GTB - Gran Tour Brianza - Tappa 02

 


22/08/2021 - Gran Tour Brianza - Tappa 02
Album fotografico
Distance: 40 km - 662 m Ascent - 673 m Descent


Giornata che ci ha regalato un'altro bel tracciato dove un poco di portage non manca ma ha, dalla sua, la gran parte del percorso praticamente fuoristrada. Qualcuno è già rientrato dalle ferie e qualcun altro invece non è ancora partito e così le file del gruppo iniziano ancora ad ingrossarsi e così oggi siamo in 8. Con parti di sentiero quasi spariti ed altri in cui bisogna cercarne l'ingresso fanno della seconda tappa GTB-Gran Tour Brianza un tracciato dove fermarsi ogni tanto dove momenti di riposo ti rifanno assaporare la natura che ti circonda con tutti i pregi e difetti. Come preannunciato nella presentazione questa seconda tappa ha un lungo tratto che si inserisce ad un determinato punto su quello della tappa precedente così da rendere i percorsi omogenei tra loro.

Per visualizzare la pagina con le tappe del GTB-Gran Tour Brianza clicca sul pulsante a fianco

Indicazioni Tracciato

Partenza da:

Arrivo a:

Carugo (CO) 

Carugo (CO) 

Parcheggio Camposanto Via Don Guanella 

Parcheggio Camposanto Via Don Guanella 

Raggiungibile con:

 Auto/MTB


NOTE IMPORTANTI: Per partecipare alle nostre escursioni, in questo periodo di probabile contagio da COVID-19, è OBBLIGATORIO che ciascun componente del gruppo sia dotato di mascherina che dovrà essere indossata nei momenti di pausa e all'interno di eventuali locali o sui mezzi pubblici. E' altresì utile mantenere sempre le giuste distanze sia durante i trasferimenti che durante le soste.



Si parte dal parcheggio del Camposanto raggiungendo la rotonda per tenerci a destra e seguire via Grandi. Brevissima discesa e già lasciamo la strada asfaltata per imboccare, a sinistra, la sterrata che scende nel mezzo del boschetto e che raggiunge l'incrocio di strade sterrate. Proseguiamo diritto ed andiamo ad attraversare il guado, quasi sempre in secca, della Roggia Lubiana tenendoci a sinistra. Il single track che attraversa il boschetto raggiunge poi una sterrata che attraversiamo per proseguire ancora sullo stretto sentiero che rimane poi a ridosso del boschetto. La vegetazione, che è cresciuta con i mesi estivi, lascia poco spazio di passaggio se i sentieri vengono dimenticati per troppo tempo e la mancanza di pulizie dei boschi e di quel che li circonda rischia davvero di cancellare per sempre passaggi utili a tutti, biker e runner che siano. Qualche escoriazione sulle braccia e sulle gambe per via delle spine delle piante ma si passa lo stesso perchè siamo mountain biker.

Raggiunto il bivio con la sterrata inizia una leggera discesa che ci conduce sul sentiero che esce sul prato e raggiunge i paletti con la catena proprio a fianco di alcune abitazioni. Ritroviamo la strada asfaltata e proseguiamo a sinistra percorrendo la stradina che passa accanto a Cascina Vignazza e più avanti a Cascina San Bartolomeo. Poco dopo, a destra, ci immettiamo nella sterrata che va a superare la sbarra e che in immette nei primi sentieri dell'ex Parco della Brughiera (ora Parco delle Groane) Il single track che entra all'interno del boschetto raggiunge poi un bivio dove tenendoci a destra iniziamo la salita su fondo a tratti sconnesso e con grossi sassi. Fino a qualche mese fa la struttura di questo tratto, nel fondo, era abbastanza pedalabile oggi per via di questi anomale bombe d'acqua che ogni tanto si abbattono sulla regione è diventato quasi impercorribile in sella. Sano portage che però è di breve durata, poco meno di 50 m, per rimetterci poi in sella dove iniziamo a seguire altri single track sempre all'interno del bosco.

