Val San Martino - Parco Adda Nord - Parco del Monte Barro

 




29/10/2014 - Val San Martino - Parco Adda Nord - Parco del Monte Barro
Album fotografico
Distance: 46 km - 1.043 m Ascent - 1.068 m Descent

Qualche mercoledì saltato, nelle scorse settimane, ma quest'oggi anche se in una giornata non bellissima dal punto di vista del meteo eccoci di nuovo in sella per percorrere questo nuovo tracciato abbastanza impegnativo. L'itinerario non è certamente uno facile, un minimo di preparazione ci vuole, perchè i chilometri sono, si, nella media, ma è il dislivello quello che la fa da padrone con i suoi, quasi, 1100 mt. Siamo in 6 all'ultimo ritrovo, quello presso la Stazione di Olgiate-Calco-Brivio, Fabrizio, Mimmo, Patrizio, Pier, Rossana, Walter. Fatichiamo e sudiamo, sempre divertendoci, perchè la passione passa davanti a tutto e poi quando si arriva a vedere paesaggi, come quelli odierni, mai visti in precedenza, non si pensa a quello che abbiamo fatto per arrivare li, ci siamo arrivati e basta. Ecco, questo è il nostro spirito e se anche ci mettiamo qualche ora in più, perchè ogni tanto ci soffermiamo a fotografare o ad ammirare il paesaggio, non ce ne facciamo una colpa perchè a noi, tutto sommato, sta bene anche così.

La nostra avventura inizia dalla stazione ferroviaria di Olgiate Molgora dove arriviamo con il comodo treno che parte da Monza. Con gli amici dopo i preparativi del caricamento delle tracce sul GPS si parte. Prendiamo a destra il rettilineo di via IV Novembre e arrivati alla rotonda giriamo a destra per superare il ponte e ci portiamo, subito a destra su via Carpi. Il rettilineo, anche qui, affianca i binari e raggiunge in leggera discesa un'altra rotonda dove prendiamo la prima uscita per immetterci sul breve rettilineo di via I. Silone. Al bivio giriamo a sinistra e andiamo a percorrere via Ripesecche che raggiunge l'incrocio. Lo attraversiamo e procediamo su una brevissima salita seguendo la strettoia per immetterci su via Vittorio Veneto. La discesa adesso prosegue su questa ampia sede stradale che diventa poi un viale alberato quando cambia nome con viale delle Rimembranze. Raggiunta, per forza di cose, via della Chiesa superiamo la bella Chiesa di San Vigilio a cui è contiguo l'Oratorio di Sant'Agostino, nel territorio comunale di Calco.

Poco più avanti giriamo a sinistra e seguiamo via San Vigilio che supera il campo sportivo ed arriva all'incrocio con la rotonda della  SP342 . Con molta attenzione, visto la mole di traffico che esiste in questo punto, la attraversiamo per imboccare via Italia. Rimaniamo sempre sulla strada principale e arriviamo al semaforo. Giriamo a destra, sulla stretta stradina, di via Ghislanzoni ed iniziamo un tratto semi pianeggiante. La strada inizia a salire, con pendenze un poco più ripide dopo la curva a sinistra e procede sempre in salita con pendenze maggiori fino allo slargo che troviamo alla nostra destra. Siamo in località Calco Alto e prendiamo a sinistra la prima sterrata della giornata seguendo le indicazioni di Cascina Gera e Cascina Ronchetto.  Una leggera salita e discesa successiva ci fa passare a fianco del caseggiato e ci portiamo all'interno del bosco dove iniziamo il tratto tecnico che viene interrotto da alcuni alberi caduti che bloccano il passaggio in sella. Con qualche difficoltà lo superiamo e proseguiamo questa bella discesa fino a raggiungere il bivio di via Papa Giovanni XXIII alla periferia di Arlate.   
Svoltiamo a destra e procediamo in discesa fino alla traversa, a sinistra, di via dei Mulini. La percorriamo tutta e ci troviamo all'incrocio di via Provinciale. La attraversiamo e ci immettiamo nella stretta stradina che sempre in discesa supera alcune villette a schiera e si immette poi su un bel sentiero che entra all'interno del bosco e supera una zona paludosa su un ponticello in legno che ci poi raggiungere le sponde del fiume Adda. Siamo entrati all'interno dei primi sterrati del Parco Adda Nord in località Molinazzo. Tenendoci a sinistra entriamo nel territorio comunale di Brivio e procediamo accanto alla sponda del fiume il cui alveo, in questo tratto, è molto largo. L'acqua è talmente calma e sembra non muoversi nemmeno e solo alcuni mulinelli, che vengono generati da ostacoli in profondità, ci fa capire invece quale sia l'esatta portata della sua forza. Raggiunta la cittadina superiamo il sottopasso della provinciale e andiamo in direzione delle prime case che fanno parte del centro storico cittadino. Alla prima traversa, su via Trieste, giriamo a sinistra ed entrando negli stretti vicoli raggiungiamo, tenendoci sempre a sinistra, l'incrocio sulla  SP342 .

