In mountain bike in 5 parchi
27/08/2015 - In mountain bike in 5 parchi
Album fotografico
Distance: 62 km - 1.210 m Ascent - 1.236 m Descent
L’itinerario parte dalla stazione ferroviaria di Lecco; Uscendo dalla città in direzione sud attraversiamo il fiume Adda sul Ponte Azzone Visconti e imbocchiamo la ciclabile Adda Ovest, sulla sponda destra del fiume, in direzione Pescate, lanciando uno sguardo fugace all'isolotto fluviale noto come Isola Viscontea (o di Pescarenico, per la quale è stato recentemente avviato un progetto di recupero). Abbandoniamo la ciclabile in corrispondenza del sottopasso al grande viadotto della SS36 (Ponte Manzoni), a Pescate e, attraversando la trafficata SS583 , risaliamo lungo via Promessi Sposi, che termina di fronte ad una scala che sale nel bosco.
Il ripido e stretto sentiero che si inerpica tra la vegetazione sul versante orientale del Monte Barro ci costringe a spallare la bike per circa 700 m, lungo i quali risaliamo 130 m di dislivello, sino a sbucare su una carrabile sterrata che imbocchiamo andando a sinistra, in leggera discesa, per circa 400 m, oltrepassando il rifugio “Amici di Pescate”, dal quale si puo’ ammirare il sottostante lago di Garlate. Un altro tratto a piedi (circa 300 m) lungo un impervio sentiero ci fa risalire alla minuscola frazione S. Michele, caratterizzata dall’imponente Chiesa di San Michele al Barro, (esempio di architettura barocca lombarda, costruita nella prima metà del 1700 sulle rovine di una preesistente chiesuola, probabilmente risalente al periodo longobardo, nota anche come “l’Incompiuta di S. Michele” in quanto mai completata a causa del crollo della sua copertura provvisoria).
Lasciando questo luogo suggestivo, attorno al quale pare esistano condizioni di geomagnetismo molto particolari, ci dirigiamo verso Galbiate pedalando lungo i 3 Km di falsopiano asfaltato nel Parco del Monte Barro ammirando le suggestive vedute sulla sottostante Valle dell’Adda e sulle retrostanti alture che separano il Lecchese dalle valli bergamasche. Attraversiamo cittadina restando sulla Provinciale per Colle Brianza e, subito dopo il cimitero, svoltiamo a sinistra in via Bazzona Inferiore; dopo le ultime case del paese abbandoniamo l’asfalto per continuare su una sterrata che sale ripida nel bosco, per mezzo Km, raggiungendo Mozzana.
Una breve sosta è d’obbligo per osservare il panorama che, nel frattempo, è completamente cambiato: ci troviamo adesso sul versante occidentale del Monte Barro e possiamo godere di un maestoso colpo d’occhio sui laghi di Oggiono, Annone e Pusiano, sul Monte Cornizzolo, sui Corni di Canzo e sulle Grigne. Ripartiamo su asfalto in direzione di Bartesate ma, dopo appena un centinaio di metri, svoltiamo a sinistra in via del Tuf, che percorriamo sino in fondo, dove diventa un sentiero che, salendo ripido lungo il fianco nord del Monte Regina, ci costringe ad alcuni tratti di “spingismo” sino a sbucare sulla strada asfaltata che collega Villa Vergano a Consonno, poco sopra Cascina Polgina; (E’ questo il tratto piu’ impegnativo dell’itinerario, assolutamente da evitare se le condizioni del fondo non sono ottimali (in tal caso l’alternativa che suggeriamo è di proseguire da Galbiate sino a Villa Vergano sulla SP70 / SP58 - Provinciale di Colle Brianza, dove si svolterà a sinistra seguendo le indicazioni per Consonno).
Sbucati quindi sull'asfalto, svoltiamo a sinistra e affrontiamo l’ascesa che ci farà scollinare sul versante est del Monte Regina, poco sopra la città fantasma di Consonno, che raggiungiamo con una breve discesa, sbirciando, sul versante opposto della valle, i rilievi del Pertus e di Valcava. Il paese, è oggi un luogo surreale, che emana un fascino sinistro, caratterizzato dai resti abbandonati e fatiscenti dei suoi eccessi architettonici, risultato di un discutibile progetto degli anni del boom economico, che portò alla demolizione di tutte le abitazioni dell’antico borgo e alla costruzione di un grande centro di divertimenti (hotel, gallerie di negozi, piscine, sale da ballo, pagode cinesi, … persino un minareto orientale); questo mondo fantastico ed effimero durò solo qualche anno: nel 1976 una frana si abbatté sull'unica strada di collegamento col mondo reale, isolandolo e decretandone la fine.