Superando un capanno, che lasciamo alla nostra sinistra, procediamo su un bel tratto di sentiero che arriva ad un'incrocio di sterrate. Poco dopo superiamo un piccolo ponticello in legno e ci portiamo sulla riva opposta della piccola roggia e girando a destra superiamo il leggero dislivello della collinetta con un tratto abbastanza tecnico. Raggiunto un'altro bivio ci teniamo a sinistra ed andiamo a percorrere la sterrata che raggiunge un'altro bivio. Prendendo a destra ci immettiamo sul  Sentiero Cabiate-Montorfano  procedendo diritto fino ad arrivare a ridosso di alcune deviazioni. Prendiamo a sinistra la sterrata che raggiunge poco dopo un'altro bivio e tenendoci a destra usciamo per un attimo dal bosco e ci portiamo nel mezzo di una radura dove il single track che attraversa il pratone è però quasi scomparso. Con le indicazioni che abbiamo sul GPS procediamo sempre diritto e rientriamo nel bosco seguendo un'intricato sentiero che passa nell'angusto spazio tra gli alberi e dove ci si diverte nel guidare il proprio mezzo per evitare questi ostacoli. Vecchie piante cadute e mai rimosse ci fanno rallentare e qualche volta siamo costretti anche a scendere di sella per superarle.

Il tratto tecnico termina all'imbocco della sterrata ma siamo costretti a lasciarla quasi subito per proseguire ancora su single track andando ad evitare così le profonde buche che le gomme dei trattori lasciano sul terreno e dove il fango la fa adesso da padrone. La breve deviazione, con continui cambi di direzione, ci fa arrivare nuovamente sul tratto sterrato che raggiunge la sbarra. La superiamo e ci portiamo al bivio della  SP39  dove girando a destra raggiungiamo le prime case della frazione Olgelasca. Andiamo a passare la rotatoria e raggiungiamo il semaforo dove all'incrocio giriamo a sinistra. Il breve rettilineo asfaltato ci riporta sullo sterrato e rientriamo nel bosco passando davanti alla Romanica Chiesetta di Sant'Adriano. Riprendiamo nuovamente il bellissimo  Sentiero Cabiate-Montorfano  che a destra ci riporta all'ombra delle piante e anche qui superando parecchi cambi di direzione raggiungiamo e superiamo la radura utilizzando il tratturo che va ad attraversare il pratone. Entriamo un'altra volta all'interno del bosco e ci avviciniamo alle sponde della roggia che in questo tratto affianca il sentiero. Al bivio della sterrata ci teniamo a sinistra e procediamo sulla sterrata che poi devia a destra. 

Ancora 250 m di sterrata, quasi diritta, per deviare poi a sinistra su un bellissimo single track che ci fa divertire non poco con alcuni passaggi anche tecnici e sempre in leggera discesa. Il piccolo ponte che attraversa il torrente Terro ci conduce al bivio dove prendiamo a destra la deviazione che prosegue adesso su una sterrata. Una curva a U ci riporta su un sentiero e sempre in leggerissima discesa raggiungiamo il bivio dell'asfaltata via per Varenna. Ci teniamo a sinistra e andiamo a seguire la stradina che ancora in discesa ci porta all'imbocco della sterrata che parte alla nostra destra. La curva la prendiamo piano per via del brecciolino che troviamo sul fondo ed iniziamo la salita, tenendoci sempre a destra, su alcuni tratti sassosi rientrando nuovamente nel bosco. E' un'altro tratto, questo, dove la bravura di saper gestire il mezzo diventa di primaria importanza perchè sul fondo del terreno radici e rami spezzati possono compromettere la pedalata. Viaggiare con il rampichino diventa di estrema importanza e dare qualche bel colpo di pedale per superare alcuni ostacoli è nell'ordine di minuti. Raggiunto un bivio ci teniamo a sinistra e con una leggerissima proseguiamo sul sentiero. Un'altro tornante, con la strada che si impenna leggermente, ci fa poi uscire dal bosco e seguendo il sentiero che lo fiancheggia arriviamo nei pressi del rudere (oramai distrutto) di una vecchia cascina. 

