Merone-Alpe Megna-Scioscia-Merone
20/05/2021 - Merone-Alpe Megna-Scioscia-Merone in MTB
Album fotografico
Distance: 50 km - 1.056 m Ascent - 1.050 m Descent
NOTE IMPORTANTI: Per partecipare alle nostre escursioni, in questo periodo di probabile
contagio da COVID-19, è OBBLIGATORIO che ciascun componente del gruppo sia dotato di mascherina che
dovrà essere indossata nei momenti di pausa e all'interno di eventuali
locali o sui mezzi pubblici. E' altresì utile mantenere sempre le giuste
distanze sia durante i trasferimenti che durante le soste.
Lungo quanto basta e abbastanza impegnativo ma che ci regala un bel pò di
paesaggi sui laghi della Brianza. Ecco
questa in sintesi l'escursione di quest'oggi. Salite quasi al limite ma,
poi, anche lunghe discese che permettono di riprenderci dallo sforzo.
Alpe Megna che, da entrambi i lati che
si possono scegliere per raggiungerla, regala sempre una bella emozione una
volta arrivati in cima con quel bel villaggio, quasi, oramai abbandonato. Ma
anche il resto non scherza. Giornata splendida, terreni in ottime condizioni
e guadi abbastanza pieni d'acqua, ma questa è la MTB.
Partenza dal parcheggio antistante la stazione di
Merone (CO) che raggiungiamo in auto
perchè, TRENORD gestore delle linee ferroviarie della regione Lombardia, ha
dismesso sulla tratta Milano-Asso il
servizio di trasporto biciclette al seguito dei viaggiatori. D'accordo che
siamo in tempi di pandemia ma non avendo convogli a disposizione per questo
tipo di spostamenti diventa difficile utilizzare il proprio mezzo a pedali
per gli spostamenti. Non tanto per chi fa, come noi cicloturismo, ma per chi
utilizza lo stesso mezzo per raggiungere il posto di lavoro. Le polemiche
sono comunque inutili e anche se qualche volta servono per dare voce
all'opinione pubblica rimangono inascoltate ed infatti non siamo certamente
una delle prime regioni italiane per questo tipo di servizio, anche se la
pagina del sito, del gestore, amplifica numeroni da fare
invidia.
Lasciamo la stazione di Merone alla
nostra sinistra e andiamo a percorrere il rettilineo di via S. Gerolamo
Emiliani fino a raggiungere la rotonda. Proseguiamo diritti e ci portiamo su
via E. Fermi che in discesa ci porta fino a trovare, alla nostra destra, via
G. Marconi dove giriamo. Sempre in discesa arriviamo alla volta della casa
che superiamo e andiamo ad attraversare questo bellissimo angolo di
Brianza in cui il fiume Lambro, su una
leggera cascatella, passa nel mezzo delle vecchie case della piccola
frazione Maglio. La strada procede poi
in leggera salita e poco più avanti con un tornante, in salita, ci portiamo
su via S. D'Acquisto. La strada, dopo la curva a destra, spiana e raggiunta
la seconda traversa a sinistra giriamo per imboccare via Cavour. Seguiamo la
stradina periferica fino alla traversa, a destra, di via F. Crispi e
svoltiamo per terminare questo tratto con leggera pendenza. Poco più avanti
troviamo un bivio e tenendoci, adesso, a sinistra andiamo a percorrere il
rettilineo che passa a fianco di un grande capannone entrando nella piccola
frazione Moiana.