Girando a sinistra, facendo molta attenzione all'uscita dalla stradina, andiamo ad attraversare il Ponte di Brivio che unisce attraversando l'Adda unisce la sponda della provincia di Lecco a quella di Bergamo. Raggiunta la rotonda giriamo a sinistra e ci portiamo all'interno della prima periferia di Cisano Bergamasco percorrendo via Mons. G. Frigerio. Strada praticamente senza traffico che ci fa subito dimenticare quello precedente sulla statale. Purtroppo il tratto è breve e ci riporta sulla provinciale ma usufruiamo nel breve tratto che andiamo a percorrere l'ampia larghezza del marciapiede che ci consente di arrivare alla rotonda successiva in sede abbastanza protetta. Tenendoci a sinistra ci portiamo su via Tre Fontane e arriviamo, dopo la leggera curva a sinistra, ad immetterci a destra sulla stretta stradina, sterrata, che va ad attraversare i campi e raggiunge il bivio di via Solferino. Svoltiamo a destra e ci riportiamo a ridosso della provinciale ma giriamo prima di arrivarci sulla stradina asfaltata di via Mura. Iniziamo così una bella salitina che arriva a ridosso di alcune, bellissime, vecchie case a fianco dell'edicola della Madonna. Qui la salita termina e giriamo a sinistra su via C. Beltrami ed arrivati davanti al Camposanto giriamo a destra su via Don O. Imberti.

Rimanendo sempre sulla strada principale ci portiamo in direzione della rotonda dove prendiamo la seconda uscita imboccando via A. Manzoni. Procediamo sempre sulla stradina passando accanto alla Chiesa di Santo Stefano e percorriamo via S. Pio X andando a superare il ponte sulla ferrovia. La breve discesa ci conduce alla traversa di via Lacchiaduro dove girando a sinistra procediamo, adesso, in salita girando a destra su via Pozzoni. L'ascesa, mai comunque impegnativa, termina quando ci troviamo davanti all'ingresso del complesso industriale e da qui iniziamo la discesa verso le prime case della piccola frazione Valbonaga. La strada riprende a salire e percorrendo le curve di via Brigata Partigiani Albenza arriviamo all'incrocio. Giriamo a sinistra e ci portiamo con un leggerissimo strappetto su via Valbonaga di Sopra seguendo questa stradina, senza traffico, che raggiunge le ultime case.

In un contesto di belle colline, che danno quel tocco in più al paesaggio, procediamo sulla stradina, anche se classificata come provinciale  SP178 , senza traffico alcuno e rimanendo sempre in leggera salita arriviamo a fianco dei primi terrazzamenti. Si prosegue ancora su strada asfaltata fino al bivio dove giriamo a destra ed ora ci attende lo strappo, su via Sorte, che raggiunge le prime case della frazione Cà Gandolfi. Ad ogni curva il paesaggio cambia e ci troviamo nel mezzo di una valle dove il rumore che sentiamo è solamente quello di qualche mezzo agricolo che sta arando qualche tratto di prato. Raggiunta la vecchia casa in pietra terminiamo anche la salita ed iniziamo la breve discesa che arriva al bivio. Svolta a sinistra e con la strada che riprende nuovamente a salire, ci portiamo a fianco della bella Chiesa di San Gregorio Magno nel piccolo abitato che ne prende il nome. La strada poco dopo spiana e per un lungo tratto che attraversa la campagna e si inoltra nel bosco. Andiamo a superare il bivio, con le indicazioni per Pomino, e la piccola edicola votiva per arrivare nel territorio comunale di Monte Marenzo. Rimaniamo sempre sulla strada principale e arrivati alla periferia del paese, nel mezzo di un bellissimo paesaggio che spazia tra campi e colline giriamo al destra quando troviamo la traversa di via A. Colombo.

