Val Menaggio e i 3 laghi in MTB
18/07/2018 - Val Menaggio e i 3 laghi in MTB
Album fotografico
Distance: 31 km - 758 m Ascent - 760 m Descent
Ci sono delle escursioni che in qualche modo ti rimangono impresse più di altre e se poi hanno il percorso che non è vicinissimo alle strade di casa devi cercare di applicare le forze di cui sei munito percorrendo stradine e sterrati nei limiti delle possibilità perchè in altro modo rischi di rovinare questo od un'altro itinerario. Bene oggi il percorso è stato fantastico, con la calma che si abbina al tempo dedicabile al percorso abbiamo visitato paesi e frazioni che sono cartoline a cielo aperto e anche se per un tratto, nel bosco, abbiamo dovuto comunque spingere la nostra mountain bike, non ci siamo mai persi d'animo e poi con certi paesaggi era davvero difficile dire... dai non ce la faccio torno indietro.... Bene tutto questo è stato possibile grazie agli amici che erano presenti in questa bellissima giornata calda che ci ha regalato, fin da subito, tantissime vedute meravigliose.
Partenza al mattino molto presto per raggiungere, in treno, Varenna da dove, con il traghetto, andremo sulla sponda opposta del Lario per sbarcare a Menaggio. Sono le 9:10 quando attracchiamo al molo, e per colpa del lettore di una carta di credito che non funzionava anche il traghetto è partito in ritardo. Non so ancora se poi il tempo è stato recuperato, ma per noi poco o nulla cambia. Traversata tranquilla con l'acqua praticamente calma e dopo aver messo le gomme delle nostre mtb sulla terraferma come prima cosa ci sta un buon caffè e sappiamo tutti quanto siamo critici, per cui prima di partire ci vuole, per forza una pasticceria.... Trovata... Caffè ottimo ed anche qualche pasticcino, da quello che dicono gli amici, non era di meno.
Si parte e lasciamo i vicoletti, già percorsi da tanti turisti, per portarci all'incrocio della SS340 dove giriamo a sinistra e andando di nuovo verso l'imbarcadero proseguiamo ancora diritto per 250 m per girare poi a destra e risalire la stradina che in salita porta, dopo il tornante, sul tracciato della Ex ferrovia Menaggio-Porlezza. Stradina adesso asfaltata che sale sempre, in modo costante, con piccole percentuali di pendenza. Arriviamo all'incrocio, nuovamente, con la statale e ne percorriamo 150 m per rimanere a destra e d andare a riprendere il tratto ciclo-pedonale che prosegue nella ex sede dei binari.
Il fondo adesso è tutto asfaltato, fino a qualche anno fa era invece sterrato, ma la pendenza è sempre leggermente in salita ed a un certo punto, intorno al km 3,3 si entra anche in una galleria, non molto lunga, che fa anche una leggera curva, e la visuale, al centro, è quasi davvero nulla.... per fortuna con una bella giornata di sole, come quella odierna, è sufficiente la luce che proviene dalla parte opposta per rischiarare anche se di poco il tratto centrale. Seguiamo la stradina non incrociando nessuno ed arriviamo ad un bivio e la traccia GPS ci indica che dobbiamo girare a destra.
Lasciamo quindi il tracciato dell'ex ferrovia per risalire in direzione di Cardano. Seguiamo la stradina che costeggia il parcheggio e procediamo in leggera salita verso le prime case e quando il fondo stradale cambia, da asfalto ad acciottolato, ci accorgiamo subito di essere entrati in un paesino da cartolina. Stradine strette e ben tenute, la bella Villa Bagatti Valsecchi (Sec. XVII) e tutt'attorno vicoli e passaggi stretti dove regna una quiete incredibile.
Proseguiamo passando nel mezzo delle viuzze e arriviamo nel piazzale della Chiesa dei Santi Caterina, Bernardo e Francesco Saverio (Sec. XVIII) e con la discesa successiva arriviamo all'incrocio con via Roma, che attraversiamo, per seguire a destra via Milano e dirigerci, con una leggera salita, verso la piccola frazione Gonte.
