Parco della Brughiera hard trail


15/07/2018 - Parco della Brughiera hard trail
Album fotografico
Distance: 36 km - 680 m Ascent - 680 m Descent

Chi vuole andare a faticare, un pò, può prendere spunto da questo itinerario che passa all'interno del bellissimo Parco della Brughiera. Tra i continui cambi di direzione dei single trail, dove ci vuole anche un pò di tecnica per superare alcuni punti, stradine che aggirano quasi tutti i paesi, per cui non c'è da attraversare nessun centro cittadino, ecco questo è il percorso ideale e se poi ci mettete anche i bellissimi paesaggi che ci regala la Brianza ecco che tutto collima alla perfezione. Una giornata calda, certo, ma passando in tanti tratti all'ombra dei boschi non abbiamo risentito più di tanto di queste prime temperature estive. Nonostante tutto questo, però, quando siamo arrivati un pò di bruciore sul viso e sulle braccia c'era. Gran bel gruppo con 19 elementi e un plauso speciale a Sabina che non ha mai mollato nemmeno sull'ascesa della via Mandelli dove le pendenze sono veramente alte.



Si parte dal parcheggio del Camposanto di Carugo e lasciandolo all nostre spalle ci teniamo a destra ed andiamo verso la rotonda e rimanendo ancora a destra procediamo su via A. Grandi. Andiamo in leggerissima salita verso Cascina Incasate e giriamo a destra davanti all'entrata per passare davanti alla piccola Chiesa dei Santi Antonio e Domenico (Fonte SIUSA Beni CulturaliNel 1900, all'epoca della prima visita pastorale dell'arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve di Mariano, entro i confini della parrocchia di San Bartolomeo esistevano gli oratori dell'Immacolata e San Zeno; San Martino; Santi Antonio abate e Domenico in Incasate; si aveva la confraternita del Santissimo Sacramento).

Girando a sinistra, su via F. Turati, percorriamo il rettilineo che in leggera salita va in direzione di Cascina Guardia, ma noi giriamo prima a destra seguendo la stradina che viene indicata come passaggio obbligato per camion e dopo la curva a sinistra iniziamo la discesa che arriva nella piccola zona artigianale del Pilastrello. Giriamo a sinistra e ci portiamo sulla  SP40  ma ne percorriamo solo 400 m poi giriamo a sinistra quando vediamo il sentiero a fondo leggermente sassoso che arriva alla staccionata, sulla destra, dove entriamo nel Parco della Brughiera.


Percorriamo il single trail che poco più avanti entra nel bosco ed arriva a fiancheggiare, per un tratto, la recinzione di un'industria chimica e termina con una breve salita quando incrocia via per Brenna. Giriamo a destra ed attraversiamo la zona Industriale Brenna-Inverigo e passata la prima rotonda procediamo ancora diritto verso l'incrocio ritrovando la  SP40 . Giriamo a sinistra e seguiamo il lungo rettilineo che supera il distributore e iniziamo la breve salita poi giriamo a destra per la sterrata che costeggia il bosco e attraversa un bel pratone per poi diventare un sentiero ed entrare nel bosco successivo.


Quando esce, giriamo a sinistra, del bivio, per attraversare un'altra zona a prato dove il piccolo sentiero si vede a malapena, ma c'è. Tratto bellissimo, questo. Una breve salita, su fondo sterrato e un pò sassoso, ci porta nuovamente ad un incrocio dove ritroviamo per l'ennesima volta la provinciale ed in questo caso la attraversiamo per prendere la stradina, in salita che va in direzione del balcone naturale dove troviamo la Chiesa di  Sant'Andrea Apostolo (Fonte SIUSA Beni CulturaliParrocchia della diocesi di Milano. Fu eretta canonicamente con decreto 28 giugno 1920 dell'arcivescovo Andrea Carlo Ferrari, con territorio dismembrato dalla parrocchia di Anzano del Parco)  e Villa Durini (Sec. X) con vista fantastica dall'alto del colle sul massiccio del Monte Rosa, delle Grigne e del Resegone.