Svolta a destra con la strada che si impenna ed iniziamo a faticare davvero per arrivare alla vecchia casa, che troviamo alla nostra destra, con gradini in pietra che risalgono verso l'abitazione. La superiamo e raggiunto il bivio giriamo a sinistra dove la strada, adesso, spiana un poco ed entriamo nel piccolo agglomerato di case della frazione Piudizzo. Tra i terrazzamenti, che vediamo alla nostra destra, proseguiamo sulla stretta stradina che raggiunge un bivio. Tenendoci a sinistra passiamo tra le vecchie case della frazione e raggiunta la parte sterrata iniziamo poi la discesa verso le prime case di Monte Marenzo. Arrivati al bivio ci teniamo a sinistra imboccando via G. Donizetti tra vecchie case e cataste di legna da ardere per procedere in discesa su quest'altra stradina arrivando al bivio con via B. Colleoni. Girando a sinistra ne percorriamo il breve rettifilo e arrivati alla rotonda giriamo a destra e ci riportiamo nuovamente sulla  SP178 . Siamo così entrati in Val San Martino. Rimanendo sempre sulla provinciale raggiungiamo la frazione Butto Inferiore e proseguiamo in direzione di Favirano. Al bivio, dove incrociamo la  SP177  ci teniamo leggermente a destra e poi. attraversandola giriamo a sinistra su via Favirano raggiungendo la piccola rotonda. Tenendoci a sinistra entriamo nel centro storico e poco più avanti troviamo la Chiesa di San Defendente. Una breve pausa per scattare qualche fotografia e si riparte per riportarci sulla strada principale e lasciamo il territorio comunale di Torre de Busi per arrivare in quello di Calolziocorte.

La strada è larga, pianeggiante e con continue curve e si pedala tra pochissimo traffico e quindi in tranquillità tenendo sempre presente che le regole stradali vanno sempre e comunque rispettate. Per cui viaggiamo in una fila indiana lasciando, sempre e comunque, un pò di spazio tra biker. Raggiungiamo la frazione Lorentino  in un bellissimo contesto di paesaggi con viste, alla nostra sinistra, della valle dell'Adda e del Monte di Brianza. Superiamo il campo sportivo e la Chiesa di Santa Brigida e proseguendo su via E. Toti attraversiamo le case della frazione. Strada che si stringe e con continue curve andiamo ad affrontare una breve discesa che ci porta allo strappetto su via Laurenziana che arriva fino all'altra frazione Rossino. Poco dopo, all'altezza del parcheggio che troviamo alla nostra sinistra, giriamo ed imboccando via Piave che poco più avanti diventa una stretta stradina che ci porta all'interno del centro storico della bella cittadina. Il bellissimo tratto tra le strette stradine raggiunge un bivio su via Grigne e tenendoci a sinistra proseguiamo sempre in discesa per arrivare su via Poggi. Il bel fondo piastrellato della stretta sede stradale ci invita a diminuire la velocità per goderci i bei paesaggi davanti a noi. 

Raggiunto un bivio, dove la sagoma del Monte Mudarga la fa da padrone, ci teniamo a sinistra e andiamo ad affrontare la nuova discesa che arriva la tornante. Tenendoci a destra ci riportiamo nuovamente sulla stradina piastrellata che passa nel mezzo delle case della Frazione La Cà. Ultimo tratto a gradini, ma sono bassi e si può rimanere in sella, per arrivare al bivio di via della Cà dove giriamo a destra. Il paesaggio, adesso, si è aperto sulla Valle dell'Adda e si possono vedere il Lago di Olginate e più avanti il Lago di Garlate. Andiamo ad affrontare i tornanti che ci fanno scendere di quota in breve tempo ed arrivati al bivio sulla  SP180  giriamo a destra. Inizia un'altro tratto in salita e qui bisogna stare per forza di cose in fila indiana perchè la sede stradale non è molto larga e qualche veicolo che ci può sorpassare c'è sempre. Non ci lasciamo però prendere dall'ansia perchè, anche noi come loro, abbiamo il diritto di procedere su queste strade e nel caso di auto o quant'altro possa arrivare dalla direzione opposta chi c'è dietro di noi aspetterà il turno per sorpassarci. Non lasciarsi andare a gesti strani è segno, prima di tutto, di buona educazione e non mette poi a repentaglio la nostra salute visto che non tutti coloro che sono in strada la pensano nello stesso modo.

