Parchi - Lura - Pineta - Spina Verde in MTB
30/09/2020 - Parchi: Lura - Pineta - Spina Verde in MTB
Album fotografico
Distance: 46 km - 855 m Ascent - 903 m Descent
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Distance: 46 km - 855 m Ascent - 903 m Descent
Una bellissima giornata, in compagnia degli amici che hanno voluto essere
presenti per seguire questo nuovo tracciato che diventa davvero
impegnativo solo nella parte finale quando si sale verso il belvedere di
Cavallasca. Tanti tratti in
fuoristrada dove abbiamo potuto gustarci le belle sterrate che fanno parte
e che si intersecano tra i vari parchi. Temperature accettabili terreni in
ottime condizioni hanno reso il tutto ancor più bello. In tempi di
#COVID-19, essendo questa un'escursione che prevede trasferimenti con
l'ausilio di treni è consigliabile controllare la pagina di
Trenord
dove vengono indicati i convogli che sono autorizzati al trasporto
biciclette.
Lasciamo il piccolo piazzale davanti alla stazione seguendo via Dogana e ci
portiamo all'incrocio con la
SP27 . Girando a destra ne percorriamo solamente una cinquantina di metri e
prendiamo a destra la stradina sterrata che ci porta subito nel mezzo del
bosco. Lasciati i capannoni alla nostra destra prendiamo a sinistra un'altro
sentiero ed iniziamo una leggera salita su un tratto smosso dove facciamo
anche una leggera fatica. Al bivio successivo dobbiamo però scendere di
sella perchè la sterrata che risale verso le case della frazione
Andrate-Molinetto
è stata completamente rovinata dalle piogge ed è quasi impossibile
rimanerci. Arrivati sulla stradina asfaltata giriamo per forza a destra e al
bivio con via Campania tenendoci a sinistra raggiungiamo l'incrocio passando
a fianco della
Chiesa di San Bartolomeo.
Attraversiamo via Andrate Vecchia e ci portiamo sul rettilineo di via
Calabria per arrivare al bivio. Giriamo a destra e poi prendiamo a sinistra
un'altro sterrato che raggiunge la località
Costa. Prendiamo a sinistra la stradina
e raggiunto il bivio tenendoci a sinistra iniziamo la discesa prima su
asfalto e poi, immettendoci a destra, sulla sterrata che in discesa va ad
attraversare un bosco. Quando ne usciamo il sentiero attraversa alcuni
pratoni e termina quando incrociamo nuovamente la SP27 . Tenendoci a destra raggiungiamo la rotonda prendendo la seconda uscita a
sinistra. Il GPS ci indica di girare subito a destra per entrare all'interno
del bosco ma l'accesso non c'è più e siamo quindi costretti a prendere
un'altro sentiero poco più avanti. Subito in leggera salita ci inoltriamo
nel bosco e con un'ampio giro ritorniamo poi sulla traccia originale
passando per tratti mai percorsi in precedenza.
Uscendo dal bosco ci riportiamo su un tratto asfaltato e superiamo il
Camposanto di Fino Mornasco portandoci
sul breve rettilineo di via Rimembranze. Al bivio giriamo a destra e
raggiungiamo e raggiunto quello successivo giriamo a sinistra fino ad
immetterci a destra su via Leonardo da Vinci. Superato l'edificio
scolastico, alla nostra destra, al bivio giriamo a sinistra e andiamo a
percorrere via Bordini. Raggiunto l'incrocio con via G. Garibaldi lo
attraversiamo e ci immettiamo nella stradina ciclo-pedonale che raggiunge
l'incrocio con via Trieste. Giriamo a sinistra e la percorriamo fino
all'incrocio con viale Risorgimento. Giriamo a destra e raggiunto il
passaggio a livello lo superiamo e ci teniamo a sinistra per procedere su
via Dante Alighieri. Alla prima traversa giriamo a destra e seguendo via C.
Battisti arriviamo in leggera discesa a fianco del casello autostradale
sulla
A9
che rimane alla nostra destra.
La stradina, che seguiamo noi, la lasciamo quando raggiungiamo la rotonda e
tenendoci a destra ci immettiamo su un sentiero che va ad attraversare il
bosco e che per un tratto rimane parallelo all'autostrada. Raggiunte le case
della piccola frazione Firenzuola percorriamo un tratto di via Robinie ed
all'incrocio girando a destra ci immettiamo su via Scalabrini. Procediamo
verso il sottopasso dell'autostrada e superatolo percorriamo un breve tratto
di via della Selva per girare poi a destra seguendo il sentiero che entra
all'interno del
Parco del Lura.