Giriamo a destra alla traversa di via A. Vespucci e rimanendo sempre sulla
strada principale arriviamo all'incrocio con semaforo sulla
SP47 . La attraversiamo e ci portiamo su via C. Colombo per arrivare in discesa
accanto alla spiaggetta sulle sponde del
Lago di Pusiano. Tenendoci a destra entriamo nel mezzo del boschetto e andiamo a seguire
il primo tratto fuoristrada dell'escursione. Con un susseguirsi di leggeri
saliscendi arriviamo alla
Punta del Corno e deviamo a destra per
procedere sempre su sterrato per arrivare al Lido di
Rogeno o
Casletto dove il fondo cambia
diventando cementato. Ne seguiamo il tracciato e ritorniamo ancora su
sentiero per arrivare all'altra frazione
Garbagnate Rota. Ritrovato l'asfalto
andiamo a percorrere, a sinistra, un tratto della
SP47
e la lasciamo dopo aver superato la rotonda prendendo a sinistra via
Sant'Ambrogio. Ci riportiamo in riva al lago e andiamo a percorrere il
tratto ciclo-pedonale del
Lungolago Gianni Brera fino ad arrivare
al termine di questo bellissimo passaggio che si percorre accanto alle
sponde. Con una leggera risalita, su selciato, arriviamo alle colonne, con
la catena, che delimitano il transito dei mezzi motorizzati, all'area
accanto all'Oratorio di San Gaetano. Al bivio giriamo per forza a destra ed andiamo a seguire un breve tratto
di provinciale entrando tra le case di
Bosisio Parini.
Alla prima traversa giriamo a sinistra e imboccando via Roma proseguiamo
all'interno del centro storico passando accanto all'Antica Chiesa di Sant'Anna. Raggiunta piazza Parini ci teniamo a destra e percorriamo via B. Appiani
che arriva all'incrocio dove troviamo alla nostra sinistra la scalinata che
risale verso la
Chiesa di Sant'Anna
(nuova costruzione tra gli anni 1937-1954) mentre alla nostra destra la
Cappella della Madonna di Caravaggio. Proseguiamo diritto e ci portiamo su via A. Manzoni, con la strada
leggermente in salita, raggiunta la rotonda proseguiamo sempre diritto fino
a raggiungere la successiva. Il lungo tratto asfaltato ci conduce a
Cesana Brianza dove all'entrata del
paese andiamo ad attraversare la zona industriale prima di arrivare alla
rotonda sulla
SP639 . Ci teniamo a destra e alla traversa di via Kennedy, a sinistra,
riconoscibile con il cartello di strada senza uscita, svoltiamo ed iniziamo
la prima vera salita della giornata. Ci portiamo all'interno del centro
storico della cittadina e man mano che avanziamo la sede stradale diventa
sempre più stretta. Una deviazione a destra ci fa arrivare alla strettoia di
via Curt di Leri dove prendendo poi a sinistra andiamo in direzione di via
A. Volta.
Rimaniamo sempre sulla strada principale e prendendo poi a destra via
Segantini ci dirigiamo su via dell'Alpetto. All'inizio asfaltata diventa poi
sterrata e supera alcune case in costruzione e raggiunge il
Parco del Roccolo che troviamo alla
nostra sinistra. La salita prosegue anche dopo la curva e sempre su strada
sterrata arriviamo alle strutture della ex miniera. Le superiamo e tenendoci
a destra usciamo su un single track che ci conduce al bivio con la strada
asfaltata. Giriamo a sinistra ed iniziamo la breve discesa, con vista
mozzafiato alla nostra sinistra della pianura e dei laghi, fino al ponte sul
torrente Banchet. Li scendiamo di sella
ed andiamo ad affrontare i gradini che ci fanno raggiungere, in discesa, il
selciato della Via Crucis, accanto ad una delle Cappelle, che risale il
monte Cornizzolo e arriva al
Santuario della Madonna della Neve. Risaliamo in sella ed iniziamo l'impegnativa salita che raggiunge la
Croce in Legno al bivio del sentiero.
Proseguendo diritto passiamo accanto ad altre vecchie strutture della
miniera e procediamo su sterrato fino a passare l'area attrezzata da cui si
gode la splendida vista del
Lago di Pusiano e dell'Isola dei Cipressi.