A causa del crollo del muro, i cui calcinacci e sassi hanno invaso il sentiero, siamo costretti a scendere di sella per procedere fino all'imbocco della sterrata che prosegue verso l'esterno e che ci porta nella  Valle della Naga . Sentiero che è quasi scomparso e si procede sul terreno andando ad attraversare il pratone con un'ampia deviazione a u che ci riporta poi sul tratturo. Prendendo a destra iniziamo una leggera discesa ed arriviamo ad un bivio dove ci teniamo, questa volta, a sinistra per immetterci sul bel sentiero che ci conduce all'interno del boschetto. Poco più avanti prendiamo a destra e usciamo raggiungendo il tratturo che con un lungo rettilineo ci porta ad un bivio. Prendiamo a destra ed iniziamo una leggera risalita su tratti a fondo battuto e selciato fino ad arrivare alla sbarra. La superiamo e raggiunto il bivio ci teniamo a sinistra per proseguire sulla sterrata che poco dopo arriva a fianco dei binari della linea ferroviaria Como-Lecco. Il lungo rettilineo che segue, sempre in leggerissima salita ci conduce alla periferia di Fecchio. La voglia di caffè a questo punto si fa sentire e raggiunto il bivio sulla  SP38  prendiamo a sinistra e ci dirigiamo verso la caffetteria. Una buona pausa per gustarci alcune brioche e dell'ottimo caffè prima di ripartire.

Ritornati al bivio iniziale proseguiamo ancora diritto e poco più avanti svoltiamo a sinistra imboccando la sterrata che ci fa passare tra le case della vecchia frazione. Il bellissimo sterrato che va poi ad attraversare i pratoni, su un lungo tratto semi rettilineo, ci fa arrivare alla periferia di Intimiano dove imbocchiamo via Fiume. Raggiunto il bivio, su corso Carlo Alberto giriamo a destra ed anche qui proseguiamo sul rettifilo che raggiunge la rotonda.  Seconda uscita per immetterci sulla  SP28 , ma solo per un brevissimo tratto per poi deviare a destra, sulla stradina ciclo pedonale, che arriva davanti a piazza Paolo VI davanti alla bella Chiesa di San Leonardo. Svolta a sinistra e poco dopo ci portiamo sulla ciclo-pedonale che va ad attraversare una parte del paese e raggiunge poi le strutture del centro sportivo comunale ed arriva alla traversa di via degli Alpini. Curviamo a destra e con il breve rettilineo arriviamo a al bivio di via Serenza e con un sinistra-destra ci portiamo sulla strada in salita di via Arnaboldi. Proseguiamo ancora su asfalto ed al primo bivio rimaniamo sempre sulla strada principale per raggiungere poi il successivo dove tenendoci a destra ci immettiamo su via Roma.

Raggiunto un'altro bivio proseguiamo a sinistra e alla rotonda ci teniamo ancora a destra per percorrere il breve rettilineo fino alla traversa a destra. Raggiungiamo le case della piccola frazione Castelletto ed all'incrocio ci teniamo a sinistra ed iniziamo la discesa su una sterrata che arriva al bivio. Tenendoci a sinistra proseguiamo, ancora in discesa, ritrovando un tratto di  Sentiero Cabiate-Montorfano , che percorriamo in questo momento in senso inverso. Arriviamo al bivio sull'asfaltata via per Montorfano e svoltiamo a sinistra per poi girare a destra all'imbocco della sterrata che entra all'interno del bosco. Attraversandolo raggiungiamo un bivio di sterrate e tenendoci a sinistra ci portiamo sul tratto di tratturo che va ad attraversare i pratoni prima di raggiungere la sbarra che ci divide dal bivio di via Molino. Proseguiamo diritto ed arriviamo alla prima periferia di Montorfano per portarci a sinistra, dopo lo slargo, su un'altro sentiero che a destra passa a fianco del Camposanto e ci fa raggiungere l'alberato viale delle Rimembranze dove accanto ad ogni cipresso una piccola tomba con il nome di un caduto ci fa ricordare quanti soldati sono morti durante la Grande Guerra. 

