Nel Parco di Montevecchia in mtb
05/07/2020 - Nel Parco di Montevecchia in mtb
Album fotografico
Distance: 32 km - 664 m Ascent - 663 m Descent
Giornata non caldissima che questo bellissimo luglio ci sta regalando ancora e con le nostre mtb, complice questo meteo fantastico, ci concediamo un nuovo itinerario con partenza e arrivo dal parcheggio della stazione di Merate-Cernusco Lombardone che ci permette di essere in un battibaleno all'interno dei confini del Parco di Montevecchia e Val Curone. Oggi una bellissima sorpresa, l'amico Gianni, che molti anni fa, già faceva parte del nostro gruppo, è ritornato a pedalare con noi e la cosa non può che far piacere. Di quei componenti ne sono rimasti davvero pochi quando nel lontanissimo 2007 abbiamo iniziato la nostra avventura ma i tempi che fanno parte del passato non si scordiamo mai così come non si scordano gli Amici.
Al bivio giriamo a destra e raggiunto l'incrocio con via Bagaggera, davanti alla località Fornace Inferiore, giriamo a destra e andiamo a percorrere la strada che poco più avanti attraversa il complesso di Cascina Bagaggera ed in discesa raggiungiamo la località Pianezzo. Passiamo accanto alla bella e piccola Chiesa di San Michele (Sec. XVI). Subito dopo giriamo a destra ed andiamo a percorrere via ai Campi che poco dopo diventa sterrata e quindi sentiero e ci consente di aggirare le case e con un single trail che arriva al sottopasso ferroviario superiamo poi il piccolo ponte sul torrente Molgora e riprendendo un'altro single trail risaliamo in direzione di Pagnano. L'ultimo tratto della breve salita è asfaltato anche se il fondo non è certamente dei migliori. Raggiunto il bivio giriamo a sinistra e percorriamo via Lunga arrivando ad un'incrocio per proseguire ancora diritto su via Monte Bianco una stretta stradina che consiglio di percorrere rasenti il muro perchè nonostante la stretta carreggiata c'è il doppio senso di circolazione.
Poco più avanti, a ridosso dei capannoni, giriamo a destra e ci inoltriamo nel bosco percorrendo il Sentiero del Campo del Moggia e arriviamo all'incrocio con via del Calendone. Ne percorriamo un lungo tratto, fortunatamente con poche auto che transitano, e giriamo a sinistra quando troviamo il cartello di via Beolco. Superato il piccolo ponte, che attraversa il torrente Molgora, ci portiamo tra le case della frazione Beolco di Olgiate Molgora e raggiungiamo un bivio. Tenendoci a destra arriviamo in breve al piccolo guado e il gruppo si divide su chi lo attraversa direttamente ed altri che invece utilizzano il piccolo ponte pedonale a sinistra. Arriviamo sul Sentiero del Mulino Beolco e attraversato il grande pratone raggiungiamo la stradina che a destra ci porta all'incrocio con via Pilata. Giriamo a sinistra e ne percorriamo poco più di 100 m per girare a destra sulla stradina di via Lavatoio e dopo il bivio tenendoci a destra percorriamo via Mirasole. Con la strada sempre in costante, ma leggera, salita arrivati al bivio ci teniamo ancora a destra con l'ultimo strappo arriviamo all'incrocio con via G. D'Annunzio.
Ci teniamo, questa volta, a sinistra e sempre in leggera salita arriviamo ad un'incrocio dove giriamo a sinistra per percorrere la Strada dei Pioppi . La bella stradina diventa poi sterrata e sempre con una leggera pendenza arriva ad un bivio. Qui la salita termina ed in discesa arriviamo all'incrocio con la SP342 . Con queste stradine alternative abbiamo aggirato l'abitato ed il centro cittadino di Olgiate Molgora anche se siamo ancora all'interno del territorio comunale. All'incrocio giriamo a destra e poco dopo a sinistra per procedere su via Buttero che ancora in salita raggiunge il bivio davanti al muro di cinta di Villa Sommi Picenardi (Sec. XVII). Giriamo a sinistra e proseguendo sempre con una leggerissima pendenza superiamo due traverse ed alla terza giriamo a destra prendendo la stradina che poco più avanti ci porta alle porte di Mondonico. Il bel paesino delle Torri lo vediamo abbarbicato sull'altura ai piedi del Monte di Brianza. Prima di entrare tra le case a sinistra troviamo la bella Chiesa di San Biagio in Mondonico (Sec. XV) che sorge su una piccola collinetta. All'entrata nel paese troviamo alla nostra destra Villa Maria (Sec. XVII) e con la strada che devia a sinistra andiamo a percorrere via E. Gola. Con un saliscendi attraversiamo la lunga viuzza e raggiunto il bivio giriamo a sinistra.