Andiamo ad attraversare, con spinta, il guado, asciutto, del piccolo
torrente Campora e su un'antro bel
single track in salita superiamo il B&B e con un'ultimo strappo
superiamo anche lo strappetto che raggiunge poi, con la discesa, la
periferia di Eupilio. Andiamo a
percorrere via Ceresuola e arrivati a fianco del piazzale del Camposanto
proseguiamo ancora diritto fino al bivio con via IV Novembre. Svolta a
destra e andiamo a percorrere altre stradine che superano il centro della
frazione Mariaga passando accanto
alla
Chiesa di San Cristoforo. Imbocchiamo via del Conte e proseguiamo in discesa sulla stretta stradina
fino a raggiungere il bivio di via dei Combattenti. Giriamo a destra e in
questo tratto pianeggiante andiamo a percorrere il tratto ciclo pedonale che
costeggia le verdi acque del
Lago del Segrino. Raggiunto il termine del bacino ci immettiamo sulla
SP41
e in rettilineo, ma in sede protetta utilizzando il tratto ciclo-pedonale,
arriviamo alla rotonda di Canzo.
Proseguendo ancora diritto sul rettilineo ci portiamo all'altezza della
traversa di via Caravaggio e giriamo a destra. Lasciamo la provinciale per
proseguire su questa bella stradina periferica che in leggera salita ci
allontana dal traffico.
Con una serie di curve ma su un tratto abbastanza pianeggiante arriviamo
alla traversa di via Martiri della Libertà dove troviamo, alla nostra
destra,
la Cappella della Madonna della Misericordia. Giriamo a sinistra ed iniziamo la discesa che poco dopo raggiunge un
bivio. Tenendoci a destra proseguiamo ancora in leggerissima discesa fino al
bivio successivo dove, questa volta, manteniamo la sinistra. Arrivati allo
slargo della strada, dove il senso unico termina, andiamo a superare,
diritto davanti a noi, il ponte sul torrente Ravella e proseguendo diritto
ci dirigiamo verso il centro storico della cittadina. Arrivati al bivio
giriamo a destra per imboccare via Risorgimento e portandoci sul tratto in
pavé, con la strada che adesso si restringe, passiamo nel mezzo delle
vecchie case e arriviamo ad un'altro bivio. Tenendoci a destra andiamo a
percorrere la stradina di via Mornerino e successivamente via Meda.
Raggiunta una piccola piazzetta ci teniamo a sinistra e ci immettiamo nel
vicolo che passa sotto la volta di una casa e seguendo i vicoli ci portiamo
su via Torre. Raggiunto un bivio ci teniamo a sinistra e proseguiamo su via
A. De Gasperi che in discesa e su strada che adesso si allarga ci conduce ad
un bivio dove prendiamo a destra via Laguccio.
Raggiunto il bivio, sulla
SP41 , poco distanti dalla stazione di
Canzo-Asso prendiamo a destra per
seguire un tratto di provinciale che passa accanto alla
Cascata Vallategna entrando nel territorio comunale di
Asso. Superiamo il distributore di
benzina e con la strada che adesso inizia a salire arriviamo alla traversa,
con tornante, di via Cranno. La strada ha una brusca impennata e con
pendenze a doppia cifra proseguiamo sulla stretta sede stradale fino a
raggiungere il ponte che attraversa il
torrente Foce e l'ultima casa, una
vecchia cascina, dove l'asfalto termina ed inizia un tratto sterrato che
entra poi nel bosco. La strada sale in continuazione e anche se le pendenze
non sono più eccessive come in precedenza un pò di fatica la facciamo per
raggiungere Cascina Prera ed il
ponticello che attraversa di nuovo il
torrente Foce. Raggiunto il bivio con
la
SP46
giriamo a destra ed entriamo in Valbrona percorrendo questa lingua di
asfalto fino a quando alla nostra destra non troviamo uno slargo sassoso.
Lasciamo la provinciale girando a destra e superiamo il piccolo ponticello
che attraversa nuovamente il Foce e subito dopo arriviamo ad un bivio
sterrato.
