La bella Brianza in mountain bike N. 4



06/01/2014 - La bella Brianza in mountain bike N. 4
Album fotografico
Distance: 41 km - 443 m Ascent - 444 m Descent


Finalmente un pò di sole dopo due giorni di pioggia ininterrotta. Il giorno dell'Epifania (o Befana) viene dedicato quest'oggi ad una bella escursione in mountain bike sulle stradine e i sentieri della Brianza. Sappiamo già che quando inizieremo il percorso in mezzo a sterrati e single trail ci sarà da faticare ma, nonostante tutto questo, siamo ben 11 bikers che sono presenti alla partenza da piazza Libertà a Lissone. Angelo, Elia, Claudio, Enrico, Francesco, Patrizio, Maurizio M., Maurizio, Lillo, Paolo e PierAlle 8,30 puntuali come un orologio svizzero si parte e quando arriviamo alla frazione Santa Margheritadi Lissone, il primo sterrato è quasi impraticabile. Le buche, non scansabili, sono a livello di 25/30 cm di profondità e le ruote delle nostre mountain bike affondano oltre tutto anche sul fondo di fango.



Tutto questo però non ci scoraggia ed anzi la prendiamo anche sul ridere visto che siamo appena partiti e ci immaginiamo già cosa troveremo una volta che inizieremo i vari tratti su sterrato nel mezzo delle colline della BrianzaPassiamo Carate Brianza dopo aver percorso tantissime stradine alternative ed arrivati al grande incrocio sulla  SP6 , al semaforo, giriamo a destra e poi subito a sinistra per infilarci nella stradina che poco più avanti diventa sterrata e va a superare nella parte bassa il Parco delle Fontanelle.  All'incrocio con via G. Garibaldi giriamo a sinistra e risaliamo non senza fatica alla prima periferia di Verano Brianza. Scegliendo solo un piccolo passaggio nel centro cittadino arriviamo nei pressi del Camposanto andando a percorrere le stradine ed il lungo rettilineo di via San Giuseppe raggiungiamo Cascina. Cattaneo .


Girando a sinistra arriviamo al sottopasso della  SS36  e risalendo dalla parte opposta raggiungiamo Robbiano nel territorio comunale di Giussano dove superiamo Cascina Gallazza e Cascina Serenella per procedere su via Monte Rosa fino ad arrivare all'incrocio con via Lazzaretto. Girando a destra arriviamo in prossimità della curva  e tenendoci a sinistra imbocchiamo il tratto sterrato della stradina che va ad attraversare i campi. Al primo bivio procediamo diritto e così facciamo anche al secondo dove però ci attende un bello strappo su fondo reso scivoloso dal fango e dai sassi che ogni tanto ci fa persino mettere il piede a terra. Arrivati in cima alla salitella giriamo a sinistra e ci portiamo, adesso in discesa, all'incrocio con via delle Grigne dove girando a destra superiamo il ponte sulla  SS36  e arriviamo a Cascina Rebecca.

Superato il fabbricato giriamo a sinistra e seguiamo adesso il tratto sterrato che arriva ad un bivio dove giriamo a destra seguendo il sentiero che in discesa raggiunge il single trail che scende adesso, a tornanti, in direzione delle sponde del fiume Lambro. Rimaniamo in mezzo ad un bellissimo bosco e con il fondo bagnato e fangoso tenere diritte le gomme delle nostre mountain bike diventa un problema, ma ci divertiamo talmente tanto che non ci accorgiamo nemmeno di essere quasi arrivati alla stradina asfaltata di Via dei Mulini. Dopo aver percorso il lungo rettilineo raggiungiamo Agliate e dopo aver salutato Angelo, che ci lascia per proseguire verso casa, imbocchiamo un tratto della Green-Way del fiume Lambro per immetterci nelle viuzze del Borgo San Dazio e lasciare la strada asfaltata per seguire  la breve ma impegnativa salita che va in direzione delle Grotte di Realdino.

