La Via Francigena in mtb - Pavia - Fiorenzuola d'Arda
23/04/2014 - La Via Francigena in mtb - Pavia - Fiorenzuola d'Arda
Album fotografico
Distance: 102 km - 302 m Ascent - 302 m Descent
Un'altra delle nostre puntate sulla Via Francigena, quei tratti che possiamo percorrere in giornata e che non sono troppo distanti dalla nostra base di partenza di Lissone. Il mattino, quando suona la sveglia, è ancora buio sono le 5,30 ma lo si fa volentieri perchè ci attendono almeno 100 km che percorreremo in totale libertà e senza nessun assillo. Il ritrovo è presso il piazzale della stazione FFSS di Lissone entro le 6:30 perchè il treno parte alle 6:43. Le presenze degli amici di quest'oggi sono 6, Elia, Patrizio, Mimmo, Claudio, Fabrizio e Pier, che partono da Lissone, Enrico invece si unirà al gruppo quando salirà a Monza e un altro nuovo amico, Vincenzo, ci aspetterà in stazione a Pavia.
Il treno arriva con qualche minuto di ritardo facendoci saltare la coincidenza che a Lambrate dovevamo prendere per raggiungere Pavia, ma, nella sfortuna, siamo fortunati perchè il capotreno, una ragazza davvero molto bella e gentile, ci indica un altro convoglio che parte sempre da questa Stazione e che arriva a Stradella con soli 30 minuti di ritardo sull'orario previsto e quindi non ci resta altro da fare che informare Vincenzo del nostro ritardo. Ovviamente non ci sono problemi e il tempo del viaggio non è nemmeno molto lungo, partenza ore 07:53 arrivo a Pavia 08:26 con una sola fermata intermedia a Rogoredo. Scesi dal treno ci incontriamo con l'amico che ci stava aspettando e subito, dopo i saluti di rito, partiamo. Non prima di aver fatto colazione perché quest'oggi è lunga e prevedere di mettere qualcosa sotto i denti adesso vuol dire non fermarsi più avanti per reintegrare.
La prima direzione, seguendo la traccia GPS che abbiamo scaricato dal sito ufficiale della Via Francigena, ci porta direttamente al Duomo di Pavia, facendoci percorrere stradine del centro cittadino che a quest'ora sono davvero semi deserte. Entriamo in Chiesa e ci facciamo apporre il timbro sulle nostre credenziali e nel frattempo una visita all'interno della basilica non può mancare. Qualche fotografia e poi si parte. Attraversiamo alcune viuzze prima di immetterci su Corso Giuseppe Garibaldi e successivamente Viale Partigiani oltrepassando il ponte sul Naviglio Pavese e imboccando, dopo la curva a destra, Via Monte Grappa ci portiamo, con un lungo rettilineo nella frazione San Pietro in Verzolo dove giriamo a destra per imboccare Via Francana. La strada è a fondo chiuso e quando di arriva al termine del lungo rettilineo una piccola sterrata sale a sinistra per imboccare Via Montebolone. Oltrepassiamo la Chiesa di San Carlo Borromeo e arrivare alla rotonda e tenendo la destra poco dopo inizia il primo sterrato della giornata su via Scagliona.
Oltrepassiamo il piccolo centro di Scarpone 50 e poco dopo arriviamo alla grande rotonda sulla SP617 dove teniamo la destra per imboccare l'altra provinciale SP13 che percorriamo per un bel tratto utilizzando la pista ciclabile. Oltrepassiamo le località San Leonardo e Ospitaletto e dopo aver percorso 4 km allo svincolo lasciamo la provinciale per girare a destra sulla sterrata che oltrepassa la località San Giacomo dove troviamo la Chiesa di San Giacomo della Cerreta (Sec. XV). Si prosegue verso l'altra piccola località Santa Margherita e sulla strada, alla nostra sinistra, troviamo la bella Chiesa di Santa Margherita. Arriviamo, poco dopo, a Belgioioso. Il tempo è tiranno e in questi casi bisogna decidere se proseguire oppure fermarsi per una visita al castello, decisione unanime proseguiamo avremo tempo di ritornare e visitarlo con molta più calma.Lasciamo quindi la cittadina e imbocchiamo la provinciale SP9 per passare la frazione Torre de Negri e proseguire verso Cascina Campobello prima di attraversare la SP199 e immetterci in quello che uno dei tratti più duri del percorso.
