Varese - Sacro Monte - Lago


17/10/2019 - Varese - Sacro Monte - Lago
Album fotografico
Distance: 53 km - 1.223 m Ascent - 1.244 m Descent


Grande itinerario anche quello odierno con gli amici Patrizio, Walter, Massimo, Luigi e Dino. Non è stata esattamente una passeggiata perchè dopo la bella, lunga e impegnativa salita che parte da Varese ed arriva al Santuario di Santa Maria del Monte all'interno del Parco Regionale del Campo dei Fiori ci sarà ancora da soffrire con qualche bel tornante per raggiungere il piazzale del Belvedere da dove si potrà ammirare la grande Pianura Padana e i laghi che fanno da contorno al bellissimo paesaggio. Non importa se per qualche km abbiamo dovuto spallare anche la mtb... perchè fa parte anche del gioco, l'importante però è come sempre divertirsi e noi oggi, come al solito, l'abbiamo fatto.


Arriviamo a Varese, con il treno in ritardo di circa 45 minuti (nonostante sui media ci sia scritto che i tratti di percorrenza delle linee siano migliorati, ma forse chi fa queste statistiche non ha mai viaggiato su un treno). Polemiche a parte ci mettiamo in sella alle nostre e-bike ed iniziamo il percorso che questa mattina si preannuncia abbastanza lungo ed almeno, nella prima parte, abbastanza faticoso.

Lasciamo il parcheggio di piazzale Trento davanti alla stazione di Varese FN e ci immettiamo sulla statale  SS223  e girando a sinistra arriviamo al semaforo di Piazza XX Settembre. Giriamo a destra su via Cavour ed arriviamo all'incrocio con via Como dove giriamo a sinistra. Raggiunto l'incrocio con via G. Bagaini lo attraversiamo e ci portiamo all'interno dello stretto vicolo delle Canoniche che passa accanto alla Basilica di San Vittore. La superiamo e giriamo a destra su via Abruzzi e ci concediamo, prima di iniziare, un piccolo break con un buon caffè e una brioche  in piazza Carducci.

Seguiamo poi via C. Cattaneo e a all'incrocio giriamo a destra su Via Vetera ed arrivati in piazza Cacciatori delle Alpi giriamo a sinistra sulla stradina di via F. Aprile in un tratto ciclo-pedonale. Arrivati all'incrocio con via C. Parravicini giriamo a sinistra e raggiungiamo l'incrocio con semaforo su via Padre G. B. Aguggiari. Stiamo seguendo in questo tratto nel centro cittadino stradine che ci portano lontano dal traffico anche se, sappiamo che così facendo sicuramente allungheremo di qualche chilometro il percorso.

Superato il semaforo ci immettiamo nel senso unico di via Castelli e giriamo a sinistra quando arriviamo al bivio di via Fiume dove ci teniamo per forza a sinistra e raggiungiamo l'incrocio con via Padre S. Marzorati. Giriamo a destra ed iniziamo un tratto in salita. Rimaniamo sempre sulla strada principale e giriamo a destra quando troviamo la traversa di via Fra Guercino. 

Sempre in leggera salita arriviamo all'incrocio con via Montello e giriamo a sinistra per arrivare davanti al Chiesa di Santa Maria della Gioia. Quando arriviamo a fianco del complesso scolastico della Scuola Europea giriamo a destra e percorriamo la stradina che in leggera discesa ci porta all'imbocco del sentiero, in discesa, che passa all'interno del boschetto e che termina quando trova l'asfaltata stradina di via A. Vannucci.

Alla prima traversa giriamo a sinistra e quando sembra che la strada termini davanti ai cancelli di alcuni condomini prendiamo la stretta stradina che a destra ne passa a fianco e ci porta in via F.lli delle Rovere e ci porta con un breve rettilineo all'incrocio con via P. G.B. Aguggiari. La attraversiamo ed iniziamo la salita di via M. Civelli che con alcuni tornanti ci porta a fianco di alcuni pratoni. Tenendoli alla nostra destra proseguiamo su via Bicocca dove con un'ampia curva a sinistra andiamo poi a immetterci sul rettilineo che arriva all'incrocio con piazza Milite Ignoto.

Giriamo a destra e e poi ancora a destra per procedere ancora in salita su via Mulini Grassi che dopo un paio di curve arriva a fianco del Cimitero di Sant'Ambrogio che superiamo proseguendo sempre in salita fino al bivio. Davanti a noi troviamo una sterrata che andiamo a seguire e che percorriamo con il primo tratto in netta e faticosa salita poi, dopo la curva a sinistra, il dislivello si appiana e quando raggiungiamo il bivio con l'asfaltata via Bregazzana la strada è, adesso, in discesa.