Cielo azzurro nessuna nuvola in cielo e temperature che al momento sono ancora buone e sopportabili, nonostante sia una giornata calda. Scendiamo dalla parte opposta di e dopo due tornanti, seguendo via A. Volta, arriviamo fino alla curva a sinistra, poi prendiamo a sinistra quel tratturo che attraversa il pratone ed entra successivamente nel bosco per iniziare a salire su una sterrata che in alcuni punti ha il fondo sassoso ed in altri acciottolato e che ci porta sul ponte che supera la ferrovia della linea Como-Lecco


Superato il ponte giriamo a destra e proseguiamo su single trail e su sentiero fino a quando alla nostra destra parte una sterrata che va in discesa e che arriva 200 m dopo all'incrocio con la strada asfaltata. Siamo in via A. Volta e giriamo a destra per andare in direzione del passaggio a livello e una volta superato andiamo ancora diritto per 120 m e poi, passando nel mezzo tra due cascinali diroccati mentre davanti a noi, sulla collina Villa Durini, giriamo a sinistra sulla sterrata che poco più avanti devia a sinistra e passando accanto ad un'altra cascina, disabitata, e passando nel mezzo della vegetazione, che si sta portando via tutto il sentiero, supera, sul ponte, un'altra volta la linea ferroviaria e si inoltra nel mezzo di un prato dove vedere il piccolo sentiero non è davvero cosa da poco.

Passiamo tra tratti di bosco intervallati da campi ed aggiriamo praticamente il piccolo boschetto per tenerci sempre all'esterno anche quando con un'inversione a U ci dirigiamo verso la sterrata di via S. Pertini. Siamo alla periferia di Alzate Brianza  e poco prima di entrare tra le case prendiamo a sinistra la sterrata che risale la piccola collinetta a fianco ed arriviamo sull'asfaltata via Lanzani. Giriamo a sinistra ed arriviamo fino all'incrocio dove giriamo a destra e seguendo via Girola arriviamo fino al bivio dove ci teniamo a sinistra ed imbocchiamo via Valisetta ed arriviamo all'incrocio con la  SP39 .


Davanti a noi c'è il Santuario della Beata Vergine di Rogoredo (Fonte: Associazione Storica Culturale Sant'AgostinoIl Santuario della Madonna di Rogoredo, dedicato a S. Maria Nascente, si alza nel bel mezzo di una delle più belle valli dell'alta Brianza a ridosso della grande brughiera del Terrò). Attraversiamo la statale e procediamo su via per Cantù che poco dopo inizia a salire ed arriva, dopo un'ampia curva a destra, all'incrocio con la  SP38 . Tenendoci a destra la attraversiamo e ci immettiamo nella sterrata che entra nel bosco e che un single trail e sentiero, tecnico quanto basta, risale la collinetta e ritrova, 800 m dopo, nuovamente la strada asfaltata quando esce in via Risorgimento.


Girando a destra percorriamo il rettilineo che passa accanto al piccolo Aeroporto per il volo a Vela e ci portiamo a Verzago  dove passiamo tra la stradina che divide Villa Giovio e la cascina rimodernata e giriamo poi a sinistra per imboccare via Piave che in discesa arriva ad un tornante a destra mentre a sinistra parte la sterrata che noi imbocchiamo e seguendo la bellissima strada bianca passiamo accanto alla Cascina 
Cassinazza (Ora ristorante) e proseguiamo verso sinistra per andare ad immetterci nel bosco e seguire il sentiero, in salita, abbastanza tecnico, che ci porterà verso la prima periferia di Montorfano.

Il sentiero, con fondo leggermente sassoso, termina quando ritrova l'asfaltata via Castrolli che poco dopo piega a sinistra e ed arriva poi nella parte retrostante del Camposanto dove giriamo e percorriamo la bella sterrata di viale Rimembranze, tra le steli dei caduti, ed arriviamo all'incrocio con via Cantù o  SP28 . Giriamo a destra ed arrivati al semaforo attraversiamo via Molera e ci portiamo in piazza Roma dove ci prendiamo un attimo di pausa e per chi vuole, perchè no...., anche un buon caffè.

