent - 1,268 m Descent


Domenica mattina di inizio primavera, condizioni climatiche ideali per un’escursione in Mtb, la traccia preparata dal Pier (…come sempre) sembra interessante, un bel giro “pedalato” con una consistente porzione di fuori strada (il 40%); Non ci lasciamo innervosisce dall'assurdo ritardo (piu’ di mezzora) con cui il treno ci deposita alla stazione di Albate e che ci costringerà a comprimere i tempi dell’escursione:… il liturgico cerimoniale del pranzo domenicale a base di lasagne e arrosto di maiale, a casa della suocera, non ammetterebbe ritardi… (“mi raccomando, puntuale alle 12:30!”).

Il gruppo oggi è particolarmente nutrito (21 bikers!) anche se Pier non è dei nostri (colpo della strega!); Andrea D., un nuovo amico, si è unito al gruppo e Angelo oggi ritorna a pedalare con noi. Si parte subito in leggera salita in direzione di Bernate; alla seconda rotonda deviamo a sinistra, percorrendo in discesa circa 1 Km della  SP28 , oltrepassando la ferrovia, sino a raggiungere un nucleo rurale sulla nostra destra, dove svoltiamo, attraversando l’aia della fattoria per imboccare un bel sentiero nei campi che ci riporta, con un brevissimo strappo, nuovamente sulla provinciale.


Lo strappetto è letale per la catena della bici di Francesco, che si spezza: no problem… cosa vuoi che sia, siamo attrezzati, uno ripara, dieci controllano e gli altri dieci guardano nervosamente l’orologio (… Uhm, sono già le 9.30 e abbiamo percorso solo 4 km…. arriverò in leggero ritardo al pranzo della suocera… ci resterà male…). Si riparte sulla  SP28  verso Senna Comasco, e prendiamo la prima a destra (via Gaggio) in salita, continuando sino alla fine dell’asfalto, dove l’asfalto diventa una scorrevole carrareccia nei campi; il transito dei nostri mezzi solleva nuvole di polvere come se fossimo in piena estate, del resto l’assenza di piogge ci regala un fondo incredibilmente secco.


Attraversando, in salita, un gruppo di alberi, sbuchiamo tra le abitazioni alla periferia di Cantù, su via Adige, che percorriamo in discesa per un centinaio di metri, svoltando a sinistra su un sentiero che sbuca su via Selvaregina. A sinistra, per 700 m, per inserirci in un sentiero a destra che ci porta sulla  SP36 . Proseguiamo verso destra e, alla rotonda, deviamo a sinistra verso Montecastello, che attraversiamo dirigendoci verso Intimiano lungo un bel sentiero nel bosco. Su un lungo e veloce tratto sterrato in leggera discesa, che corre ai margini della vegetazione, raggiungiamo Fecchio, sbucando sulla  SP38 , sulla quale ci inseriamo svoltando a sinistra in direzione Alzate e, dopo circa 1 Km in leggera salita, imbocchiamo un sentiero che scende nel prato, alla nostra destra.


Dalle retrovie arriva un urlo: “Fermi iii, Alfonso ha forato…”; Azz…Non ci voleva, siamo già in ritardo… la suocera mi terrà il broncio per tutto il pranzo… si, vabbè, dai, però sbrigatevi a ripararla, anzi spostatevi che faccio io… che non voglio litigare con la moglie per causa vostra … ma perché non montano i tubeless latticizzati…, e via col mugugno represso. Si forma il solito capannello di coloro che, rilassatamente appoggiati alla propria bicicletta, controllano molto scrupolosamente i due volenterosi che si affannano nella sostituzione della camera d’aria, c’è chi, per nulla preoccupato dall’ulteriore ritardo che questo contrattempo sta causando (da tempo, infatti, saggiamente evitano di prendere impegni per pranzo in concomitanza delle escursioni) approfitta della sosta per ammirare tranquillamente il panorama, sgranocchiare una barretta, discutere delle performances dell’ultimo ammortizzatore, controllare distrattamente chissà cosa sul navigatore chiedendosi “chissà se il Pier avrà già ordinato le divise… forse è meglio se prendo un paio di braghette sul sito web, quello che si compra a poco prezzo...”.


