Nell'Ex Parco Brughiera in MTB


19/07/2020 - Nell'Ex Parco della Brughiera
Album fotografico
Distance: 39,5 km - 595 m Ascent - 595 m Descent

Bella mattinata anche oggi in compagnia di tanti amici. Essendo un periodo in cui le piogge sembrano averci lasciato come da richiesta, di qualche settimana fa, da parte di alcuni amici ritorniamo all'interno dei bellissimi boschi che formano il Parco delle Groane (Ex, appunto, Parco Brughiera). Tanti sterrati e brevissimi tratti su asfalto ci hanno accompagnato in questo itinerario dove non mancano le salite e qualche bel passaggio tecnico ma dove ci si diverte sempre. Un simpatico ritorno in gruppo di Massimiliano e Gianni per completare un'altra bella giornata che ricorderemo. Terreni in perfette condizioni anche se non mancano passaggi al limite dove evitare le grosse buche fangose è davvero difficile ma come sempre ce l'abbiamo fatta.


Sono le otto e qualche minuto quando partiamo, dal piazzale del Camposanto di Carugo, perchè c'è un problema sul GPS di Elia che sembra non funzionare più. Dopo Alcune prove di accensione e spegnimento decide di non utilizzarlo e si parte. Il breve tratto di asfalto che percorriamo è quello in direzione della rotonda, a fianco all'ingresso del parcheggio, e ci portiamo poi sulla sterrata, sassosa e smossa, che in discesa arriva all'incrocio delle strade bianche dove giriamo a destra andando a percorrere il rettilineo che ci porta all'ingresso della Riserva Naturale della Fontana del Guercio. Superiamo i paletti che sostengono la catena, che non permettono l'accesso ai mezzi a motore, portandoci sul bellissimo rettifilo all'ombra del bosco che, sembra, disegnare la volta di una galleria. Dopo la leggera deviazione, in salita, a destra ci portiamo a ridosso dello stretto passaggio che ci fa superare gli steccati e proseguendo sul sentiero, che passa accanto alla Roggia Borromeo raggiungiamo il Fontanile Testa del Nan.

Entriamo a questo punto nei primi sentieri del Parco delle Groane (Ex Brughiera) e ci portiamo in leggerissima salita, su sentiero a fondo sassoso, all'incrocio con l'asfaltata via per Brenna. Attraversandola proseguiamo ancora su sterrato che delimita il confine dei territori comunali di Brenna e Alzate Brianza.  Poco dopo rientriamo nel bosco e percorrendo il sentiero che vi entra dopo circa 350 m  girando a sinistra imbocchiamo la sterrata che risale la collinetta. Proseguiamo poi su un bel single trail che aggira alcuni paletti con filo elettrico a bassa tensione e procediamo con un saliscendi a curve verso l'abitato di Brenna. Usciti dal bosco, con uno strappo repentino, ci portiamo sull'asfaltata via Venezia a fianco del Campo da calcio dell'Oratorio e della Chiesa di San Gaetano (Sec. XVI). Raggiunto l'incrocio con la  SP39  la attraversiamo e ci portiamo sulla stradina di via Trieste e poco più avanti arriviamo in piazza 25 Aprile e ci fermiamo un attimo per gustarci un buon caffè al bar alla destra del piccolo slargo.  Si riparte quasi subito ed andiamo a percorrere via G. Garibaldi attraversando il piccolo centro storico per raggiungere l'altra piccola piazza A. Perego da dove imbocchiamo via Grimello che in discesa ci porta sulla sterrata che a curve scende verso la  Valletta di Brenna .

Quando incontriamo la sterrata che attraversa il guado, davanti a noi, giriamo a destra e andiamo a percorrere questo bel sentiero che corre accanto alla roggia, quest'oggi in secca, e sempre all'interno del bellissimo bosco arriviamo ad incrociare la  Strada del Roccolo  dove giriamo a destra e raggiungiamo il bivio con la  SP39 . Girando a sinistra attraversiamo il passaggio a livello, sulla linea ferroviaria che collega Como a Lecco, e subito ancora a sinistra per seguire il bel sentiero che in leggera discesa con un'ampio giro, prima all'interno del bosco e successivamente su un tratturo, raggiunge il Santuario della Madonna di Rogoredo (Sec. XVII). Breve pausa per qualche fotografia e si riparte lasciano la bella Chiesa alle nostre spalle per percorrere un breve tratto di viale alberato e 100 m dopo giriamo a sinistra sulla sterrata che risale leggermente. Seguendo un sentiero che devia a sinistra, purtroppo quasi scomparso, raggiungiamo la bella sterrata bianca che a sinistra ci fa proseguire in un bel rettilineo fino ad incrociare via Girola nel comune di Alzate Brianza. Giriamo a destra e ne percorriamo poco più di 200 m per girare poi ancora a destra sulla bellissima strada bianca che corre accanto agli steccati e da dove in lontananza possiamo ammirare la bella sagoma di Castello Durini che dall'alto della collinetta sembra dominare ancora, come una volta, tutta la vallata. Proseguendo ci portiamo sul ponte che attraversa la ferrovia ed in discesa rientriamo nel bosco tenendoci sempre a sinistra quando incrociamo i vari sentieri. Attraversato un grande pratone, sul bel single track, arriviamo davanti alla sbarra, dove siamo costretti a scendere di sella per superarla. Ripartiamo su strada asfaltata proprio sotto la collina del castello, a fianco delle grandi cascine oramai in disuso, andando a percorrere, a sinistra, via A. Volta e poco dopo superiamo il passaggio a livello.