All'incrocio con via Robarello giriamo a sinistra ed arrivati all'incrocio con via Virgilio la attraversiamo e ci immettiamo su via Ausonio. Alla prima traversa a destra giriamo e percorriamo via Omero e poco prima di arrivare nuovamente su via Virgilio giriamo a sinistra su via Cereda che percorriamo fino al bivio. Giriamo a destra su via Pitagora e ritorniamo ad incrociare, poco dopo, via Virgilio.

La attraversiamo e ci portiamo su via Archimede per arrivare nuovamente su via Virgilio e quando siamo davanti alla piccola Chiesa di Santa Caterina da Alessandria (Sec. XV) e sempre in leggera salita arriviamo davanti alla parrocchiale di Fogliaro dedicata a San Giuseppe. Una breve visita all'interno del piccolo sagrato, da cui accediamo dal cancello retrostante, e dopo alcune fotografie degli esterni e dell'interno si ritorna in sella e si riparte.

Uscendo dal cancello ci teniamo a destra ed iniziamo la salita del Sacro Monte con l'imbocco di via Prima Cappella. Già si inizia a fare fatica anche se le pendenze al momento sono abbastanza basse ma e dopo la curva a destra che queste cambiano. Raggiungiamo la piccola località di Oronco e quando arriviamo all'incrocio girando a sinistra su strada acciottolata facciamo davvero fatica anche se le nostre e-mtb ci danno tutta l'assistenza necessaria.

Per chi non ha mai provato un'escursione in e-mtb tutto sembra abbastanza facile ed in effetti lo è.... però se vuoi proseguire nel percorso e terminarlo senza ricaricare dovrai, per forza di cose, fare dei conti su quanta potenza utilizzare per salire e quanta carica di batteria ti rimane per finire l'escursione. Ecco... sono queste le nozioni che i puristi delle ruote grasse, muscolari, non vogliono e non riescono, forse, a capire... senza tenere conto del fatto che una e-mtb da spingere in salita pesa almeno due volte e mezza una normale mtb in carbonio.

Ma lasciamo queste cose perchè terminata la strada acciottolata di via Oronco arriviamo sull'asfaltata via del Santuario e come vista alla nostra sinistra troviamo la Chiesa dell'Immacolata. (Sec. XVII). Procedendo ancora in salita arriviamo davanti all'Arco del Rosario e lo superiamo entrando su via del Santuario. Ci fermiamo davanti alla Prima Cappella "L'annunciazione" (Sec. XVII - al cui interno è stata riprodotta una stanza di una casa patrizia del 600). La troviamo però chiusa e ci accontentiamo quindi di scattare qualche foto dell'interno appoggiando la macchina fotografica alla piccola finestra.

Davanti a noi un cartello ci indica che oltre le piccole colonne non è possibile transitare con le mtb o biciclette di altro genere e siamo quindi costretti a girare indietro e ritornare sull'asfaltata via Campo dei Fiori. Giriamo a destra e iniziamo la lunga salita che nei primi tre chilometri ci condurrà al bellissimo borgo di Santa Maria del Monte. Pendenza media di questo primo tratto intorno al 9% e strada che sale in continuazione mai però in modo eccessivo e quindi tutta tranquillamente pedalabile. Chi scrive ha percorso l'intero tratto in modalità Eco che è la qualità più bassa di aiuto del motore.

E' l'ultimo strappo, 250 m, quello che sale verso il Santuario di Santa Maria del Monte che è abbastanza tosto. Si va in salita percorrendo questa bellissima stradina acciottolata che supera i sottoportici di alcune case prima di arrivare davanti al Sagrato della Chiesa da dove, a destra, si gode un paesaggio davvero unico con la Pianura Padana con i laghi di Varese, Monate e Comabbio e sullo sfondo a destra il Lago Maggiore. E' questo uno dei motivi che danno quel tocco in più all'itinerario che è già stato sin qui bellissimo. Naturalmente non può mancare una visita all'interno della Chiesa dove troviamo l'Ultima Cappella "L'incoronazione di Maria".

Fotografie di questi bellissimi interni della Chiesa con stucchi di età Barocca non possono mancare ed allora ci fermiamo un attimo in più per documentare anche questo splendido angolo in cui siamo arrivati. Tra una chiacchera e l'altra prima di ripartire è d'obbligo una bella fotografia del gruppo e subito dopo si rimonta in sella. Percorriamo in discesa il tratto precedente e arrivati all'incrocio giriamo a destra su via G. Sommaruga e seguiamo la strada leggermente in salita.