Qui infatti lasciamo la strada asfaltata e la sterrata che segue è su un fondo di sabbia, dove, forse per la pioggia caduta nei giorni precedenti, facciamo davvero fatica a pedalare perché il fondo del terreno è troppo molle e dove le nostre gomme affondano in questa mezza fanghiglia rendendo davvero la pedalata dura. Fortunatamente il tratto non è molto lungo ed appena oltrepassata la cava, che teniamo sempre alla nostra destra, una deviazione sempre su strada sterrata ci porta ad attraversare il piccolo comune di Costa de Nobili dopo aver percorso circa 26 km. Seguiamo questo bellissimo tratto sterrato per 3 km prima di arrivare a Santa Cristina e Bissone dove attraversiamo la statale SS234 e il passaggio a livello. Giriamo a destra per salire sull'argine di un canale dove l'erba è stata appena stata tagliata e dove il sentiero sottostante è davvero messo male per via dei solchi delle gomme del trattore che sono state lasciate quando il terreno era, forse, troppo bagnato.
Il tratto termina quando si incrocia la stradina sterrata che prende a sinistra e va ad attraversare un bel bosco. Arrivati al km 33,5, del nostro percorso, attraversiamo la SP32 e subito dopo entriamo nel comune di Miradolo Terme seguendo via del Nerone. Allo svincolo teniamo la destra per via Garibaldi e proseguiamo su stradina asfaltata verso il piccolo centro di Camporinaldo. Attraversiamo nuovamente la statale SS234 e sempre tra i campi arriviamo alla periferia di Chignolo Po. Qui, ci fermiamo un attimo perché dalle telefonate intercorse con Danilo, nei giorni precedenti, gli accordi erano di avvisarlo quando arrivavamo in questa località da dove manca veramente poco (per chi la percorre in mountain bike) per raggiungere il piccolo porticciolo dove andremo ad attraversare il fiume Po.
La stradina, in questo tratto, è asfaltata e dopo circa 2 km entriamo nell'abitato di Lambrinia dove seguiamo le sponde del fiume Lambro. Arrivati nei pressi della SS234 ne percorriamo un piccolo tratto per oltrepassare il fiume e ridiscendere poco dopo, nuovamente su sterrato, per seguirne il corso sulla sponda opposta dove raggiungiamo la sua confluenza con il fiume Po in uno spettacolare paesaggio tra campi coltivati e cascinali che si intravedono sullo sfondo. Arriviamo a Corte Sant'Andrea dove Danilo è già li ad aspettarci e dopo aver fatto la sua conoscenza, eccoci pronti per caricare le nostre mountain bike sul Sigerico il piccolo motoscafo, che attraversa il fiume. Dovremo fare due viaggi perchè il massimo di persone e mezzi consentiti a viaggio è 6 ed così, mentre si attende l'imbarco, abbiamo anche la possibilità di scattare qualche bella fotografia mentre carichiamo e durante il viaggio.
Il guado, a bordo del piccolo motoscafo, dura in tutto 10 minuti (escluso il tempo di carico e scarico delle mountain bike) ed il tratto che si percorre sul fiume è all'incirca di 4,5 km passando tra sponde dove la natura è davvero selvaggia e dove si sentono il cinguettare degli uccelli e lo starnazzare di alcune anatre e oche selvatiche che sono oramai diventate stanziali. Suggestivo in questo tratto anche da vedere la larghezza del fiume e la grande portata d'acqua che scorre oltre alle varie correnti che si intravedono a pelo dell'acqua e che ne fanno cambiare il colore in molti punti. L'attracco sulla sponda opposta è a Sopravivo e da qui si raggiunge la Caupona Sigerico che è un'ostello per i viandanti e i pellegrini della Francigena. Anche qui non manca il momento di firmare il registro dei Pellegrini e farci poi mettere il timbro sulla Credenziale e salutare l'amico Danilo prima di riprendere le nostre mountain bike.
E' quasi arrivata l'ora di pranzo e la fame comincia a farsi sentire, decidiamo di proseguire ancora qualche km e poi vedere di trovare un punto di ristoro. Arriviamo così a Calendasco che attraversiamo percorrendo un lungo tratto della SP13 e passiamo le località di Arena Zerbione, Incrociata e Gazza per fermarci presso la "Trattoria da Ginetto" dove troviamo davvero tanta cortesia e un ottimo pasto servito con molta cura e con una lista dei vini che da queste parti passa dal Bonarda, all'Ortuga per finire al Malvasia secco senza spese folli. Ricaricato l'organismo possiamo ripartire, adesso non ci fermeremo più fino al nostro arrivo e dal punto in cui siamo per raggiungere la nostra meta dovremo percorrere almeno 45 km. Oltrepassiamo Cotrebbia Nuova, Malpaga e il viadotto Trebbia sull'autostrada A21 ed arriviamo alla zona industriale di Ponte Trebbia dove siamo costretti a salire sulla strada statale SS10 Emilia Pavese per percorrere il lungo rettilineo che ci porterà poi all'interno del centro cittadino di Piacenza.