Superiamo la volta della casa e in discesa ci portiamo su via della Molgoretta e sempre in costante discesa raggiungiamo un primo bivio e ci teniamo a sinistra ed arrivati al successivo ancora a sinistra per imboccare via della Salute. La strada, sempre in discesa arriva ad un bivio dove giriamo a destra su via Mons. Mozzanica raggiungendo l'incrocio con la SP58 . Girando a sinistra percorriamo il largo curvone che anticipa l'arrivo all'incrocio con la SP342 nella frazione Casternago. Alla rotonda prendiamo la prima uscita e ci portiamo sulla provinciale percorrendone solamente poco meno di 200 m poi giriamo a sinistra sulla stradina di via Buon Martino girando poi a destra sulla stradina di via Como dove poco dopo l'asfalto termina e iniziamo un'altro bel tratto sterrato che con un breve strappetto risale la collinetta e ci porta a fianco della bella Chiesa di San Martino (Sec. XII). Raggiunto l'incrocio con via Lombardia la attraversiamo ed iniziamo la salita verso la frazione Monte e raggiunte le case su un rettilineo arriviamo a fianco della Chiesa di Sant'Ambrogio al Monte. Girando a sinistra percorriamo via Spiazzo e al bivio ci teniamo a destra immettendoci sulla sterrata. Passiamo accanto alla Collina dei Cipressi (che fa parte delle tre piramidi di Montevecchia) e tenendoci a destra percorriamo la discesa sterrata che ci porta a Cascina Galbusera Bianca.
Subito dopo prendiamo la stradina sterrata a destra e in discesa, adesso più leggera, ma tecnica come fondo, andiamo ad attraversare un frutteto e ci portiamo al bivio con la sterrata che risale verso Cascina Ospedaletto. Girando a destra entriamo all'interno del bosco e su un sentiero agevole e con qualche bel tratto tecnico seguiamo il Sentiero del Curone , che affianca il torrente, e dopo la prima decisa curva a destra iniziamo il tratto più duro della giornata con la risalita verso Cascina Scarpada. Tratto molto tecnico anche in salita dove se non si è pronti con la pedalata rischiate, come me, di mettere il piede a terra e poi è difficile ripartire. Sassi smossi dalle piogge e umidi non rendono certamente agevole la risalita, ma pian piano arriviamo al nostro traguardo dell'impegnativa, prima parte, dell'ascesa. Uscendo sulla sterrata un attimo di respiro ci vuole e dopo aver bevuto un sorso d'acqua si riparte. Prendiamo a sinistra il tratto cementato ed iniziamo la seconda parte della salita con i 2 tornanti che ci portano sul semi pianoro di via Curone e raggiunto il belvedere di Pianello la sosta è per forza obbligatoria. Dopo la foto di gruppo si riparte percorrendo un brevissimo tratto dell'asfaltata via Pianello per lasciarla girando a destra sulla sterrata che va ad attraversare i campi e con una deviazione a sinistra raggiunge Bernaga Inferiore. Passiamo all'interno delle stradine del piccolo borgo e prendiamo poi a sinistra via Monastero.
Dopo un primo tratto asfalto/sterrato inizia la salita e qui, per forza di cose, bisogna fare del sano portage per recuperare, poco più avanti, la stradina asfaltata che passa a fianco del muro di cinta del Monastero di Bernaga Superiore. La causa del portage è dovuta alla condizione della strada dove oramai anche il vecchio tratto cementato è stato spazzato via dalle intemperie e solo grossi sassi, che rendono impossibile la pedalata, sono rimasti sul fondo. Raggiunta la parte più alta della salita iniziamo la breve discesa che arriva al bivio della strada asfaltata e girando a sinistra riprendiamo la salita verso Lissolo. Salita con punte di pendenza superiori al 10% ma fortunatamente non è lunga. Raggiunto l'incrocio, dove troviamo il famoso ristorante, giriamo a sinistra ed iniziamo la discesa che al bivio proseguiamo a sinistra su via Montevecchia. Una serie di curve ci portano a superare la sbarra, quest'oggi aperta, e procediamo sulla sterrata facendo attenzione ai vari canali di scolo dell'acqua, che possono compromettere la nostra integrità fisica, perchè qui si prendono velocità che sono poi difficili da gestire essendo su sterrato. Le tante persone che la percorrono a piedi ci fanno tenere le mani saldamente sul manubrio e superato l'ingresso del Sentiero del Cancello ci teniamo a sinistra e ci portiamo invece sulla Strada del Malveggio che scende e poi risale, a fianco della più seguita via Alta Collina, in un contesto abbastanza tecnico che ci fa anche sudare.