A fianco un'altro bel balcone da dove si possono rimirare i monti e i boschi del Monte Chiusarella e la Punta Rossotti e più in fondo le fasce delle Prealpi e delle Alpi. Si riparte ancora e sempre in salita seguiamo la strada del Monte Tre Croci (Vecchia strada militare della Via Cadorna) che poco dopo diventa sterrata e si inoltra all'interno del bosco. Anche qui bellissimi scorci dall'alto sul borgo di Santa Maria del Monte dove è davvero difficile non fermarsi per scattare qualche fotografia. 

La sterrata termina quando ritroviamo via Campo dei Fiori e giriamo a destra. Ancora salita che prosegue adesso verso la Grotta del Frassino e una volta superato il cartello che ne indica l'entrata (solo accompagnati) il tornante a destra ci porta davanti all'ingresso del viale (chiuso al pubblico) dell'Ex Grand Hotel Campo dei Fiori, che era visibile anche dal basso, mentre salivamo, con tutta la serie di antenne televisive che sono state montate sopra il tetto dopo la chiusura dell'attività.

La salita prosegue ancora e dopo il tornante che ci indica la direzione dell'Osservatorio Astronomico su una stradina asfaltata e stretta, (dove troviamo solo pedoni e qualche sportivo in bicicletta da corsa e mountain bike che però sta scendendo), arriviamo al culmine della salita dopo 10 chilometri da quando siamo partiti da Varese. Siamo arrivati al Piazzale Belvedere da dove ammiriamo un'altra volta il paesaggio della Pianura e dei Laghi da un'altra prospettiva rispetto alle precedenti.

Non ci resta che scattare qualche altra fotografia e proseguire nella nostra avventura su tratti mai percorsi in precedenza. Subito dopo la strada ridiventa sterrata ed iniziamo un tratto in falsopiano della lunghezza di 3,5 km su una stradina che corre sul crinale della montagna con un bel fondo e dove ogni tanto bisogna cambiare direzione per evitare qualche sasso che fuoriesce dal terreno. Anche qui i paesaggi sono davvero mozzafiato.

Terminato il tratto bellissimo arriviamo in prossimità di una scaletta che a sinistra scende di qualche metro sotto il livello della strada. Già la possibilità di rimanere in sella è praticamente nulla perchè i gradini sono davvero stretti e alti. La cosa non ci piace molto, ma la nostra traccia GPS ci indica che dobbiamo per forza scendere da questa parte. Prima però diamo un'occhiata alle mappe per verificare se esistono eventualmente altri sentieri ma con quelle a nostra disposizione non abbiamo altra scelta che seguire quella indicata.

La prima parte è abbastanza agevole, si cammina sempre in discesa, con la mtb al nostro fianco ma è quando si entra all'interno del bosco che le difficoltà aumentano perchè il sentiero quasi sparisce e con la poca velocità che abbiamo il GPS rimane sempre fermo sulla posizione iniziale e quindi verificare che stiamo andando nell'esatta direzione diventa difficile. Solo dopo qualche minuto vediamo che inizia a muoversi nuovamente e sarà così fino a quando raggiungeremo il bivio. 

Tutto il tratto di portage/spinta è di una lunghezza di circa 3 km dove troviamo anche alberi abbattuti dal vento e tratti dove il sentiero è praticamente sparito ed al suo posto adesso, quando piove, scorre al suo interno un bel torrentello che sposta a suo piacimento le foglie i sassi e tutto quello che trova sul percorso grossi tronchi compresi. Facendo sempre molta attenzione dove mettiamo i piedi per non scivolare sui sassi ricoperti dal fogliame procediamo comunque sempre in discesa (meno male).

Non riusciamo, anche se in certe condizioni qualcuno lo farebbe, a scoraggiarci e tra un'imprecazione di un piede messo male o qualche leggera storta alla caviglia si arriva al bivio dove finalmente il sentiero si apre e tutto ridiventa pedalabile in un solo colpo. Ci riprendiamo subito la guida del mezzo ed iniziamo la bella discesa su una sterrata dove guidare è davvero divertente. Primo tratto in leggera pendenza con punte massime del -4,5% per una lunghezza di 4 chilometri poi bruscamente si cambia e per arrivare all'abitato di Comerio la percentuale sale anche -17,4%.

Freni leggermente tirati, si fa per dire, ma ci sono delle curve e quindi anche la velocità ne risente ma va bene anche così. I morsi della fame iniziano a farsi sentire e arrivati all'incrocio con la  SS394  decidiamo di cercare un posticino dove mettere qualcosa sotto i denti. Siamo fortunati, perchè, quando attraversiamo la statale entrando nelle stradine del paese sulla nostra destra c'è il Ristorante Movida dove nonostante l'ora tarda abbiamo l'opportunità di mangiare dei buonissimi piatti in un locale dove la cordialità viene davanti a tutto.