La salita, breve, ma con una pendenza del 15% è solo l'inizio di quello che aspetta più avanti. Infatti prima di scendere verso le grotte imbocchiamo a sinistra un'altro bel tratto in salita dove la pendenza è leggermente inferiore ma si attesta intorno al 14% e prosegue così fino a raggiungere, poco sopra, la strada asfaltata che va a Costa LambroProseguiamo in un tratto in falsopiano fino al Camposanto e ci dirigiamo, in discesa, all'incrocio con la strada provinciale  SP6   che attraversiamo per imboccare, proprio davanti a noi, il sentiero che scende in mezzo al boschetto. Qui bisogna scendere di sella perchè il sentiero è interrotto da alcuni ostacoli di rami e tronchi ma si risale, subito dopo, e si raggiunge il prato sottostante. Come da indicazioni del Codice Norba utilizziamo, per passare, il piccolo single trail che lo attraversa, fangoso (oggi), quanto basta per farci fare un pò di fatica in più e prendiamo la sterrata a sinistra che risale la piccola collinetta alla nostra destra.

Il fondo è molto bagnato, le gomme, nonostante abbiamo montato quelle hard trail, fanno una fatica ad avere grip sufficiente a farci rimanere in sella, ma nonostante tutte queste difficoltà riusciamo tutti ad arrivare alla periferia di Villa RaverioProseguiamo sempre diritto, su via Rosnigo e la stradina poco dopo diventa prima sterrata e successivamente un bel single trail con un fondo bagnatissimo dove è davvero difficile gestire la mountain bike che scivola da una parte all'altra ogni qualvolta trova un tratto anche minimo di fango raggiungiamo il grande prato, appena usciti dal boschetto, e proseguiamo diritto per raggiungere l'altro bosco, davanti a noi, e girare poi a sinistra in direzione di Mighinzano dove passiamo accanto alle strutture del centro sportivo su un single trail anche qui reso viscido dall'acqua che scorre, proprio all'interno del sentiero, in senso opposto al nostro senso di marcia. 

L'uscita sul prato successivo, in direzione della periferia di Casaglia, è veramente il tratto più duro della giornata, qui non c'è assolutamente grip se si sta con le gomme sul single trail, se di passa di qualche centimetro sull'erba la gomma affonda nel terreno e non si riesce ad avere una buona pedalata ed in alcuni casi, anche in presenta di brevissime salite, siamo costretti a scendere di sella. Quando arriviamo sull'asfaltata Via Don Giovanni Viganò giriamo a sinistra e poi subito a destra per imboccare un'altra bella sterrata che passa tra alcuni prati e boschi e qui dobbiamo fermarci perchè Francesco ha un problema alla corona del cambio posteriore che inspiegabilmente adesso gira a vuoto e non abbiamo, sfortunatamente, con noi anche gli attrezzi per sistemare questo tipo di problema.

Non ci resta che salutare Francesco, siamo vicini alla strada asfaltata che va verso Montesiro, che nel frattempo ha già chiamato il soccorso a casa per il recupero suo e del mezzo, e ci inoltriamo nel boschetto davanti a noi su un'altra bella sterrata che ci porta poi in direzione di Cascina FonigoAsfalto fino ad arrivare, quasi, a Cascina Pobiga e poi sterrata, passando nel bosco sottostante la cascina, per arrivare alla stradina di Via della Valle che seguiamo fino alla breve salita che va in direzione della Cascina Campaccio e successivamente dopo i tornanti a Cascina SiberiaSfioriamo Cascina Sant'Ambrogio e in discesa arriviamo all'incrocio con via Diaz girando a sinistra su via A. Diaz ci portiamo poi a destra sulla stradina di via E. Fermi che poco dopo diventa sterrata e che va attraversando dei grandi campi coltivati, all'interno della Valle del Rio Cantalupo dove il paesaggio è davvero bellissimo. 


La fase di discesa è abbastanza difficoltosa, su questi sentieri ridotti, oggi, a degli scivolosissimi single trail in cui bisogna davvero fare molta attenzione se si vuole evitare di finire distesi in qualche pozzangherona di fango che si è formata in questi giorni di diluvio. Arriviamo a Cascina Sant'Angelo e andiamo a riprendere la Green-Way del Lambro oltrepassando in bellissimo ponte in legno che attraversa il fiume e prendiamo, poco dopo, a sinistra la stradina sterrata e a ciottoli che sale in direzione di Sovico. Ne attraversiamo tutto il centro ed arriviamo nel centro di Macherio e proseguiamo verso Biassono per poi girare in direzione di Lissone passando per gli ultimi sterrati all'interno del Bosco Urbano. Alle 12.45 giungiamo, nuovamente in piazza Libertà ed è l'ora dei saluti il prossimo appuntamento, se il meteo lo permetterà, è già fissato per mercoledì 8 gennaio 2014 per la prima uscita infrasettimanale dell'anno sempre in sella alle nostre mountain bike.


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