Quando siamo arrivati nei pressi della strada asfaltata un bellissimo paesaggio si apre davanti a noi, la strada sembra terminare in cielo ed a sinistra il bellissimo Santuario della Beata Vergine del Carmelo, dall'alto del Colle della Vedetta, sembra guidarci. Superiamo la collina con le terrazze a vigneto e raggiungiamo le case di Piazza-Ghisalba una frazione di Montevecchia. Ci portiamo su via Alta Collina e tenendoci a sinistra procediamo verso il centro della cittadina percorrendo a destra la stradina di via della Cappelletta. Arrivati sulla bellissima piazza G. Agnesi una breve sosta per ricaricare le borracce e scattare qualche foto del paesaggio della pianura che alla nostra destra si estende in profondità notando che quest'oggi il cielo seppur azzurro, dove ci troviamo noi, diventa man mano che sale l'orizzonte sempre più grigio e con una copertura di smog/polveri sottili notevole. Si riparte dopo aver provveduto a riempire le sacche d'acqua fresca e giù per via Belvedere superando prima il Camposanto e successivamente la Chiesa di San Giovanni Battista. Tenendoci a destra andiamo a percorrere il tratto in discesa sulla SP68 e dopo circa un chilometro e qualche curva la lasciamo per girare a destra su via del Palazzetto.
La strada sempre in leggera discesa ci conduce tra le case della piccola frazione Palazzetto e raggiunta la piazzetta del Madremolo, dove sulla destra troviamo la bellissima edicola dedicata alla "Madonnina del Madremolo" giriamo a destra ed iniziamo l'impegnativa salita di via al Casarigo. Fortunatamente non molto lunga, anche se su strada acciottolata a pavè, diventa poi sterrata e termina la pendenza. Aggiriamo la collina e passando a fianco della Cascina Casarigo iniziamo la discesa su strada cementata che a fianco di filari di vite ci conduce al piccolo borgo di Ostizza. Superiamo le case e la piccola Chiesa di San Giuseppe (Sec. XVI) e tenendoci a sinistra andiamo a percorrere il lungo rettilineo che prima in discesa e successivamente, risalendo, ci porta all'incrocio con la SP54 . Giriamo a sinistra e raggiungiamo il semaforo in località Quattro Strade e girando a destra ci portiamo su via San Francesco d'Assisi. Rimaniamo sempre sulla strada principale e raggiunta la rotonda su via Monza proseguiamo ancora diritto fino ad arrivare al bivio. Giriamo a sinistra su via delle Orane e ci portiamo, poco dopo, all'interno del territorio comunale di Osnago. Una breve salita ci porta in prossimità del tornante dove lasciamo la strada asfaltata per riportarci nel bosco e seguire il bel sentiero che risale la collinetta.
Un bel tratto pedalabile anche se in leggera salita che termina quando usciamo dal bosco e raggiungiamo la strada asfaltata. Girando a sinistra ci portiamo verso la piccola frazione Fontanella e andiamo a percorrere il rettilineo che arriva più avanti a Cascina Moscoretto dove la strada devia a destra passando davanti a Cascina Sant'Antonio e raggiunge l'incrocio con via Sant'Agnese. Dopo un tratto in rettilineo intervallato da una esse arriviamo al bivio e tenendoci a destra percorriamo la stradina di via Sa, Dionigi che in discesa arriva proprio a fianco della Chiesa di San Dionigi (Conserva il sepolcreto dei Cernuschi, antichi feudatari del paese) e alla nostra sinistra la torre del Castello di Cernusco Lombardone (fu residenza dei signori che a suo tempo dominavano in questo luogo: Petroni, Castelli, Cernuschi). Raggiunto il bivio di via C. Porta proseguiamo ancora diritto e arriviamo al parcheggio della stazione da dove questa mattina abbiamo iniziato il nostro tour. Soddisfatti, accaldati, ma contenti, un breve saluto prima di risalire in auto e raggiungere le nostre case.
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