Ripartiamo e passando davanti alla bella Chiesa di San Giovanni Evangelista (Fonte SIUSA Beni CulturaliSec. XVI. Nel Liber seminarii mediolanensis del 1564 figura tra le rettorie della pieve di Galliano anche quella di San Giovanni evangelista di Montorfano) e adesso ci tocca la parte più dura del nostro percorso, la salita di via Mandelli. Sono solo 400 m di una stradina che parte con una piccola ascesa ma poi, dopo la curva destra, la pendenza cambia di brutto ed arriva oltre il 15%. Si risale pian piano, siamo a metà del nostro percorso e di strada ne dobbiamo percorrere ancora molta.  


Dall'alto del balcone naturale si ha una vista spettacolare sul Lago di Montorfano che con una giornata come quella odierna sembra davvero uno specchio in cui si riflettono i colori delle piante che lo circondano rendendo il colore dell'acqua di un bel verde che è quasi color smeraldo. Terminato il tratto asfaltato si passa per un piccolo sentiero tra le piante, l'erba alta e alcuni rovi fanno il resto, ma sono solo 50 m poi la strada ridiventa sterrata e in discesa ci porta in località Crotto Urago una frazione di Montorfano

Passiamo il primo bivio e procediamo diritto ed arrivati al secondo ci teniamo a destra e lasciamo la strada asfaltata per proseguire sulla sterrata che parte all'incrocio con via delle Selve. Entrata nel bosco e qualche albero caduto frena la nostra discesa, facendoci anche scendere di sella, ma è obbligatorio perchè il passaggio è angusto e la mountain bike non riesce a girare. Questi sono solo dei piccoli ostacoli che, superati, ci consentono di proseguire prima della bella discesa, stretta su single trail, che con qualche bella curva e contro curva ci fa divertire.

Uscendo su una sterrata in una zona di villette arriviamo in discesa sulla  SP28  e proseguiamo diritto fino al bivio, dove a destra c'è il ristorante, e giriamo a destra per la stradina, Via Gardanesi, che poco dopo diventa sterrata e con un continuo saliscendi aggira il Lago e ci porta in zona lido dove non ci fermiamo ma proseguiamo a destra per arrivare all'incrocio, dopo un tratto sterrato, con la provinciale. Con questa bella giornata è ovvio che di auto ce ne siano in giro, ma dalle nostre parti si riesce ad usare la macchina anche per spostamenti che considerare ridicoli è davvero poco, ma d'altronde così è e così ce lo terremo perchè nella mente umana la comodità viene prima di tutto.


Seguiamo la statale per un chilometro e poi, appena inizia la salita, giriamo a sinistra su via Chigollo ed arriviamo a Inchigollo dove c'è il ristorante e superiamo a destra il tratto acciottolato per immetterci sul sentiero  Cabiate-Montorfano  che si trova all'interno del Parco della Brughiera. Lo lasciamo, quando arriviamo al bivio e giriamo a destra per andare verso la località la Cà, quattro case di numero circondate dal verde, e arrivati all'incrocio con via Cascina Pelada la attraversiamo per inoltrarci su un'altro sentiero che attraverso il bosco ci porta alla periferia di IntimianoPercorriamo la piccola stradina di via delle Grigne e giriamo a sinistra su via Fecchio dove inizia uno dei migliori tratti della zona, da passare in mountain bike, con il bellissimo sentiero che attraversa la Valle di Fecchio, località che raggiungiamo poco dopo. 


Usciamo su via per Alzate e tenendoci a destra ne percorriamo solo poche centinaia di metri poi, dopo il ponte sulla ferrovia, giriamo a sinistra ed imbocchiamo la sterrata che ne segue i binari per poi deviare a destra e portarci in Valle Santa Naga dove sono presenti ancora i terrazzamenti, che una volta servivano per le colture, e la grande cascina,abbandonata, che svetta dall'alto della collina. L'ampia vallata ci da modo di fermarci per godere di questo bellissimo panorama e di scattare la foto di gruppo a ricordo di questa bella giornata passata insieme. 

Abbiamo anche il tempo di mangiarci una barretta e dare fondo alle nostre riserve d'acqua perchè qui il caldo, adesso, davvero si sente. Ripartiamo e superato il single trail che attraversa il prato ci portiamo all'interno del bosco dove c'è un'altro bellissimo sentiero, in cui ci si diverte davvero tanto, che con una deviazione a sinistra risale il bosco ed arriva ad attraversare il letto del torrente Pobbia, quest'oggi a secco. Subito dopo attraversiamo la strada asfaltata di via Varenna e ci portiamo all'altro guado del torrente Terrò per fortuna anche questo a secco e procediamo su questo tratto dove, per colpa delle grosse buche lasciate dai pneumatici dei trattori, per evitarle bisogna continuamente effettuare cambi di direzione e dove viene messa alla prova la vostra abilità di guida, uno spettacolo. 