Si riparte, seguendo il sentiero, che ormai corre parallelamente al tracciato della ferrovia  Como-Lecco , attraversiamo il torrente Terrò e ci addentriamo nella brughiera, affrontando alcuni tratti piuttosto impegnativi, sia in salita che in discesa, su single-track particolarmente erosi, sbucando in una radura dalla quale si può’ vedere, in lontananza, l’imponente Santuario della Madonna di Rogoredo (XVII sec.). Un’altra foratura: il nervosismo ormai serpeggia “ma state attenti a dove mettete le ruote!”; È tardissimo, meglio telefonare alla moglie per avvisarla del leggerissimo ritardo… “scusa amore, sto arrivando ma cominciate pure senza di me, passo io a comprare i pasticcini… non innervosirti, non è colpa mia, vado in giro con dei dilettanti… ma certo, non preoccuparti, vado io oggi pomeriggio a fare la spesa al supermercato”.


Ripartiamo, raggiungendo e attraversando la  SP9 ; continuando sulla sterrata di fianco alla ferrovia raggiungiamo l’edificio della vecchia Stazione di Brenna-Alzate (ormai in disuso), dove si percepisce un’inquietante atmosfera da day-after. Riprendendo la sterrata arriviamo al ponticello sulla ferrovia, che attraversiamo dopo esserci fermati ad ammirare lo spettacolare panorama di Fabbrica Durini, che dalla sua posizione sopraelevata sembra dominare maestosamente la sottostante vallata; attraverso una sterrata nei campi (attenzione: al primo bivio dopo il ponticello sulla ferrovia, tenere la sinistra, in discesa) raggiungiamo la strada asfaltata che sale sull'altura di Fabbrica Durini, ammirando da lontano lo spettacolare complesso architettonico di Villa Castello Durini (edificato attorno all'anno 1000 e più volte ristrutturato) e passiamo davanti alla facciata della chiesa di S. Andrea Apostolo; purtroppo i vecchi cascinali del borgo sono in condizioni disastrate e pericolanti.


Scolliniamo e imbocchiamo una stradina asfaltata che diventa sentiero e, attraverso campi e boschi, arriviamo a Lurago d’Erba e, successivamente, su asfalto, a Inverigo Romanò Brianza. Scendendo sparati sulla strada bianca di fianco al campo sportivo, si registra la terza foratura di giornata (stavolta tocca a Patrizio); sui volti di qualcuno si intravede lo sconforto: “ecchec… ma allora lo fanno apposta! Eravamo quasi arrivati… questo ritardo al pranzo della suocera mi farà litigare di brutto anche con la moglie … per recuperare oggi pomeriggio dovrò accompagnarla al centro giardinaggio e stasera salterò anche la partita con gli amici! Riprendiamo la traccia, scendendo sulla ciclabile del Lambro in corrispondenza del viadotto della  SS36 , a Cascina Peregallo e risaliamo a Briosco su asfalto lungo la  SP102 ; continuiamo sulla  SP155  in direzione Vergo-Zoccorino e, in corrispondenza di una Cappelletta su una curvone a destra, ci infiliamo su via Turchino, che diventa sentiero e aggira, con uno stupendo single-track in discesa nel bosco, il nucleo di Villa Beldosso.


Su strade secondarie saliamo a Vergo-Zoccorino e raggiungiamo Villa Raverio, dove, scendendo dal bel sentiero tra le case, a est del campo sportivo, passiamo sotto la  SP6 , attraversiamo via De Gasperi, per arrivare nella zona del nuovo centro sportivo, dove risaliamo il bel sentiero nel bosco, per affrontare il classico percorso del trittico delle cascine FonigoPobigaSiberia e raggiungere TriuggioAttraverso i campi arriviamo sulla  SP135  e scendiamo a Canonica, dirigendoci verso Biassono; qualcuno spende le ultime energie cimentandosi sul ripido sentierino sterrato che sbuca sul passaggio a livello sopra la stazione e, passando a nord del Parco di Monza puntiamo su Lissone.
Sono le 13:30 passate quando arriviamo in piazza Libertà: pochissima gente per le strade… ormai saranno tutti a pranzo; io devo ancora fare la doccia e passare a comprare il dolce, mi ci vorrà ancora almeno un’altra ora per arrivare da mia suocera.. le lasagne le avranno già stra-digerite.. cosa ci vado a fare? D’ora in poi, lo giuro a me stesso, basta con questi inviti a pranzo domenicali, il giro in mtb merita il tempo che richiede! Chiamo mia moglie: ciao amore, sono arrivato, ma non sto tanto bene, forse è meglio che non venga, scusami con tua mamma… si, mangio solo un’insalatona…. Ah, ci ha invitati anche domenica prossima? Si, si, certo che mi fa piacere, ci sarò...
Saluto i compagni e mi avvio tranquillo verso casa: ma cos’ha ‘sta bici? Perché non va? Noooo…. ho bucato anch’io!

Daniele  
     

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