Prendendo a sinistra andiamo a seguire questo tratto fuoristrada che
rimanendo a ridosso del bosco raggiunge, poi, le prime case di
Visino. Poco più avanti il fondo
stradale ridiventa asfaltato e raggiungiamo la rotonda sulla
SP46 . Tenendoci a sinistra prendiamo la seconda uscita e ci portiamo su via
Roma superando il vecchio Lavatoio alla nostra destra. La strada, ampia, è
in leggera salita ci fa arrivare alla traversa, a destra, di via Carrobbio
dove giriamo. Un segnale di strada a fondo chiuso non ci deve mettere ansia
perchè poco più avanti giriamo a sinistra ed entriamo tra le vecchie case
del paesino. La stretta stradina raggiunge un bivio dove proseguendo diritto
ci immettiamo su via Carlo De Herra attraversando il centro storico. Una
strettoia ci fa arrivare su via San Michele che percorriamo per un breve
tratto girando a destra alla traversa di via Madonna del Pozzo. Inizia da
qui la fase più impegnativa del tracciato con la salita, su strada sterrata,
verso l'Alpe Megna. La strada a curve
lascia le ultime case del paesino e con una serie di bellissime viste sulle
case e sulla
Chiesa di San Michele
entriamo poi nel bosco. Le pendenze qui diventano, man mano che si avanza,
sempre più impegnative ed effettivamente la parte che stiamo percorrendo è
quella più dura per raggiungere poi il pianoro.
Con pendenza media oltre il 10% andiamo a superare questo bellissimo bosco
dove ogni tanto le curve ci danno modo di respirare. Anche se le nostre
e-bike ci aiutano parecchio ogni tanto un attimo di pausa ce lo facciamo
perchè è davvero comunque dura. Quando finalmente la salita termina ed
usciamo dal bosco la bella e grande piana dell'Alpe si apre davanti a noi.
In leggera discesa raggiungiamo Megna,
un piccolo villaggio, di cui si parla già nel XIV Sec. posto all'inizio
della valle da cui dipartono alcune strade tutte sterrate. I vecchi casolari
sembrano riportarci indietro nel tempo ma è tempo di ripartire e guardando i
cartelli segnaletici ci portiamo sulla sterrata che parte a destra superando
le case. Seguiamo la freccia blu che ci da le indicazioni del sentiero che
va in direzione della
Chiesetta dei Morti di Valmorana
e Lasnigo ed iniziamo la discesa
su quest'ampia strada sterrata. A metà, circa, della strada alla nostra
sinistra la bella Chiesetta e in quel punto termina anche il tratto
fuoristrada ed inizia una bella discesa su fondo cementato che arriva poi
sull'asfaltata via Valmorana alla prima periferia di
Lasnigo. Entriamo in piazza Roma
e tenendoci a sinistra andiamo a percorrere via P. Fioroni passando davanti
ad un portone su cui fa bella figura un affresco, non in buonissime
condizioni, con immagini sacre. Procedendo sempre sulla stradina in pavé ci
portiamo davanti alla
Chiesa della Presentazione di Maria e una volta superata giriamo a sinistra su via G. Fioroni ed iniziamo
un'altra discesa che ci porta su via dei Mulini dove superato il parcheggio
raggiungiamo il bivio con la
SP41 .
Giriamo a sinistra e poco più avanti la lasciamo per andare a percorrere la
stradina che passa accanto alla casa di ringhiera ed iniziamo un'altro bel
faticoso tratto che risale le pendici del
Monte La Torretta. Raggiunto, su un
single track dove le pendenze non mollano mai, arriviamo alle strutture di
una Cascina aggirandola sulla destra ci portiamo sulla carrareccia che
prosegue adesso, per un breve tratto a ridosso del bosco. Quando vi
rientriamo ci attende un'ultimo strappo, non più di 50 m, che però si fa
sentire subito. Poco dopo iniziamo la discesa sulla stradina che raggiunge,
con una salita, il bivio sulla
SP44
all'altezza del tornante nella piccola frazione
Brazzova di
Asso. Poco più avanti alla nostra
destra la
Chiesetta della Madonna di Fatima che lasciamo alle nostre spalle per iniziare la bella discesa a curve
che sulla provinciale ci fa arrivare prima al piccolo nucleo abitato di
Mudronno e successivamente al tornante
successivo alle poche case di Gemù dove
per un breve tratto lasciamo la provinciale per andare ad attraversare, con
la stradina a sinistra che parte accanto ad una bellissima siepe, il borgo
sulla bella stradina che passa nel mezzo. Ritrovata la provinciale accanto
alla bella
Chiesa di San Rocco. Ancora un tornante e il rettilineo che segue per lasciare di nuovo
l'asfalto e tenerci a destra quando arriviamo alle case della
località Canova.