Questa volta rimaniamo all'esterno del centro cittadino, solamente il tempo per scattare una fotografia della bella casa che si incontra prima di entrare ne mezzo dei vicoli, e in discesa su via Cascinello Rosso arriviamo ad incrociare nuovamente la SS340 . La attraversiamo e seguiamo adesso un piccolo tratto di via Binadone, SP9 , ritornando sul tracciato dell'ex ferrovia e dopo la curva, tenendoci a destra, imbocchiamo la ciclo-pedonale che, in una bella discesa, arriva alle prime case di Bene Lario.
Risaliamo verso il centro del piccolo paesino e passiamo davanti alla Chiesa Parrocchiale dei Santi Vito e Modesto (Sec. XVI) purtroppo chiusa e di cui ci accontentiamo di fotografare l'esterno. Ripartiamo in discesa e seguendo via Maggiore abbiamo, alla nostra destra, un balcone naturale che si affaccia sulla Val Menaggio dove tutte le case sono circondate dal verde... bellissimo. Tornante, a destra, ed ancora discesa per ritornare sul tracciato della ex ferrovia quando, alla nostra sinistra, troviamo due stradine, La prima è una strada sterrata, la seconda è transennata e su asfalto. Ecco, quella asfaltata, è il percorso che seguiamo noi e dopo 2 km costantemente in discesa arriviamo nella Riserva Naturale del Lago di Piano.
Passata l'area Camping ci troviamo di fronte questo bellissimo specchio d'acqua dal colore verde smeraldo e un piccolo molo d'attracco. Ovviamente ci fermiamo e qui le fotografie si sprecano. Il solo colore dell'acqua ti fa venire voglia di rimanere li, a gustarti questa pace circondato dal verde dei boschi che contornano tutto il lago. E' però ora di proseguire e ci rimettiamo in sella andando nella parte del lago coperta per un tratto da ninfee. La strada sterrata piega poi a destra e lasciamo quindi anche questo bellissimo scorcio per proseguire e risalire verso il Castello di Carlazzo o Borgo di Castello.
Terminata la strada sterrata arriviamo ad un incrocio e già alla nostra sinistra intravediamo quello che tra poco andremo a visitare posto su una piccola collinetta circondato dagli alberi. Giriamo a sinistra e percorriamo un breve tratto di via Molinazzo e 150 m alla nostra sinistra la stradina lastricata di recente, in precedenza era acciottolata, che risale fino all'ingresso del Borgo. Un'ampia porta ad arco è l'accesso all'interno e non essendoci cartelli con divieti la oltrepassiamo e ci ritroviamo nel centro di queste case che fino a qualche secolo fa erano considerate come Borgo Fortificato.
Muri di pietra a vista con parti ristrutturate, ma la condizione della struttura è comunque buona e guardando nell'edicola, posta sopra la porta di ingresso, troviamo anche un'effige della Madonna, in cattivissimo stato. Dopo aver scattato alcune fotografie dell'interno e dell'esterno ripartiamo e percorrendo la discesa selciata arriviamo nuovamente in via Molinazzo. Questa volta ci teniamo a sinistra e percorriamo la stradina e dopo aver superato il ponte su torrente Civagno giriamo a destra e proseguiamo verso l'immediata periferia di Porlezza.
Raggiungiamo quindi il lido e adesso siamo sulle sponde del Lago Ceresio o Lago di Lugano. Tanti turisti in riva al lago e piccoli nuotatori che quando arriviamo sono già in acqua e così qualcuno di noi non resiste e togliendosi le scarpe entra informandoci che la temperatura dell'acqua è calda. Fa caldo anche all'esterno e sebbene siamo in riva al lago poco vento e quasi un pò di afa. Intanto ci rifocilliamo un pochino perchè uscendo dal paese inizierà la salita e così barrette e qualche frutto ci daranno un pizzico di carica in più.
Lasciamo il lido e ci portiamo verso il centro cittadino oltrepassando il ponte sul torrente Rezzo e seguendo via Prati e via Colombaia passiamo nelle piccole viuzze per arrivare davanti alla Chiesa di San Vittore (Sec. XVI) e poco più avanti alla Chiesa di Santa Marta (Sec. XVII) per arrivare nei pressi del Camposanto e superare un'altro ponte sul torrente quando siamo in via Garibaldi. Arrivati all'incrocio con la SP11 -Strada Provinciale Val di Rezzo giriamo a sinistra ed iniziamo la lunga salita che seguendo sempre la provinciale arriva con qualche tornante a Corrido.