Proseguendo per un tratto, all'ombra del bosco, raggiungiamo la località
Ronco Vecchio e poco più avanti
raggiungiamo il Camposanto di
Bulgarograsso e successivamente
sulla stradina asfaltata la bella
Chiesa di Sant'Anna (Sec. XVII) che troviamo alla nostra sinistra.
Al bivio giriamo a sinistra e procediamo su un tratto ciclo-pedonale fino
ad arrivare a fianco della
Chiesa di Sant'Agata (Patrona della Cittadina) e del bel Campanile (Sec. XVIII). Superiamo l'incrocio con
la SP25 e tenendoci a sinistra procediamo su via Cadorna
seguendo la traccia ciclo-pedonale che devia a sinistra su via G. Verdi.
Arrivati al bivio giriamo a destra e proseguiamo su via Montechiaro fino
alla curva dove lasciamo l'asfalto e tenendoci a sinistra ci immettiamo
sulla stradina che poco più avanti raggiunge un trivio. Girando a destra
andiamo a percorrere la sterrata che entra in un boschetto e quando ne
usciamo proseguiamo tenendoci a sinistra per entrare nei
Boschi di Cascina Cervone. La bella
sterrata che lasciamo per prendere una stradina a fondo semi cementato, a
destra, in leggera salita ci fa lasciare poco dopo i confini del
Parco del Lura ed
andando ad attraversare un pratone raggiungiamo la rotonda sulla
SP23 .
La attraversiamo ed entriamo tra le prime case di Appiano Gentile seguendo il rettilineo di via Italia. Al primo bivio giriamo a sinistra e ci portiamo su via G. Rossini ed all'incrocio giriamo a destra su via G. Puccini che percorriamo tutta. Giriamo a sinistra su via XXV Aprile e seguiamo poi via XX Settembre e successivamente, dopo l'incrocio, su via L. Castiglioni. All'incrocio successivo giriamo a sinistra e imbocchiamo via G. Ortelli che ci porta su via Strada di Frontino dove con un'ampia curva a destra iniziamo la discesa su via Pedrosi. Al bivio lasciamo la strada asfaltata e tenendoci a sinistra andiamo a percorrere la stradina che ci fa lasciare la case del paese e che poco dopo, diventando sterrata, va ad attraversare un pratone e raggiunge l'incrocio con viale dello Sport. Giriamo a destra e percorriamo il rettilineo che supera il ponte sul Torrente Antiga e arrivati alla rotonda proseguiamo diritti per portarci all'esterno del Centro Sportivo Angelo Moratti per scattare una foto ricordo del nostro passaggio.
Riprendiamo il nostro percorso seguendo a sinistra il lungo rettilineo di
via Ordenada ed al bivio con via A. De Gasperi giriamo a sinistra. Superiamo
Cascina Fasola e
Cascina Monterosso per seguire
questa stradina che poco dopo entra all'interno del
Parco della Pineta. Una breve discesa preannuncia la risalita successiva ma mai
eccessivamente dura e dopo la curva a sinistra, superata una casa, lasciamo
l'asfalto per portarci sul primo sterrato all'interno del parco. Su un fondo
a radici sporgenti e a rami abbattuti dal vento e che ci fanno continuamente
cambiare il passo arriviamo alla radura del
Campàsc. Lo superiamo tenendoci a
ridosso del bosco e poco dopo giriamo a destra su un'altro sentiero che
ritorna tra le piante e ci rimaniamo fino all'incrocio con via Resistenza.
Giriamo a sinistra e seguendo la strada asfaltata superiamo l'ingresso di
Cascina Pagliaccia e poco più avanti giriamo a destra per immetterci su
un'altro tratto sterrato che procede in direzione di
Castelnuovo Bozzente.