Svolta a destra e con una curva secca seguiamo la stretta stradina che
supera l'angolo di una casa e ci teniamo a sinistra al bivio che troviamo
subito dopo. La discesa prosegue per qualche centinaio di metri su asfalto
poi entrando nel bosco ci ritroviamo su sterrato e ci portiamo a ridosso del
piccolo guado che ci fa entrare nella
Zona dei Mulini. Qualche bella curva
che ci fa vedere il corso del
fiume Lambro che passa nel mezzo di
queste strutture che una volta, effettivamente, macinavano. Superiamo il
ponte che attraversa il fiume ed in salita ci riportiamo sulla
provinciale
SP41 . Ne andiamo a percorrere poco più di 250 m e dopo lo slargo della strada
ci teniamo a destra per imboccare via per Bellagio. L'ampia strada a
tornanti, in discesa, ci fa arrivare a fianco della
Cappella della Madonna dell'Aiuto
alla prima periferia di Asso. Ancora
curve e ancora discesa per arrivare al bivio dove lasciamo l'asfalto per
dirigerci a sinistra su via G. Merzario che con fondo in pavé ci fa
attraversare il centro storico della cittadina. Prendiamo a destra via G.
Matteotti e poco dopo la lasciamo per girare a destra sull'altra stradina di
via G. Garibaldi.
Superiamo la strettoia ed alla prima traversa a sinistra imbocchiamo via
Crippa che prosegue tra vecchie case e quelle di più recente costruzione
fino all'incrocio con via Prato. La attraversiamo e ci portiamo su via
Romagnoli che ci conduce al bivio con la
SP41
dove giriamo a destra. Andiamo a percorrerne un breve tratto di quella già
seguita all'andata e al ponte che troviamo a destra, he attraversa il fiume
Lambro, giriamo a destra per portarci in località
Scarenna. Imbocchiamo via Dott. Luigi
Ottolina proseguendo sul rettilineo che ci fa arrivare al bivio con via P.
Valsecchi. Svoltiamo a destra ed arrivati alla rotonda giriamo a sinistra su
via per Caslino ed andiamo, anche qui a percorrerne il rettifilo. Davanti ad
un capannone industriale (di forgiatura metalli) prendiamo a sinistra la
stradina sterrata che parte appena dopo l'Edicola Sacra ed andiamo ad
attraversare alcuni pratoni prima di raggiungere il tratto ciclo-pedonale
che corre a fianco delle sponde del
fiume Lambro. Ci teniamo a destra e proseguiamo il fuoristrada raggiungendo il bivio
con via Cà Bianca in località Ravello.
Girando a sinistra attraversiamo il ponte e proseguiamo in direzione della
rotonda sulla
SP40
ed andiamo ad attraversarla.
Proseguiamo su via Ravella che va ad attraversare la zona industriale di
Canzo che ci fa arrivare ad
un'incrocio. Girando a destra proseguiamo in direzione del piccolo guado sul
torrente Ravella e ci portiamo sulla
sponda opposta per superare il sottopasso ferroviario e girare a sinistra
sulla stradina di via G. Puecher. Poco dopo riattraversiamo nuovamente
un'altro sottopasso e tenendoci per forza a destra andiamo a percorrere
questa bella stradina che per un lungo tratto corre accanto alla line
ferroviaria Milano-Asso. Superato un
primo sottopasso, che lasciamo alla nostra destra, con la strada sempre in
leggerissima salita arriviamo al successivo e questa volta giriamo a destra.
Percorriamo via Brusa e raggiungiamo il trivio. Giriamo alla prima a destra,
su via A. Grandi, ed iniziamo un'altra bella salita che parte ancora in
salita, con pendenze leggermente maggiori della precedente, e arriva alla
sbarra. La superiamo e ci portiamo sulla sterrata che risale tra i boschi
sul Monte Scioscia e che rimane
l'ultima asperità della giornata. La stradina sterrata poco più avanti si
allarga e alla nostra destra ampie vedute sulla vallata di
Caslino e
Castelmarte e del
Monte Barzaghino e del
Dosso Mattone che le
sovrastano.