Dopo la curva a destra, concomitante con un bivio, lasciamo la provinciale per immetterci a sinistra sulla stradina di via Tovo. Il traffico qui è sparito e iniziamo una leggera discesa raggiungendo un piccolo parcheggio che troviamo alla nostra sinistra. Girando a sinistra imbocchiamo vicolo Tovo e prendendo ancora a sinistra la stretta stradina di via Torchio che ci conduce in una parte vecchia della cittadina di Calolziocorte.  La stretta sede stradale ci porta, tra muretti a secco e terrazzamenti, sul ponte che attraversa il torrente Gallavesa. entrando nel territorio comunale di Vercurago. Qui l'asfalto termina e con una leggera salita ci portiamo tra le vecchie case dell'abitato della frazione Folla e con un tornantino che passa accanto ad una recinzione, dove ci sono degli splendidi cavalli. Raggiungiamo nuovamente la strada asfaltata su via San Martino e girando a destra proseguiamo per arrivare poi al piccolo centro di Somasca da dove in salita ci portiamo sul sagrato del Santuario di San Girolamo Emiliani.

Una breve visita all'interno della Chiesa e qualche fotografia non può mancare e poi si riparte. Prendendo a destra la stradina di via della Basilica superiamo la Chiesa della Mater Orphanorum e ci portiamo nelle strette stradine, a fondo pavè, per arrivare nella piccola piazzetta dove girando a sinistra iniziamo la discesa sulla stradina a gradini ci porta alla prima periferia di Vercurago ed al bivio di via Novella. Svolta a destra e quando la strada si stringe giriamo a sinistra sulla stretta stradina di via dell'Innominato. Entriamo nel centro storico e superiamo la Chiesa dei SS. Gervasio e Protasio e l'adiacente Cappella della Madonna di Lourdes per girare subito a sinistra e portarci su una breve scalinata, che si può percorrere in sella, su via Italia. Tenendoci a destra andiamo a percorrerla tutta e ci portiamo al bivio con la  SP639 . Con attenzione, qui il traffico è abbastanza notevole, giriamo a sinistra e alla prima traversa, dopo circa 50 m, giriamo a destra e ci portiamo su via Venezia. La discesa prosegue verso il sottopasso ferroviario e  subito dopo raggiungiamo le sponde del Lago di Garlate. Siamo arrivati nei Luoghi Manzoniani. Girando a sinistra imbocchiamo il Lungolago Aldo Moro raggiungendo, dopo belle vedute sul lago, la curva a fianco del campo sportivo. Prendendo a sinistra il rettifilo di via Adda arriviamo all'incrocio. Giriamo a sinistra e percorriamo via S. Mauro superando il ponte sul torrente Gallavesa per arrivare al bivio. Tenendoci a destra ci portiamo su via Piave e raggiunto l'incrocio giriamo a sinistra su via Moggio. All'incrocio successivo il breve rettilineo, che percorriamo girando a destra, ci conduce al bivio della  SP182

Svolta a destra per andare a superare il Ponte Vittorio Emanuele III ed entriamo a Olginate. Al bivio successivo giriamo a sinistra e andiamo a percorrere via Sant'Agnese che lasciamo quando giriamo a sinistra su via A. Manzoni che in leggera discesa ci conduce sul Lungolago Martiri della Libertà. Tenendoci a sinistra andiamo a seguire la stradina che arriva a superare il ponte in ferro, che abbiamo attraversato in precedenza, portandoci in direzione della Diga di Olginate che superiamo. La bella stradina, in questo tratto è solamente ciclo-pedonale, ci fa raggiungere Garlate. Superiamo le strutture del Museo della Seta e piazza Seta Abegg per portarci sul piccolo ponte che supera il torrente Cavellino  e ci portiamo su via Alzaia. Poco dopo lasciamo le sponde del lago e deviamo verso la provinciale  SP72  rimanendo però in sede protetta nella parte della ciclo-pedonale. Raggiunto il cartello che ci indica l'arrivo a Pescate giriamo a destra e ci riportiamo nuovamente vicini alle sponde del lago. La bellissima stradina che corre sempre a fianco della riva del Lago supera alcuni parchetti e quando arriviamo al Parco della Fornace ci teniamo a sinistra e risaliamo verso il parcheggio che attraversiamo per portarci in direzione della provinciale. Girando a destra andiamo in direzione della rotonda e ritornando indietro per circa 200 m raggiungiamo un'altra rotonda dove tenendoci a destra ci portiamo su via Belvedere. 