Incrociando una sterrata che arriva da destra proseguiamo per un centinaio
di metri su un rettilineo e giriamo a destra proseguiamo su un'altra bella
sterrata che lascia il bosco e prosegue attraversando i prati fino alla
località Ponga dove deviamo a destra rimanendo rasenti al bosco e poco più
avanti vi entriamo raggiungendo il confine con Cascina Caldera. Seguiamo a questo punto via delle Brughiere e raggiunte le prime case di
Beregazzo. Alla rotonda giriamo a
destra e percorriamo il breve rettilineo di via Monte Rosa raggiungendo la
rotonda successiva e attraversata la
SP23
proseguiamo su un breve tratto di via Cerèe. All'altezza dei capannoni, alla
nostra destra, la lasciamo per tenerci a sinistra ed entrare nella sterrata
che nel mezzo del bosco devia poi a destra superando campi coltivati prima
di rientrare all'ombra delle piante seguendo il corso del
Torrente Antiga. Quando ne usciamo
troviamo le prime case di
Oltrona San Mamette e andiamo a
percorrere via G. Marconi. Raggiunto il bivio giriamo a sinistra e seguiamo
il rettilineo di via Dominoni fino alla piccola rotonda. Tenendoci a
sinistra seguiamo un tratto di via per Olgiate ed alla traversa, a destra,
di via San Mamette giriamo.
Iniziamo la breve salita che ci porta fino alla sbarra, nei pressi del
Santuario di San Mamete (Sec. XI, ma l'attuale Chiesa ha la data di costruzione tra il 1960 e il
1967) Siamo costretti a scendere di sella per superare l'ostacolo e ci portiamo
all'interno del piazzale davanti alla scalinata. Qualche scatto e parlando
con un signore che passa nel frattempo da queste parti abbiamo
l'informazione che dalla parte retrostante si può arrivare proprio davanti
all'ingresso del Santuario. Ovviamente, data l'ora, le porte sono chiuse ma
c'è la possibilità di vedere l'interno del Tempio dedicato al Santo. (San Mamete è patrono delle balie, perché gli animali lo
nutrirono con il loro latte e protettore degli animali. Il suo culto è
particolarmente diffuso in ambienti pastorali, spesso rappresentato come
un fanciullo circondato da leoni. Secondo la tradizione, egli sarebbe
nato in carcere, dove la madre era rinchiusa perché cristiana. Dopo la
morte della madre, condusse vita da pastore sui monti dove si nutriva
del latte delle fiere da lui stesso addomesticate, che offriva anche ai
bisognosi. A sua volta vittima di una persecuzione, morì poi martire e
fu fatto santo. Probabilmente in seguito al legame che la tradizione istituisce tra
questo santo e il latte, in Brianza e in altre zone italiane egli è
particolarmente venerato dalle puerpere, che lo invocano per avere latte a
sufficienza per le loro creature (il pan di fioeu). Nella chiesa di
Zoccorino, San Mamete viene
raffigurato nell'atto di offrire latte ad una madre che gli presenta il
figlio).
Breve visita all'esterno e scatti sulle case del paese che si trova
appena sotto la collinetta, poi si riparte. La discesa, su sentiero, per i
primi 150 m dovrà essere fatta con un leggero portage essendo a gradoni
poi si può risalire in sella e seguire il bel single track che va ad
attraversare il bosco. Raggiunta la parte bassa usciamo all'incrocio con
una sterrata e giriamo a sinistra. Siamo entrati nel PLIS del Parco delle Sorgenti del Lura
per percorrere un tratto rettilineo girando poi a destra su un'altro
sentiero che ci conduce all'esterno degli alberi. Seguendo la strada
bianca arriviamo all'incrocio di via Caio Plinio a Lurate Caccivio. Prendendo la stradina a sinistra arriviamo all'incrocio con
la
SS342
e la attraversiamo per portarci sulla
Strada
della Baraggiola
che con un lungo tratto fuoristrada ci fa arrivare alla periferia di Olgiate Comasco. Raggiunto il bivio giriamo a destra su via Indipendenza ed alla prima
traversa giriamo a destra per imboccare via dei Bernasconi. Al bivio con
via Risorgimento giriamo a destra e dopo un breve tratto rettilineo
giriamo a destra per seguire via delle Fornaci. Dopo la curva a sinistra
seguiamo il rettilineo ed al bivio ci immettiamo nella sterrata che aggira
le strutture di un piccolo laghetto per la pesca e deviando a sinistra ci
riporta sull'asfaltata via Risorgimento.