Dopo 2,5 km di salita arriviamo nel piccolo centro cittadino e davanti alla piazzetta del Municipio giriamo a destra e ci fermiamo nel piccolo parcheggio che c'è all'inizio di via Carlazzo. Dobbiamo assolutamente reidratarci perchè tutto il tratto in salita era in pieno sole e adesso siamo abbastanza sudati. Un piccolo supermercato fa proprio al caso nostro e così ci entriamo per acquistare qualche bottiglia di acqua e, per chi invece ha anche fame, qualche snack o frutta che serviranno per proseguire ancora il lungo tratto che da qui dobbiamo percorrere per arrivare prima a Carlazzo e successivamente a Gottro.
Qualche battuta prima di riprendere i nostri mezzi e ci avviamo. La strada parte in leggera salita, come del resto quella che abbiamo fatto in precedenza dove le pendenze ci sono ma non sono mai proibitive. Il tratto, da quando siamo ripartiti, è di una lunghezza di 450 m poi dopo la curva a sinistra inizia una breve discesa che arriva fino a superare il ponte sul torrente Cuccio che fa da demarcazione dei confini comunali tra Corrido e Carlazzo. Dopo il ponte la curva a sinistra è in salita ed in questo tratto le pendenze sono un pò più importanti ma si fa tranquillamente anche seduti in sella.
Un poco d'ombra quando passiamo vicino al bar e alla bocciofila per poi iniziare un'altro tratto in discesa che ci porta alle case di Carlazzo. Girando a destra ci immettiamo su via Mulini una piccola stradina che poco più avanti diventa strettissima e dobbiamo stare attenti, durante questo passaggio, perchè la larghezza della strada è poco oltre quella del manubrio della nostra mountain bike. Passiamo accanto alla bellissima Chiesa di San Giacomo e Fedele (Sec. XVII) proprio mentre le campane suonano l'orario di mezzogiorno.
Il bel Campanile è diviso dalla chiesa da una strada ed è posto accanto alle case del vecchio nucleo del paese.
Imbocchiamo via Gnallo e in leggera discesa arriviamo all'incrocio sulla SP10 che attraversiamo per immetterci su via L.M. Travella, SP8 -Strada provinciale 8 di Grandola, che prosegue in salita e dopo 1000 m arriva nell'abitato di Gottro. Abbiamo sin qui percorso oltre 5 km in salita però adesso lasciamo la strada provinciale, dopo essere arrivati ad una serie di parcheggi (a destra e sinistra) per girare a destra e percorrere la stradina, mattonata, di via San Giorgio.
Dopo un pò di curve la strada termina e siamo arrivati nei pressi del Camposanto dove dal piccolo parcheggio, alla nostra destra, sale la strada acciottolata che arriva davanti alla Chiesa di San Giorgio (Sec. XII). Purtroppo, dato il nostro orario di arrivo, la chiesa all'interno del Camposanto, non è accessibile perchè è l'orario di chiusura, ma ci accontentiamo di vederla esternamente. Ripartiamo e ci immettiamo a destra nel single trail " Sentiero per San Giorgio " che è nel mezzo del bosco e ci rimane per un bel tratto dove essere padroni del mezzo è davvero importante, l'alternativa è scendere di sella e spingere.
Escludendo alcuni passaggi per verificare prima dove si metteranno le gomme della nostra mountain bike è quasi tutto pedalabile fino alle baite di Rogolino e Rogolone dove siamo costretti a scendere di sella perchè in questi 100 m a causa di un albero caduto e della forte pendenza della salita non è possibile rimanerci e dobbiamo spingere.
Poco male, così abbiamo anche il tempo di bere e di fermarci un attimo a guardare un paesaggio dei due laghi, Lago di Piano e Lago di Lugano che si intravedono in uno spazio lasciato libero dalla vegetazione.... spettacolo...