La breve discesa ci porta al bivio della  SP28  che attraversiamo per portarci sul tratto ciclo-pedonale che gli corre a fianco. Svolta a sinistra e poi giriamo a destra per seguire la sterrata che in rettilineo raggiunge il lido sulle sponde del Lago di Montorfano. Arrivati in fianco al parcheggio, alla nostra sinistra, procediamo sempre sulla sterrata che, adesso in leggera salita, ci porta all'interno del bosco affiancando la rete di recinzione del Golf Villa d'Este. Una breve discesa ci fa arrivare ad un bivio di sterrate e proseguendo sempre diritto seguiamo il sentiero che raggiunge, deviando a destra, la periferia di Lipomo. Strappo per portarci su via Fornace dove superiamo un'incrocio prima di arrivare al bivio dove giriamo a sinistra. Proseguiamo sempre in salita ed all'altro bivio con una curva a sinistra raggiungiamo il bivio della  SP28 . Curva a destra per percorrerne poco più di 50 m e poi svoltiamo a sinistra sulla stradina sterrata che risale adesso in direzione del bosco. All'imbocco del sentiero, alla nostra destra, giriamo ed iniziamo la salita su un bel single track che non è mai dura ma che su un fondo non propriamente eccezionale ci fa faticare non poco nell'attraversamento della zona boschiva prima di arrivare alla sbarra. 

Quando ne usciamo siamo tra le case della frazione Crotto Urago e ci portiamo sull'asfaltata via M. Montessori. Poco dopo arriviamo al bivio e tenendoci a destra proseguiamo sulla bella stradina, adesso asfaltata, che risale il Monte Orfano e ci riporta in breve tempo, a destra sul sentiero che passa nel mezzo del bosco, su via Mandelli dove una bellissima vista dello specchio d'acqua sottostante, del lago, non ce la toglie nessuno. La discesa, adesso, prosegue su strada asfaltata e ci fa arrivare nel bellissimo contesto di piazza Roma dove alla nostra sinistra troviamo la Chiesa di San Giovanni Evangelista nel centro cittadino di Montorfano. La lasciamo alle nostre spalle e proseguiamo verso l'innesto di via Molera dove giriamo a sinistra proseguendo sulla stradina a senso unico che arriva al bivio di via Barbavara. Con un paio di curve ci portiamo all'incrocio con viale Brianza e superiamo il semaforo per seguire davanti a noi via Molino. Un tratto in semi rettilineo ci porta alla traversa della sterrata della  Strada delle Brughiere  che prendiamo alla nostra sinistra. Al bivio che segue giriamo a destra ed in leggera salita ci portiamo ad un primo bivio dove proseguiamo diritto lasciando però la bella strada sterrata. 

Raggiunto il bivio successivo giriamo a sinistra ed ancora in leggera salita proseguiamo all'interno del bosco e quando il fondo sterrato termina proseguiamo su un single track che arrivati ad un punto sembra terminare. Non ci perdiamo d'animo e guardano a sinistra notiamo un piccolo sentiero che va ad attraversare una zona dove alberelli che spuntano in ogni dove hanno ristretto di molto la sede di passaggio ed in alcuni punti dobbiamo spingere le nostre mountain bike per non incorrere in forature o rotture di qualche componente del mezzo. Il tratto fuori-sella è però brevissimo ed in men che non si dica arriviamo al bivio della sterrata dove girando a destra ci portiamo su un'ampia sede stradale. Al bivio che troviamo ci teniamo a sinistra e procediamo fino al successivo dove giriamo a sinistra e ci riportiamo su un single track che seppur breve ci fa sudare per superare i vari restringimenti che sono uno di seguito all'altro ed arriviamo al guado, superabile in sella, del torrente Terro. Risalita sulla sponda opposta non facilissima per un sentiero affossato che rischia di compromettere la pedalata ma con un pò di forza e di pazienza si fa. Rumori di motori e di aerei che partono ci ricordano che non siamo distanti dal piccolo Aeroporto di Alzate Brianza (nei pressi di Verzago).

