Carenno - Forcella Alta del Pertus


29/08/2015 - Carenno - Forcella Alta del Pertus
Album fotografico
Distance: 16 km - 746 m Ascent - 747 m Descent




Breve ma intensa escursione, al seguito di Rossana e Walter, lungo questo panoramico itinerario che da Carenno sale alla Forcella Alta (conosciuto anche come Pertùs), sul crinale che fa da spartiacque tra la Brianza Lecchese e la Valle Imagna. Il nostro tracciato parte e si conclude al parcheggio del centro sportivo di Carenno (630 m slm), dove ci si può approvvigionare di acqua; alzando lo sguardo possiamo vedere, sulla sommità della montagna, la sagoma bianca di un grande edificio a più piani, che può essere il riferimento per individuare il punto di arrivo alto della nostra ascesa.

Il percorso si sviluppa su fondo vario: i primi 3,5 Km di asfalto, nel bosco, ci portano oltre l’abitato di Boccio, facendoci risalire circa 250 m con alcuni tornanti; il tratto successivo, lungo circa 5 km, si snoda su una tortuosa carrabile sterrata che risale la Valle della Fraccia (parte della Val S. Martino), inizialmente nel bosco, con alcune rampe cementate nei tratti più ripidi, alternando una dozzina di tornanti a lunghi traversi, sino a 1270 m slm, dove ritroviamo l’asfalto che, in mezzo km ci porta ai 1310 m della Forcella Alta.


I panorami che si possono godere lungo la salita sono mozzafiato; verso sud si staglia la silhouette del pittoresco nucleo di Sogno, con le sue case abbarbicate sul crinale dell’omonimo colle, dietro al quale, quando saremo più in alto, oltre al tratto di pianura, si scorgerà la riconoscibile sagoma del Monte CantoLa salita è impegnativa, ma non durissima; la pendenza media è dell’8%, con alcuni brevi strappi che arrivano al 18%, mitigati da qualche tratto in piano ma, soprattutto, resa piacevole dal panorama, che richiede alcune soste per essere adeguatamente ammirato.


Dalla nostra sinistra verso destra, possiamo riconoscere il lungo Colle Brianza (sul quale si intravede la città fantasma di Consonno adagiata sulle pendici del Monte Regina), la sella sulla quale è adagiata Galbiate, il Monte Barro dietro al quale si staglia l’inconfondibile sagoma appuntita del Cornizzolo (col rifugio Consiglieri), il Monte Rai (con la sua inconfondibile antenna) e i tre Corni di Canzo. Sotto di noi, oltre Carenno, i laghi di Garlate e quello di Olginate formati dal fiume Adda appena a sud di Lecco, sui quali si specchiano Olginate e Calolziocorte; più dietro, i laghi di Annone e di PusianoLa località di Forcella Alta è davvero carina, frequentata (in questa bella giornata di fine Agosto) da turisti che si abbronzano al sole sdraiati sulle rive erbose del laghetto tondeggiante del Pertùs, con temperature decisamente più gradevoli rispetto a quelle della pianura.

Troviamo ad attenderci il nostro amico Livio, in vacanza da queste parti, che ci accoglie con grande ospitalità e consueta simpatia (sua l’ormai celebre “conosco bene i tratturi, ma soprattutto le trattorie”) che, da profondo conoscitore della zona, ci aiuta a riconoscere dettagli dei panorama che, da quassù è ancor più ampio e maestoso: le Grigne e il Resegone, la Costa del Palio, buona parte di Alpi e Prealpi Orobiche e le cime del Vallese svizzero. Livio ci dice che, in giornate senza foschia, sono riconoscibili addirittura gli edifici più alti e caratteristici di Milano e dell’hinterland, oltre che all'inconfondibile sagoma del Monte Rosa. Oggi, seppur con una certa velatura dovuta all'elevata umidità dell’aria, in lontananza si intravede anche un lembo del lago di Alserio.


Ci riprendiamo dalle fatiche della salita, apprezzando alcune specialità della zona presso uno dei due ristori, e salutiamo Livio, accingendoci a ripartire. Da qui, volendo ritornare su asfalto, è possibile raggiungere il Passo di Valcava, percorrendo verso sud, in discesa, la strada asfaltata che porta ad intercettare la  SP22 , risalendola sino al passo, per poi eventualmente, scendere sul versante Lecchese a Torre de’ BusiLa nostra via di ritorno, invece, procede in direzione opposta, lasciando il laghetto del Pertùs alla nostra destra per dirigerci verso nord, lungo la carrabile, che ben presto diventa un single-track tecnico nel bosco, al termine del quale scendiamo, zig-zagando, un ripido e divertente pendio pratoso che ci porta al nucleo di Pertusino.


Prendendo a destra risaliamo sino all'ex convento del Pertùs, per scendere poi lungo la mulattiera, trascurando le deviazioni e restando sul tracciato principale; in circa 1,5 Km scendiamo di circa 200 m (…verificate l’efficienza dell’impianto frenante prima di partire) sino a sbucare sulla carrabile sterrata percorsa all’andata, in corrispondenza di un tornante. I restanti 4,5 km di discesa (dei quali gli ultimi 3,5 su asfalto) ricalcano il tracciato percorso in salita, all’andata, ma un’ultima sosta per ammirare ancora lo stupendo panorama è d’obbligo. Un’escursione, corta ma con salita impegnativa e discesa adrenalinica, ma decisamente appagante dal punto di vista paesaggistico. Inesistenti i punti di approvvigionamento acqua lungo il percorso, al di fuori dei centri abitati. Copertura rete cellulare molto difficoltosa lungo il percorso, buona in vetta. Un ringraziamento a Rossana, Walter per averci proposto ed accompagnato in questa bella escursione e un grazie a Livio per l’accoglienza.
Daniele   




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