Ritroviamo il sentiero  Cabiate-Montorfano  e giriamo a destra ed anche qui il divertimento è assicurato dai tanti passaggi sulle radici e tra stretti passaggi tra le piante dove non bisogna mai perdere di vista quello che ci sta davanti perchè altrimenti si rischia di cadere o di mettere il piede a terra. Arriviamo così alla piccola, ma bellissima Chiesa di Sant'Adriano (Fonte Comune di BrennaPossiamo datare il piccolo oratorio attuale agli anni tra XI e XII secolo, epoca in cui le Monache Benedettine di San Vittore di Meda, divenute proprietarie dell'oratorio di Olgelasca, promossero importanti lavori di ristrutturazione dell'edificio pre-esistente, fino alle forme attuali) e per chi vuole c'è qui la possibilità di riempire la propria borraccia con la fontanella posta nell'angolo del piccolo sagrato esterno. 

Essendo in molti, che devono fare rifornimento, c'è anche il tempo di entrare e visitare questo bellissimo luogo dove il tempo sembra essersi fermato davvero, nonostante siamo nella laboriosa Brianza. Siamo anche fortunati perchè una persona di quelle che troviamo all'esterno ci fa da cicerone spiegandoci cosa rappresentano gli affreschi che sono ancora ben visibili sui muri. Dopo aver ringraziato per averci erudito in proposito, (è sempre bello avere certe informazioni, perchè queste belle testimonianze che sono arrivate fino a noi, dai secoli precedenti, ci istruiscono sulla vita e sugli usi e costumi dei personaggi del tempo in una serie di raffigurazioni che possiamo chiamare fotografie del tempo che fu). 

Riordinato il gruppo si riparte arrivando all'incrocio e superato il semaforo imbocchiamo davanti a noi via Kennedy e proseguiamo poi sul sentiero/tratturo che entra nel bosco fino ad arrivare ad una sbarra, che troviamo alla nostra sinistra. Siamo costretti a scendere di sella per portarci all'interno del  Sentiero  Cascina Amata-Cascina San Martino . La prima parte è su un bel sentiero che si snoda all'interno del bosco ma è nella seconda parte, quando si arriva all'esterno nella piccola radura, che il sentiero diventa tecnico con una bella discesa, prima su single trail tra erba alta, e successivamente su un fondo abbastanza sassoso dove accompagnare il proprio mezzo senza trovare grossi massi deve essere il primo e unico pensiero.

Quando questo termina siamo sulla sterrata dove alla nostra destra c'è la scala che sale alla Chiesetta di San Martino e all'attigua cascina. La sterrata, a sinistra scende, e noi procediamo proprio in quella direzione, ma chi è partito prima di noi, forse è arrivato un pò troppo velocemente ed ha dovuto frenare un pò troppo e così la mountain bike si è messa di traverso disarcionando il povero Matteo che però si rialza quasi subito dopo un'iniziale stato di shock. Un bel sorso d'acqua per riprendersi un attimino e tutto ritorna come prima pronti ad arrivare su via Vignazza per passare davanti a Cascina San Bartolomeo e Cascina Vignazza ed arrivare al bivio dove tenendoci a destra superiamo anche Cascina Gattedo e ci portiamo oltre la catena, che vieta il passaggio alle auto.


Il sentiero va leggermente in salita, quando entra nel bosco e inizia a scendere quando c'è la radura in cui passa a ridosso delle piante per poi arrivare al piccolo guado sul torrente, normalmente secco, e risalire dalla parte opposta prima di arrivare all'incrocio con via cascina Sant'Ambrogio. Non ci resta che risalire la sterrata che a sinistra ci riporterà in zona del Camposanto dove terminiamo questo bell'itinerario che a tratti ci ha fatto veramente sudare. Un grazie davvero a tutti coloro che partecipano a queste nostre escursioni e l'appuntamento per tutti è alla prossima.



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