Percorriamo il rettilineo e quando siamo a metà della curva ci teniamo a destra e imbocchiamo la sterrata e successivamente il tratturo che uscendo dal boschetto va ad attraversare i campi e poco prima di raggiungere le case giriamo a sinistra e andiamo a seguire il sentiero che poco dopo, in modo deciso, ci consente di risalire verso la prima periferia di Alzate Brianza. Arrivati sulla stradina asfaltata di via Anzani ci teniamo a destra e dopo la curva passiamo accanto a Villa Odescalchi e all'Oratorio esterno. Proseguendo ci portiamo all'interno del centro storico e superiamo la Torre medioevale con l'orologio e la Meridiana proseguendo su via Alciato che ci porta su viale Vidario da dove in discesa raggiungiamo l'incrocio con via Borghetto. Proseguendo sempre diritto ci portiamo su via Sant'Arialdo e al bivio con via del Lavatoio giriamo a destra per arriviamo all'incrocio con la  SP38 . Giriamo a sinistra, con attenzione, e subito dopo a destra per imboccare via Redipuglia. La percorriamo tutta e quando la strada termina tenendoci a sinistra andiamo a seguire la stretta stradina sterrata che aggira alcuni capannoni e ci consente di arrivare su via del Dosso. Poco dopo giriamo a sinistra e arrivati all'incrocio con via Roggia Lubiana andiamo a percorrerla a destra fino all'incrocio con via P. Giovio. 

Giriamo a destra e all'incrocio con via Papa Giovanni Paolo II giriamo a sinistra e andiamo a percorrere la stradina che poco dopo lascia l'asfalto e diventando sentiero va ad attraversare dei grandi pratoni. Alla nostra sinistra, in alto sulla collina, l'imponente Villa Giovio (Sec. XVII), che dalla collina di Verzago domina questa valle. Ritrovata la strada asfaltata, su via A. Volta, giriamo a sinistra ed iniziamo uno strappo in salita che raggiunge un trivio dove tenendoci a destra andiamo ad imboccare la sterrata, bianca, della  Strada Comunale . Al primo bivio ci teniamo a sinistra per procedere, sempre su sterrato, all'interno del bosco che andiamo ad attraversare saltellando sulle radici sporgenti e su alcuni tratti dove i grossi sassi danno qualche problema al grip delle nostre gomme tassellate. Quando usciamo dall'ombra delle piante un bellissimo single track, dove il terreno secco alza polvere al nostro passaggio, andiamo ad attraversare un grande pratone e raggiungiamo un bivio. Girando a destra, in leggera salita ci portiamo al bivio di Cascina Cassinazza e tenendoci a sinistra andiamo a percorrere la  Strada Comunale della Brughiera . Dopo una leggera salita la discesa nel mezzo del bosco è davvero bellissima e raggiunta la periferia di Montorfano all'incrocio con via Molino giriamo a sinistra.

Ne percorriamo solo poche decine di metri e tenendoci ancora a sinistra ci infiliamo, dopo la sbarra, nell'altra bella sterrata che a ridosso degli alberi ci consente di aggirare le case del paese e di arrivare all'incrocio con la  SP28 . Con molta attenzione giriamo a sinistra e percorrendone solo 500 m giriamo poi a destra sulla sterrata  Strada Cabiate-Montorfano . Sempre in leggera salita raggiungiamo un bivio dove giriamo a destra ed iniziamo lo strappo che si conclude quando arriviamo alle prime case di Capiago. Andiamo a percorrere via Castelletto e poi il senso unico di via Roma entrando nelle strette stradine del centro storico e quando le lasciamo ci attende la bella salita sulla  Strada delle Fontane . Tratto prima asfaltato e successivamente sterrato che passa sotto le pendici del Monte Croce dove, superata la bella edicola della Madonnina, inizia adesso la discesa. Al bivio di sentieri ci teniamo a sinistra e rimanendo sempre in discesa a tratti tra single track, sterrate quasi scomparse e sentieri guadagniamo l'uscita dal bosco ed arrivati ad incrociare nuovamente la provinciale giriamo a sinistra. Breve tratto in salita e poi al bivio giriamo a destra per seguire la bellissima stradina che ci fa arrivare tra le case della frazione Faleggia. All'incrocio successivo giriamo a destra su via J. F. Kennedy e al trivio a sinistra per procedere sulla stradina che ci immette su via San Carlo.

