Franciacorta 2015
06/08/2015 - Franciacorta 2015
Album fotografico
Distance: 44 km - 572 m Ascent - 572 m Descent
Giornata calda, forse quella più calda di quest'anno che abbiamo incontrato durante le nostre escursioni in mountain bike. Oggi ci troviamo in Franciacorta zona di colline dove i filari delle viti la fanno da padrone in ogni direzione si guardi. Borghi arroccati sulle colline e il Monte Orfano che apre quest nostro itinerario. Un buon numero di partecipanti che nonostante la calura estiva di quest'anno non hanno voluto mancare ed allora si parte. Quando usciamo dalla stazione di Rovato il nostro primo pensiero è quello di bere un buon caffè, prima di iniziare la salita verso il Monte Orfano, novità che quest'anno abbiamo inserito in questo nostro tour.
Dopo un breve giro tra le viuzze della periferia del paese attraversiamo la statale SS11 -Strada statale 11 Padana Superiore e poco dopo raggiungiamo, prima di iniziare la salita, il Santuario di Santo Stefano (Santuario di origine longobarda che si è poi sviluppato lungo i secoli successivi e che oggi è scrigno di mirabili affreschi del XIV e XV secolo).
Dopo una fotografia con tutti i componenti del gruppo ripartiamo e prendiamo via Monte Orfano dove l'asfalto, poco dopo, termina per lasciare posto ad una stradina acciottolata che risale la collina e raggiunge il Convento della Santissima Annunciata dei Servi di Maria. Visita all'interno della chiesa con le fotografie degli affreschi nel Presbiterio (1485-1566) e si riparte.
La strada adesso è pianeggiante e anche se un cartello indica che a 200 m è chiusa noi proseguiamo lo stesso e quando la strada diventa sterrata la seguiamo fino a ritrovarci in uno slargo dove la strada prosegue adesso ancora in salita. Per il momento è pedalabile e solo quando scegliamo il single trail a destra, al bivio, quando siamo a 4,8 km di percorso qualche tratto spingiamo la nostra mountain bike. Un pò in sella, un pò a spinta risaliamo fino alla cima del Monte Orfano raggiungendo prima l'edicola con "La Madonnina" e successivamente la Grande Croce posta sulla parte più alta del monte. La strada qui termina e inizia un tratto in single trail abbastanza tecnico che ci porta in mezzo al bosco e anche qui, se non siete proprio dei manici, è meglio scendere di sella perchè ci sono grosse pietre che potrebbero impedirvi di farlo.
Dopo circa un'ora tra spinte e pedalate decidiamo di lasciare il sentiero che doveva proseguire verso la chiesetta degli Alpini perchè il sentiero è davvero brutto e sarebbe comunque da fare solamente spingendo la mountain bike perchè le pendenze sono oltre il 25%. Prendiamo a questo punto un single trail a destra che discende nel mezzo del bosco, però anche in questo punto tanti tratti a spinta, oppure se siete fanatici della discesa, tipo downhill, potete rimanere in sella, ma alcuni passaggi sono veramente quasi impossibili. Arriviamo così alla base del Monte percorrendo un ultimo tratto di single trail che sfocia poi su una bella sterrata che attraversa il primo dei tanti vigneti che incontreremo oggi e che porta al sottopasso dell'autostrada A4 ed entriamo dopo aver superato lo svincolo sulla SP70 il comune di Adro.
Su strade sterrate raggiungiamo e passiamo la Cascina Volpera e seguendo la traccia sul nostro navigatore arriviamo nel centro del paese dove è d'obbligo la fermata per far riserva di acqua. Alla fontana che scegliamo per quest'operazione l'acqua che scende dal rubinetto non è molto fresca ma ci accontentiamo lo stesso perchè nonostante sia ancora presto come orario il caldo si fa già sentire. Passando quest'oggi nel centro cittadino, chi ci vede arrivare ci guarda con curiosità come se non avesse mai visto ciclisti passare da queste parti... mah....
Entrando per le stradine del centro deviamo verso la Chiesa di S. Maria in Favento (1200 dove all'interno si trovano pregevoli affreschi del 400 e 500). Proseguiamo, sempre in leggera salita, su un bellissimo tratto sterrato e single trail verso la Chiesa di Sant'Eufemia di Nigoline-Bonomelli (È sorta tra il VIII e il X secolo e a lungo è stata considerata – con la Chiesa di San Michele di Rovato, sul Monte Orfano – la Chiesa più vecchia della Franciacorta).
La strada a tornanti scende adesso verso la periferia del paese e risale leggermente fino a Corte Franca da dove si ha una splendida vista sul Lago d'Iseo. E' arrivata nel frattempo l'ora della sosta per il pranzo e quando arriviamo a Timoline ci fermiamo presso la trattoria Lanterna Verde dove troviamo cortesia e anche qualità nel cibo. Ci rilassiamo un poco all'ombra al fresco della pala che gira sopra le nostre teste ed adesso ci vuole perchè la canicola fuori in strada è davvero pesante. Ce la prendiamo davvero comoda perchè vogliamo far passare il periodo più caldo della giornata e così parlando e discorrendo il tempo vola e dobbiamo per forza ripartire.
Scorta d'acqua prima di rimetterci in sella con bottigliette di acqua molto fresca e pedalando sotto un sole ancora a picco proseguiamo verso la zona artigianale dove nuovamente ritroviamo le sterrate che passano non molto distanti dal Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino e che vanno in direzione della piccola stazione di Provaglio- Timoline sulla linea Brescia-Iseo-Edolo da dove inizia la fase effettiva di rientro. Arriviamo sulla SP71 che percorriamo per 250 m per prendere poi a destra verso Borgonato che però passiamo solo nella parte periferica e quando riattraversiamo la statale e ci portiamo prima verso Monterotondo e successivamente, sempre seguendo un gran bel numero di stradine, sterrate e single trail, in direzione di Bornato che attraversiamo e ci dirigiamo in località Costa per proseguire verso Cazzago San Martino non prima però di aver fatto nuovamente rifornimento d'acqua.
Passiamo da Cascina Franzina e utilizzando la ciclabile andiamo al sottopasso della A4 ed arriviamo in località Bonfadina e successivamente verso Cascina Mercurio dove attraversiamo nuovamente al SS11 e ci portiamo su una delle ultime sterrate che ci porta ad attraversare la SP16 . Davanti a noi l'ultimo tratto sterrato, poi quando il sentiero entra nel mezzo del bosco la pista termina e diventa un single trail che è talmente poco utilizzato che oramai, come sentiero, sta sparendo e che vi consigliamo di evitare perchè l'erba alta i rovi e tanta sporcizia sul terreno lo rendono quasi impercorribile. All'uscita ci ritroviamo nella zona industriale di Rovato ed abbiamo praticamente concluso la nostra escursione perchè la stazione non è molto distante. Un percorso bello, quello di oggi, anche se abbiamo dovuto spingere forse un po' troppo le nostre mountain bike, e che varrà la pena di rifare magari con temperature un poco più fresche così da gustarci ancor di più i paesaggi e i borghi che questa bellissima terra ci regala ad ogni curva. Grazie davvero a tutti.
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