La salita termina all'interno del bellissimo bosco e iniziamo poi una breve
discesa che arriva a ridosso di una sbarra. La superiamo e ci portiamo a
fianco di un capannone e proseguendo diritto sulla stradina asfaltata
raggiungiamo una rotonda. La superiamo e procediamo ancora su rettifilo
entrando nel territorio comunale di
Proserpio. La strada larga ed in
discesa ci invita a mollare un poco i freni e superato il bivio, dove
troviamo a sinistra la
Chiesa dei SS. Carlo e Rocco, procediamo ancora diritto imboccando il senso unico di via G. Puecher. Il
centro storico del paese dove passiamo è su una stretta stradina che
prosegue tra le vecchie case e raggiunto l'incrocio dei vicoli proseguiamo
sempre diritto andando a percorrere un'altra stradina, cementata, che passa
tra i giardini recintati di alcune villette ed entra poi nel bosco dove il
fondo diventa sterrato. I tornanti che seguono ci conducono in discesa al
bivio con via A. Manzoni. Giriamo a destra per percorrere il curvone e
subito dopo lasciamo questa bella e larga strada per girare a sinistra dove
ci riportiamo su sterrato e andiamo a seguire la bella stradina che sempre
in discesa ed in parte all'interno del bosco arriva a ridosso di un grande
capannone industriale alla prima periferia di
Erba nella frazione
Arcellasco.
Ritornati su strada asfaltata percorriamo via Cardinal Federico Borromeo e
arriviamo al bivio dove alla nostra sinistra troviamo la bella
Chiesa di San Bernardino. Prendiamo a sinistra via A. Manzoni e proseguiamo dopo il bivio sulla
stretta stradina di via V. Bellini e poco dopo ritorniamo un'altra volta su
sterrato e arriviamo ad attraversare un boschetto che ci da modo di evitare
la strada asfaltata aggirando le case. Ancora sterrato sulla stradina di via
N. Tommaseo dove passiamo accanto a
Cascina Turati e subito dopo
ritorniamo su asfalto raggiungendo l'incrocio dove girando a sinistra ci
immettiamo su via A. Manzoni. La percorriamo tutta e ci portiamo al bivio
con via A. Diaz dove svoltiamo a destra e poi subito a sinistra per portarci
su via Fontanella. Rimaniamo sempre sulla strada principale e raggiungiamo
una stradina, alla nostra destra, dove giriamo e poco più avanti diventando
sterrata va ad attraversare un boschetto raggiungendo una stradina laterale
di via 1° Maggio che ci conduce al bivio. Qui alla nostra sinistra troviamo
l'Oratorio di Sant'Ambrogio, nella frazione Bindella, mentre
noi giriamo a destra per andare a percorrere un breve tratto della via ed
immetterci poi su via Leonardo Da Vinci.
Raggiungiamo la rotonda ed attraversiamo la
SS41
proseguendo sulla stessa via anche dalla parte opposta dove il rettilineo
arriva fino all'incrocio con viale Resegone. Lo attraversiamo e ci portiamo
sulla stradina di via Monte Legnone prendendo poi a destra la sterrata che
va ad attraversare il pratone e raggiunge le sponde del
fiume Lambro accanto al Centro
sportivo. Attraversiamo il ponticello e giriamo a sinistra per seguire il
lungo rettilineo che corre accanto al fiume che su sentiero rimane quasi
sempre a ridosso del boschetto. Ne andiamo a percorrere circa 250 m e
giriamo poi a destra entrando nel bosco dove seguendo i sentieri arriviamo a
ridosso della zona industriale. Ritornati su strada asfaltata seguiamo via
delle Gallerane ed arrivati alla grande rotonda sulla
SP41
la attraversiamo e ci portiamo sul rettilineo di via Roma. Percorriamo la
lunga strada che supera anche il sottopasso della provinciale e con l'ultima
leggera salita della giornata arriviamo al bivio di via A. Volta dove
giriamo a sinistra. Superiamo il passaggio a livello e con una leggerissima
salita arriviamo fino alla rotonda dove girando a destra guadagniamo
l'ultimo tratto del percorso odierno raggiungendo il parcheggio della
stazione di Merone.
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