Abbandonando questo sito da atmosfera “post-bellica”, con una veloce e ripida discesa su asfalto di quasi 6 Km ci porta a Olginate, mettendo a dura prova l’efficienza dell’impianto frenate del nostro mezzo. Attraversando il paese verso sud, arriviamo in località Villa San Carlo ed attraversiamo la SP57 per imboccare una carrabile non asfaltata. Subito dopo il ponticello sul torrente Greghentino seguiamo la mulattiera alla nostra destra, tra gli alberi, percorrendola in salita per circa 1,5 Km sino a sbucare su una strada asfaltata che digrada verso Valgreghentino. Raggiunto il torrente teniamo la nostra sinistra percorrendo via A. Moro e ci dirigiamo su asfalto, in discesa, verso Airuno, tenendo sempre la sinistra ai bivi che incontriamo, per restare sul lato sinistro (est) della valle.
Quando lo raggiungiamo, oltrepassata la linea ferroviaria e la SS36 , percorriamo la SP56 sino a Brivio nel Parco Adda Nord, sulla sponda sinistra del fiume; Lasciamo il paese percorrendo via Volta in direzione sud, deviando poi a destra in via Marconi per imboccare poi la prima a sinistra via S. Benedetto; in leggera salita, dopo circa 300 m, l’asfalto lascia il posto a un sentiero che, costeggiando un bosco sulla destra, sbuca su via Papa Giovanni XXIII, che imbocchiamo andando a destra, per raggiungere Calco. In centro paese, ad un incrocio nel mezzo nelle case giriamo a sinistra in via Ghislanzoni, risalendo la piacevole e panoramica strada sulla collina verso Calco Superiore; in cima alla salita, in corrispondenza della Chiesa di S. Carlo, girando a sinistra dopo un ultimo strappetto ci dirigiamo, in discesa, verso Cascina San Martino proseguendo poi sulla ciclabile sulla sponda sud del Laghetto di Sartirana sino a raggiungere il paese omonimo.
Su asfalto, transitando lungo via Monte Grappa in direzione di Merate, raggiungiamo Pagnano, attraversiamo la statale e puntiamo verso la piazza della chiesa di S. Giorgio di Pagnano, deviando a sinistra verso il camposanto, dove ritorniamo su sterrato. Percorrendo un viottolo che digrada nei campi raggiungiamo la diroccata Cascina Albaressa dove continuiamo tenendo la destra, lungo un sentiero in discesa, sino a raggiungere l’asfalto dove giriamo a destra. Alla rotonda successiva puntiamo a sinistra raggiungendo, lungo la ciclabile della ferrovia, la stazione di Cernusco Lombardone dove, usufruendo del sottopasso ciclo-pedonale, passiamo sul lato opposto della linea ferroviaria. Costeggiando la ferrovia raggiungiamo la stazione di Osnago e ci dirigiamo verso località Colombaio, continuando tra i campi (prima su asfalto e poi su sterrata) in direzione ovest sino a Cascina Stretta.
Siamo ormai entrati nel Parco di Montevecchia e Valcurone e, continuando sul Sentiero N°1 , arriviamo alla periferia est di Lomagna, sulla bellissima strada bianca alberata che, in leggera discesa, porta all'asfalto in via Giotto, dove svoltiamo a destra per deviare subito dopo a sinistra, superando il ponticello della Lavandaia, sul torrente Molgoretta.
Lanciando uno sguardo alla collina di Montevecchia sulla nostra destra, ci dirigiamo verso via Fornace e la risaliamo sino al nucleo abitato di Cascina Fornace, che attraversiamo entrando nei campi per dirigerci verso Valaperta, Cassina de Bracchi e Cascina Melli. Percorrendo una bellissima sterrata, raggiungiamo la SP51 , poco più avanti arriviamo a Campofiorenzo, nel Parco dei Colli Briantei. Scendendo lungo la SP7 oltrepassiamo l’abitato di California ed arriviamo a Lesmo. Puntando verso sud-ovest raggiungiamo il Parco regionale della Valle del Lambro intercettando la sua Greenway a nord del Parco di Monza e dell’Autodromo, da dove, puntando verso Biassono ci dirigeremo verso Lissone, dove termina la nostra lunga ed impegnativa escursione.
Daniele
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