Proseguiamo su asfalto, in un tratto dove il traffico veicolare anche se non è molto c'è, e proseguiamo la salita su un lungo rettilineo che sembra non finire mai. La curva a destra ci toglie un pò di monotonia e ci fa arrivare alla frazione Vignola. Un tratto abbastanza ripido che però fortunatamente poco dopo si abbassa un poco ci fa arrivare alla periferia di Galbiate. Il rettifilo successivo sembra non finire mai ma il gps ci avverte che tra poco lasciamo la  SP60  per girare a sinistra sulla stretta stradina di via G. Matteotti. Raggiungiamo il bivio con via 1° Maggio. In leggera discesa ci portiamo ad un'altro bivio dove ancora a sinistra ci immettiamo sulla stradina che ci fa raggiungere la frazione Prepaido. Raggiunto l'incrocio, davanti alla vecchia cascina, con un paesaggio stupendo sul Monte Barro, alle nostre spalle, e sul lago alla sinistra, giriamo a destra e andiamo a seguire la stretta stradina che con qualche curva arriva all'incrocio con via Bergamo. Qualche bella curva facendo attenzione ai veicoli che arrivano in senso opposto e raggiunto il bivio della  SP70  giriamo a sinistra.  Curva a sinistra e con la strada che affianca il Camposanto inizia una nuova salita che termina, per un attimo, quando raggiungiamo il primo bivio dove giriamo a sinistra. Proseguendo su via delle Bazzone andiamo ad aggirare alcuni capannoni e alla prima traversa giriamo a destra. Anche qui splendido il paesaggio e con il Resegone che sembra essere li a breve distanza proseguiamo in direzione della frazione Mozzana.

Salita questa abbastanza impegnativa ma giuro che guardando il paesaggio che si vede a sinistra l'incubo della fatica passa subito. Raggiunto il bivio giriamo a destra e superiamo la cascina seguendo un'altra stretta stradina dove le viste cambiano e dal Monte Barro alle Prealpi vediamo il versante opposto della vallata. Superato il Camposanto ci portiamo al bivio con la  SP70 . Iniziamo nuovamente la salita sulla provinciale e la lasciamo al bivio dove girando a destra entriamo tra le stradine del bellissimo borgo di Bartesate. Percorriamo le acciottolate stradine all'interno del centro storico passando a fianco della Chiesa dei SS. Macario e Genesio e tenendoci a sinistra andiamo ad attraversarlo. Seguendo via della Crocetta ci portiamo poi su via Signana ed al bivio tenendoci a sinistra arriviamo al bivio della provinciale. Curva a destra e poco più avanti al bivio ci teniamo a sinistra ed imbocchiamo la  SP58  seguendo le indicazioni per Villa Vergano. Strada che inizia subito a salire ma che non è mai impegnativa e poco più avanti superiamo il cartello che ci indica l'entrata nel territorio comunale. Superiamo il centro sportivo comunale e raggiungiamo l'incrocio a fianco del parcheggio. 

Una breve fermata per sorseggiare un goccio d'acqua e si riparte. Sempre seguendo la strada principale ci portiamo al primo bivio a destra e imbocchiamo la discesa su via E. Amman. Portandoci nelle strette viuzze del centro storico percorriamo, in senso contrario, un breve tratto di via V. Emanuele ed al bivio di via Marco d'Oggiono giriamo a destra. La strada in discesa, con delle belle pendenze, invita alla velocità ma importante è non lasciarsi mai prendere la mano perchè qui le velocità che si possono prendere possono essere poi deleterie in caso di frenata improvvisa  e superiamo i tornanti. Entriamo nel territorio comunale di Ello e rimanendo sempre sulla strada principale arriviamo all'incrocio con la  SP70 . Una curva sinistra/destra ci porta su questa strada senza traffico che sempre in discesa ed a curve arriva al bivio con la  SP60 . Le curve che ci fanno vedere sempre in modo diverso il Lago di Annone, alla nostra destra, ci fanno arrivare ad un bivio dove girando a sinistra arriviamo alla rotonda sulla  SP51  che entra nella prima periferia di Oggiono. Ne percorriamo solamente un centinaio di metri poi giriamo a destra e imboccando via Vittorio Veneto arriviamo in piazza G. Garibaldi. Il rettilineo seguente, su via 1° Maggio ci fa entrare nel centro storico della cittadina e andiamo a superare piazza della Chiesa dove si trova il Battistero di San Giovanni Battista e la bella Chiesa di Sant'Eufemia. Prendiamo a sinistra la stradina di via Cavour e arrivati all'incrocio con viale Vittoria giriamo a destra e ne percorriamo il rettilineo che ci conduce all'incrocio con la  SP49 . Con prudenza la attraversiamo e proseguendo sempre diritto raggiungiamo il piazzale della stazione dove termina questo lungo tour che nonostante le poche strade sterrate ci ha fatto vedere paesaggi stupendi.

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