Stradine secondarie dove non c'è ombra di auto che proseguono tra le case di Intimiano dove raggiungiamo il bivio con la  SP28 . Tenendoci a sinistra iniziamo la salita e dopo aver superato la larga curva percorriamo un brevissimo tratto di rettilineo e alla traversa di via G. Garibaldi giriamo a destra e raggiunto un bivio tenendoci a sinistra andiamo ad immetterci su via Montecastello e passiamo a fianco dell'Oratorio dei Santi Pietro e Paolo. La stretta stradina ci porta all'incrocio con corso Ariberto dove giriamo a destra e subito a sinistra per portarci su via Fiume. Mantenendoci sempre a destra andiamo a percorrere via Fecchio dove il fondo stradale cambia e ritrovandoci, ancora su sterrato, rientriamo all'interno del Parco.  Il bellissimo tratto che corre a fianco della collina ci fa passare non lontani dalle case di Cantù, che vediamo alla nostra destra, in un bellissimo contesto di campagna brianzola. Arriviamo a Fecchio, borgo rurale a pochi chilometri da Cantù, e arrivati all'incrocio con la  SP38  giriamo a destra e ne percorriamo poco più di 150 m per girare poi a sinistra, dopo aver superato il ponte sulla ferrovia, immettendoci sulla bellissima sterrata che corre accanto ai binari. In discesa entriamo nella Valle della Naga e con una leggerissima risalita raggiungiamo un bivio. Girando a sinistra andiamo a percorrere la sterrata che ci porta al sottopasso ferroviario e uscendone dalla parte opposta iniziamo il percorso tecnico all'interno del bosco.

Ritorniamo, poco dopo, ad un'altro sottopasso ferroviario e per attraversarlo ci mettiamo davvero una grande forza perchè in questo punto una grande pozza ci fa sudare un poco con la sua profondità e il viscido fango che fa girare a vuoto le nostre gomme. Dalla parte opposta tutto si sistema il tutto e seguendo il single track tra i campi riusciamo a pulire un poco le nostre ruote dall'ammasso di terra che vi si era attaccato. Risaliamo con uno strappetto in direzione di Cascina Varenna e attraversandola, sulla sterrata che passa nel mezzo della case, prendiamo adesso la discesa che su stradina asfaltata scende dalla parte opposta. Poco più avanti la lasciamo, girando a sinistra su un tornantino in discesa, portandoci nuovamente all'interno del bosco dove arriviamo al guado del torrente Terrò fortunatamente oggi quasi asciutto. Districandoci tra i numerosi bivi ci riportiamo sul  Sentiero Cabiate-Montorfano  e lo seguiamo con un continuo cambio di direzione per evitare le grosse buche che le ruote dei trattori hanno lasciato sul fondo del terreno e che al loro interno contengono un fango come se fosse una palude. Raggiungiamo così la bellissima Chiesetta di Sant'Adriano a Olgelasca e ci portiamo poi sulla stradina asfaltata che arriva all'incrocio con la  SP39 .

Attraversandola ci portiamo su via F.lli Kennedy e poco più avanti imbocchiamo il  Sentiero Brenna-Cascina Amata  e ci riportiamo, poi, nuovamente sul  Sentiero Cabiate-Montorfano   che con un lungo rettilineo ci conduce di nuovo all'interno del bosco. Dopo una serie di cancelli, alla nostra sinistra, prendiamo a sinistra la bella sterrata che con un tratto abbastanza difficile, dove i cambi di pendenza sono davvero uno dietro l'altro, andiamo a seguire il  Sentiero Cascina Amata-Cascina San Martino  e con l'ultimo tratto in leggera discesa, su fondo però smosso, guadagniamo il bivio con la bella sterrata, bianca, che passa davanti alla piccola Chiesetta di San Martino all'interno della Cascina San Martino. La discesa su sterrato ci conduce ad un bivio e la strada ritorna asfaltata. Tenendoci a sinistra superiamo Cascina San Bartolomeo, Cascina Vignazza e Cascina Gattedo per portarci sul single track che, dopo i paletti con catena, corre a fianco del pratone. Oramai abbiamo quasi concluso il nostro itinerario ma per raggiungere il punto di partenza iniziale dobbiamo superare un ultimo strappo su sentiero, riscendere nel boschetto, aggirare un pratone prima di arrivare al guado, senz'acqua, della Roggia da dove raggiungiamo l'incrocio delle sterrate. Ultima risalita sul sentiero percorso all'inizio, in discesa, per arrivare al bivio con via A. Grandi dove girando a destra ci riportiamo davanti al Camposanto di Carugo

Pier

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