Ritorniamo in sella non appena superiamo il tornantino ed ancora single trail che in alcuni punti ci fa scendere di sella per il troppo sbalzo di altezza tra un tratto ed un'altro ma proseguiamo fino a quando dopo una radura ed una leggera curva a destra il sentiero si allarga. Salita e discesa, salita e discesa è così questo tratto nel bosco e quando finalmente ritorniamo a vedere le case siamo arrivati nel piccolo centro di Velzo.
Oramai la nostra pancia comincia a dare i primi segni di fame e una volta abbandonata la sterrata giriamo a sinistra ed iniziamo una nuova salita a tornanti che con un'altro bello sbalzo ci porta però a passare a fianco di un Crotto dove ci fermiamo per mettere qualcosa sotto i denti. Mangiamo all'aperto e qui un poco d'aria c'è, ma è la bellezza del paesaggio che ci lascia con la bocca aperta. Alla nostra destra, in fondo, il Lago di Como, mentre alla nostra sinistra il piccolo abitato di Barna che si intravede nel mezzo del bosco.... bellissimo...
Terminiamo il nostro pranzo con un buon caffè ed è già ora di ripartire ma adesso, fino a Menaggio, sarà davvero tutta discesa. Iniziamo con entrare nella vecchia mulattiera che scende nel mezzo del paese su una strada mista a acciottolato ed erba ed a gradini che si percorre tranquillamente in sella avendo l'accortezza di evitare qualche buca nel mezzo. Arrivati davanti alla Chiesa dei Santi San Siro e Margherita ci teniamo a sinistra e procediamo per un tratto su strada asfaltata, passando accanto a Villa Corti Cerletti fino al primo tornante, dove prendiamo a sinistra il tratto della vecchia mulattiera e quando usciamo nuovamente siamo davanti al Mulino Chioderia dove superiamo il ponte sul torrente Sanagra e con ampia curva andiamo ad immetterci nel tratto forse più impegnativo, per la guida, perchè il fondo è di grosse pietre cementate e per almeno 300 m il torrente scorre proprio a fianco e la sede del sentiero veramente stretta.
Superato, anche questo, la strada ritorna ad essere sterrata e poco dopo ci immettiamo sul " Sentiero per Barna ". Strada sterrata, che leggermente in salita arriva proprio davanti al Camposanto di Loveno. Da qui in avanti solo discesa ma, prima, la bella Chiesa dei Santi Lorenzo e Agnese (Sec. XVII) che troviamo dopo la curva a sinistra e poi ci sono da passare le bellissime stradine acciottolate del centro cittadino dove troviamo, anche qui, parti di discesa su gradini, in un bellissimo contesto di ville d'epoca in cui superiamo Villa Vigoni Milyus e Villa Garovaglio Ricci.
Durante la discesa un piccolo problema alla gomma posteriore della mountain bike di Melissa ci ferma e passiamo subito alla sostituzione della camera d'aria perchè non vorremmo trovarci nuovamente fermi dopo qualche decina di metri. Pochi minuti e il guasto è sistemato e mentre qualcuno nel frattempo si è seduto e riposa in attesa del termine delle operazioni noi ridendo e scherzando, come al solito, rimontiamo il tutto e si riparte.
Grande gruppo, sempre li a ridere e scherzare, con la risata che certe volte è davvero contagiosa come nel momento in cui il pedale della mtb mi buca il pantaloncino e per un attimo credo che succeda l'irreparabile, ma poi tutto si aggiusta e finalmente ripartiamo. Percorriamo l'ultimo tratto di stradina acciottolata e arriviamo all'incrocio con via Lombardini e ci teniamo a sinistra per procedere sulla SP7 che con una serie di curve arriva all'incrocio con la SS340 e da qui scendiamo verso Menaggio dove entriamo nelle strette viuzze del centro cittadino.
Stradine veramente strette anche qui ed è importante mantenere una bassa velocità perchè l'ingresso di un pedone, dato che le auto di qui non ci passano, potrebbe causare una caduta o un incidente che avrebbe conseguenze per entrambi, ma, sopratutto, per avere rispetto delle persone che stanno tranquillamente passeggiando in questi vicoli. Dopo le ultime fotografie ci portiamo, seguendo una parte del lungolago verso l'imbarco del traghetto dove termina questa bellissima avventura odierna.
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