Nel tratto sulla statale SS10 pedaliamo sul marciapiede, almeno sul ponte che attraversa il fiume Trebbia perchè qui il traffico è davvero molto intenso e le auto sfrecciano davvero molto veloci (fate comunque attenzione e pedalate piano perchè sulla parte sinistra del marciapiede ci sono i fermi per segnali stradali che possono farvi perdere l'equilibrio). Attraversiamo il centro di Piacenza, dove effettivamente non troviamo traffico, e dove abbiamo l'opportunità di viaggiare ad un ritmo un po' più basso potendo quindi ammirare i tanti Palazzi storici e le tante Chiese che fanno da cornice al nostro passaggio. Riprendiamo ancora, fino al km 74 la statale, che però lasciamo nei pressi della zona industriale Montale per prendere a destra una bella stradina, davvero poco trafficata, che con un lungo rettilineo ci porta in località i Vaccari dove prendiamo prima una sterrata che poi diventa single trail quando entra nel bosco e arriva sulle sponde del fiume Nure.
Anche questo tratto è abbastanza difficoltoso da passare, perchè troviamo oltre ad un sentiero pieno di grossi sassi, molto probabilmente portati li dal fiume, anche grosse pozzanghere che ci rallentano non poco. Fortunatamente tutto questo dura veramente poco e dopo aver passato la località Fornace Vecchia ritorniamo su stradina asfaltata dove passiamo accanto ad una grande Cascina oramai, ahimè, in disuso ed imbocchiamo, girando a sinistra, la SP6 . Arriviamo nell'immediata periferia di San Giorgio Piacentino e qui prendiamo a sinistra una stradina che va in direzione di alcune Cascine ed in sequenza passiamo da La Grigona, Casale Piccolo, Casale Grande e Colombara per arrivare quindi al Castello di Paderna (proprietà privata e quindi non accessibile, se non in alcuni periodi, ai passanti o pellegrini). Proseguiamo in questo bellissimo tratto passando da stradine asfaltate a sterrate bianche passando anche qui un bel gruppo di Cascine quali; Colombarola, Zena, Zappellazzo di Sopra e Zappellazzo di Sotto, dove, nei pressi guadiamo per ben tre volte alcuni torrenti che sono anche abbastanza pieni d'acqua e dove mettiamo alla prova la nostra tecnica nel portare la nostra mountain bike.
Qualche volta ci riusciamo, qualche volta no, ma comunque tutto questo fa parte del divertimento ed è solo così che riusciamo a trovare la voglia di stare insieme e di fare tanta fatica, come oggi, sempre portando il dovuto rispetto a tutto ciò che ci circonda ed agli amici che sono al nostro fianco. A questo punto abbiamo percorso all'incirca 96 km e siamo convinti che oramai poco ci manca per arrivare al termine della nostra lunga giornata, ci aspettano però ancora le Cascine La Spezietta, San Raimondo, Ballabene e La Felina prima di lasciare definitivamente queste meravigliose stradine ed arrivare sulla SS9 e quindi alla nostra meta Fiorenzuola d'Arda e la stazione FFSS.
Il viaggio di ritorno avviene sempre in treno in partenza da Fiorenzuola alle 19:32 (RV 2286) che ha già 10 min. di ritardo dato che arriva da Bologna. Calcoliamo che se dovesse arrivare con questo ritardo alla stazione di Milano Lambrate siamo ancora in tempo a prendere la coincidenza delle 20,55 (S 24174) che arriva poi a Lissone alla 21:15. Beffa anche al ritorno, il treno proveniente da Albairate e diretto a Saronno è stato cancellato (secondo quanto riportano i monitor presenti in stazione) e quindi dovremo aspettare ancora 30 minuti perchè il prossima parte alle 21,25. Ma non é un problema, anche se stanchi, un po' infreddoliti e con qualche morso di fame che comincia a farsi sentire, abbiamo ancora l'opportunità di poterci scambiare tante battute e divertirci ancora parlando del nostro viaggio odierno che è cominciato molto presto e finito tardi però senza nessun problema e questa è una delle tante cose belle che ci ha regalato questa lunga giornata.
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