Breve deviazione a destra e poi giriamo a sinistra su un'altra sterrata
che ci porta nei pressi di
Cascina Montini e devia a
sinistra seguendo il corso, per un breve tratto, del
Torrente Lura. Ad ogni bivio,
sterrato, ci teniamo a destra procedendo sulla
Strada
delle Fontanelle . All'incrocio con la
SP17
la attraversiamo, con cautela, e ci riportiamo sulla bella
sterrata Strada
per Fontanabona raggiungendo la stradina asfaltata di via Bottia, dopo aver
superato la sbarra. Ne percorriamo poco più di 30 m e tenendoci a sinistra
ci immettiamo su un'altro sentiero che va ad attraversare alcuni boschetti
e con un'ultimo tratto in single track arriva, dopo un tornantino in
leggera salita, all'incrocio con la
SP18 . Tenendoci a sinistra ne percorriamo meno di 100 m per girare poi a
destra ed iniziare la salita di via Odescalchi verso il centro cittadino
di Parè. Strada che sale in modo
dolce e arrivati alla rotonda proseguiamo ancora diritto su via Roma e
arriviamo nel piazzale davanti alla
Chiesa di San Giovanni Battista. La
lasciamo alle nostre spalle e ci portiamo su via San Fermo e seguendo il
rettilineo arriviamo alla rotonda.
Tenendoci a sinistra ci immettiamo sulla
SP17
con la strada che prosegue sempre in leggera salita. Alla rotonda
successiva proseguiamo ancora diritto lasciamo la provinciale quando alla
nostra sinistra troviamo la traversa di via alla Torre. Strada che adesso
sale con una pendenza superiore e rimane così fino al tornante poi dopo la
curva a sinistra la pendenza si abbassa e con un breve rettilineo
raggiungiamo la
Chiesetta dei Pittori. (Chiesa di San Rocco) in zona
Colombirolo. (La storia locale riporta che tale località venne usata nel 1600 per
seppellirvi i morti in seguito all'epidemia di peste bubbonica
portata, in età manzoniana, dai Lanzichenecchi. Nell'anno 1857, in
memoria di una peste di colera (1855), venne edificata la chiesetta in
onore a San Rocco, protettore dei malati epidemici). Superata la Chiesa la strada diventa sterrata ed iniziamo un tratto che
è sempre in salita ma, mai, con pendenze difficili. Sempre nel bosco
rimaniamo a ridosso del Confine, più a Sud, con la
Confederazione Elvetica che dista solo
qualche decina di metri dal sentiero che stiamo percorrendo. Poco più avanti
inizia la discesa che sempre sterrata e a curve raggiunge un bivio dove
troviamo i cartelli direzionali.
Prendendo a destra, dopo aver superato il ponte sul
Torrente Seveso, in località
Pin Umbrella, arriviamo sull'asfaltata
via Monte Sasso. Un breve tratto pianeggiante ci invita, poco dopo, a
sinistra, ad iniziare la risalita su strada asfaltata fino ad arrivare al
Belvedere del Sasso di Cavallasca. Le
pendenze qui sono davvero dure e passano anche oltre il 20% e non è un caso
se si mette il piede a terra. Dopo la sbarra la pendenza è ancora abbastanza
forte ma fortunatamente il tratto su acciottolato non è lungo. Quando
termina e iniziamo a trovare lo sterrato eccoci arrivati a gustarci in
panorama della pianura che da quest'altezza si perde a vista d'occhio. Una
breve pausa per un poco di riposo e per gustarci questo bellissimo
spettacolo ed iniziamo la discesa. Sempre sterrata e con alcuni tornanti con
un fondo a tratti smosso e sassoso dove avere dei buoni freni vuol dire
molto. Arriviamo poi sul tratto asfaltato della stradina di e poco dopo
superiamo il piccolo centro abitato di
Bronno.
All'incrocio con la
SP17
la attraversiamo e ci portiamo su via Cardano. Inizia adesso la discesa
sulla vecchia strada che sale fino a
San Fermo della Battaglia che noi
percorriamo in discesa divertendoci davvero a superare i tornanti, in alcuni
casi anche ripidi, che ci conducono verso
Como. Bellissime le viste sul lago che
si susseguono ad ogni curva. Bisogna però stare molto attenti perchè
nonostante la strada non sia trafficata c'è sempre il rischio di trovare
mezzi che transitano nel senso opposto e con curve cieche non sono sempre
visibili. Raggiungiamo l'incrocio, in men che non si dica, con via Nino
Bixio e tenendoci a destra proseguiamo ancora in discesa e superiamo il
sottopasso, ferroviario, facendo molta attenzione perchè in questo tratto il
traffico è abbastanza intenso. Alla prima traversa a destra giriamo e ci
portiamo sul pavè che attraversa Borgo Vico e raggiungiamo il bivio con
viale Massenzio Masia. Tenendoci in sede protetta ci portiamo al semaforo e
girando a destra iniziamo l'ultima salita della giornata che ci porta su via
Venini verso il piazzale San Gottardo davanti alla
Stazione di Como San Giovanni
dove terminiamo la nostra bella ed impegnativa escursione.
Pier
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