Terminato il pranzo è l'ora di rimettersi in sella e di proseguire adesso nella parte più facile del percorso anche se le salite non sono ancora del tutto terminate. Saranno comunque solamente strappetti, quelli che troveremo, perchè non vogliamo assolutamente percorrere tratti di statale o provinciale. Ritorniamo quindi all'incrocio della statale e girando a sinistra ci teniamo leggermente a destra e la lasciamo infilandoci sulla stradina di via E. Sacconaghi.

Quando troviamo la seconda traversa giriamo a destra su via Sassello e proseguiamo in leggera salita per questa stradina che ci da la possibilità di aggirare l'abitato e di portarci su un sentiero che entra nel bosco e ci porta all'interno del "Parco Morselli". Le bellissime curve sui tornanti in discesa ci fanno divertire davvero ed in breve ritorniamo ad incrociare la  SS394 .

La attraversiamo e superiamo anche il ponte ferroviario ed in discesa percorriamo via Trinità che con un'ampia curva a destra ci conduce alla prima periferia del comune di Gavirate. All'incrocio di via Cavour giriamo a sinistra e raggiunta la rotonda sulla  SP1  la attraversiamo e con la strada leggermente in discesa arriviamo sulle sponde del Lago di Varese. Passando per il Lido giriamo a destra e proseguiamo adesso sulla pista ciclo pedonale che aggira il lago. 

Superato il ponte sul fiume Bardello giriamo a sinistra e andiamo a percorrere la  Ciclovia del Ticino  che corre accanto alle sponde del lago e ci terrà compagnia per oltre 18 chilometri. Passeremo i paesi di Biandronno, Cassago Brabbia, Bodio Lomnago la periferia di Buguggiate pedalando sempre e solamente su stradine asfaltate e a tratti sterrate dove non è consentito traffico a motore. In questo tratto ovviamente la nostra velocità aumenta e circa un'ora dopo siamo alle porte di Varese quando arriviamo alla grande rotonda sulla  SP1 .

Con molta attenzione la attraversiamo perchè qui di macchine e traffico ce né davvero molto. Prendiamo la strada in salita di via G. Macchi dove un minimo spazio con striscia continua a destra della sede stradale esiste, ma solamente perchè questo tratto fa parte della  Ciclovia Pedemontana Alpina e dei Laghi Lombardi . La strada prosegue sempre in salita per circa un chilometro dove giriamo a destra e seguendo via Don Mario Cortellezzi entriamo nella frazione di Bobbiate.

Ancora stradine che ci consentono di rimanere lontani dalle auto mentre con un ampio giro percorriamo via Bezzecca. Poi arrivati all'incrocio con via F. Daverio giriamo a destra e poi ancora a destra su via Perla e quindi all'incrocio successivo a sinistra su via Colle Verde. Prima traversa a destra su via E. De marchi e le stradine di via G. Verga e il rettilineo via N. Castellini ci portano all'incrocio con la trafficata via P. Chiara.

La attraversiamo e seguiamo la stradina che gira a destra di via A. Anfossi per poi girare a sinistra su via Manzoni e attraversare il passaggio il ponte sulla linea ferroviaria ed entrare nella frazione di Casbeno. Proseguiamo su via Maroni e andiamo ad attraversare viale Sant'Antonio portandoci sul rettilineo di via Alberto da Intimiano. All'incrocio giriamo a destra, facendo attenzione al traffico cittadino che nonostante tutto è abbastanza alto. 

Giriamo a destra su via Monastero Vecchio che in senso unico ci porta all'incrocio con via Monte Rosa dove giriamo a destra e percorriamo via G. Verdi. All'incrocio giriamo a sinistra su via Solferino e andiamo a percorrere il rettilineo che arriva ad incrociare via E. Copelli. Poco dopo giriamo a sinistra e percorriamo tra le auto viale Sant'Antonio ed arrivati al semaforo ci teniamo a sinistra ed andiamo a percorrere un breve tratto di via F. Lonati.

Manca davvero poco per arrivare di nuovo al parcheggio della stazione di Varese FN però dobbiamo stare davvero attenti perchè nell'ultimo tratto il traffico è davvero molto intenso ed oltre a quello ci sono continui attraversamenti pedonali che rendono ancor più caotico il nostro proseguire verso la meta. Arrivati in corso A. Moro giriamo a destra e sono le ultime centinaia di metri che ci dividono dal piazzale della stazione. Siamo davvero arrivati e scesi dalle nostre e-bike non ci resta che correre per salire sul treno che va in direzione di Saronno che è già pronto sui binari e che dopo qualche minuto parte. 

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