Il sentiero che prosegue a destra è praticamente tutto pedalabile anche se la velocità di percorrenza è molto al di sotto della media normale per via del fondo e dei vari cambi di direzione. Quando usciamo dal bosco siamo sulla stradina asfaltata che a sinistra conduce all'aeroporto noi però giriamo a destra e proseguiamo in direzione del bivio sulla  SP38 . La attraversiamo e ci portiamo nuovamente su strada sterrata iniziando un tratto in discesa che che ci riconduce all'interno del bosco. Non molto tempo e lasciamo questa sterrata per curvare a sinistra e poco più avanti si scende di sella per superare l'impegnativa discesa che tra radici affioranti, pendenza eccessiva e sentiero rovinato dall'acqua non è più possibile percorrere in sella. Sono 150 m al massimo di portage e fortunatamente siamo in discesa. Risaliti in sella per percorrere l'ultimo tratto raggiungiamo il bivio della sterrata che prendiamo a destra ed iniziamo la breve salita che raggiunge poi la  SP39 . La attraversiamo e ci riportiamo su sterrato per andare al bivio della stradina che porta al piccolo piazzale antistante la vecchia Stazione di Brenna-Alzate e tenendoci a sinistra proseguiamo su sentiero che in leggera salita ci conduce al bivio sul ponte. Svolta a destra e discesa a curve, su tratti anche acciottolati, per seguire la bella sterrata che prosegue adesso a ridosso delle piante.

Siamo entrati nel tratto contiguo alla prima tappa del GTB - Gran Tour Brianza ed iniziamo la risalita a destra in direzione dell'abitato di Brenna. La sterrata, abbastanza insidiosa per il fondo a tratti con grossi sassi ci fa arrancare non poco e nonostante l'aiuto del motore dell'e-bike è difficoltoso rimanere in sella per via dei continui saltellii che i sassi movendosi procurano alle gomme. Non senza fatica arriviamo comunque sul tratto meno ripido e dobbiamo purtroppo constatare che grossi alberi sono caduti ed il sentiero è per il momento impraticabile in sella. Noi non demordiamo, comunque, superando tutti gli ostacoli passando i mezzi a forza di braccia per risalire poi in sella e percorrere l'ultimo e bellissimo tratto che ci conduce, dopo uno strappo, a doppia cifra, sull'asfaltata via Venezia. Proseguiamo diritto ed arrivati al bivio con la  SP39  la prima cosa che facciamo è quella di riempire le nostre borracce, presso la fontanella accanto al parcheggio,  e dissetarci un attimo perchè adesso inizia davvero a fare caldo. Riprendiamo la nostra avventura con gli ultimi chilometri che proseguono adesso a sinistra su un tratto della provinciale fino a raggiungere la rotonda.

Terza uscita per imboccare via Grimello che, dopo un lungo rettilineo, termina di essere asfaltata e ci porta su un tratto sterrato. Il tratturo che prosegue oltre la case arriva al bivio dove girando a sinistra andiamo a percorrere il breve rettilineo che ci porta al bivio sull'asfaltata via Milano. Curva a destra e rettilineo che in discesa e con un tornante ci fa arrivare sulla curva a destra all'innesto, a destra, del  Sentiero della Valsorda . Lo imbocchiamo e procediamo ancora su sterrato superando un piccolo boschetto ed entrando nei bellissimi sterrati della Riserva Naturale della Fontana del Guercio passando a fianco del fontanile Testa del Nan. Il sentiero entra poi nel bosco e ci rimane per un lungo tratto affiancando le sponde della Roggia Borromeo. Arrivati allo steccato, dove si trova uno dei cartelli di indicazione, proseguiamo diritto e poco più avanti andiamo a superare i paletti con la catena per rientrare nuovamente all'interno della riserva. La deviazione a sinistra ci fa arrivare sul bellissimo rettilineo che rimane sempre all'ombra del bosco e raggiunto nuovamente altri paletti e relative giunzioni. Ne usciamo andando a percorrere l'ultimo chilometro del bel tracciato odierno seguendo la strada bianca che su un'altro rettilineo ci porta all'innesto a sinistra della sterrata che abbiamo percorso questa mattina in discesa e adesso in salita arriviamo nuovamente alla periferia di Carugo dove raggiungiamo il parcheggio e dove termina questa nuova tappa.




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