Parco della Brughiera - Parco del Lura - Parco della Spina Verde in MTB
21/03/2015 - Parco della Brughiera - Parco del Lura - Parco della Spina Verde in MTB
Album fotografico
Distance: 35 km - 732 m Ascent - 777 m Descent
Un'altra bella ed impegnativa escursione quella di quest'oggi ed un graditissimo ritorno quello di Emma che dopo diverso tempo ha ripreso a pedalare con noi, bentornata. Dicevamo impegnativo, si perchè oltre ai 730 m di dislivello, in ascesa, c'è da contare la parte forse più dura del percorso, la discesa sulla pista Monte, downhill, nel Parco della Spina Verde, che ha messo alla prova sia noi che i mezzi, forse non adatti (seppur molti di noi attrezzati con una bi-ammortizzata) per questa disciplina. Pareri differenti al termine della discesa che è comunque davvero impegnativa e necessita di preparazione. Comunque alla fine un'altra grande mattinata di amicizia e sport dove abbiamo seguito un'altro percorso, nuovo, che ci ha permesso di tracciare altre/i nuove/i stradine, sterrate, tratturi della nostra già quasi infinita rete di percorsi. Grazie davvero a tutti.
Chi nei giorni precedenti ha sbirciato, sul sito la traccia e la sintesi dell’escursione odierna, ha certamente percepito l’essenza dell’itinerario proposto da Pier: un mix ben articolato delle diverse specialità della mtb, con un lungo segmento iniziale da classico cross-country (o XC), un tratto intermedio di all-mountain e un epilogo lungo una fluida discesa da downhill. Il tutto ambientato nel tipico paesaggio collinare della bassa comasca, tra piccoli paesi, prati e boschi.
Il divertimento sembra assicurato e, nonostante la plumbea mattinata (…oggi è l’equinozio di primavera), siamo una decina a ritrovarci all'appuntamento; si parte dalla stazione ferroviaria di Cucciago, luogo decisamente lugubre che abbandoniamo senza indugi alle 8:30, dirigendoci, ancora un po’ svogliatamente, verso la SP27 . Attraversandola imbocchiamo, subito dopo, un sentiero sulla destra che, tagliando un prato, ci porta a all’imbocco di un breve ma impedalabile strappetto (con pietre smosse) che si immette nel bosco.
Percorriamo un breve tratto in falsopiano (un Km scarso) tenendo la destra, per valicare la statale e salire, su asfalto (via Calabria), verso la periferia di Andrate-Molinetto; Dopo circa 300 m, entriamo a sinistra in una mulattiera che sale decisa verso la frazione Costa dove, girando a destra, passiamo tra due fattorie e ci immettiamo in un gradevole sentiero tra i prati, scendendo poi a destra prima degli alberi. Un riposante tratto in falsopiano nei campi ci porta verso Casnate con Bernate. Con uno strappo deciso su asfalto arriviamo in centro paese, attraversandolo, per scendere lungo la strada in direzione di Fino Mornasco.
Subito dopo l’azienda agricola che troviamo sulla sinistra, svoltiamo a sinistra in via Laghetto e ci dirigiamo su una salitella sterrata, verso i prati. Li attraversiamo tenendoci sul bordo destro e infiliamo un divertente trail in discesa nel bosco, che sbuca ancora sulla SP27 . Girando a destra raggiungiamo la rotonda e, tenendo la sinistra, ci dirigiamo in salita verso Grillo. Poco oltre il culmine della salita abbandoniamo la trafficata strada asfaltata per entrare nella prima via a destra, in direzione di Fino Mornasco.
Percorriamo la SS35 in direzione sud per un centinaio di metri e giriamo a destra in via Isacco, passando davanti all'ingresso del parco della meraviglia architettonica di Villa Raimondi Odescalchi (oggi lussuoso complesso residenziale) nella quale Giuseppe Garibaldi sposò (nel 1860, subito prima della famosa Spedizione dei Mille) Giuseppina Raimondi, figlia del proprietario della villa, salvo ripudiarla poco dopo. Riparata una foratura alla bike di Patrizio, ripartiamo attraversando la linea ferroviaria Saronno-Como (utilizzando il sottopasso della stazione ferroviaria) in direzione Guanzate, per attraversare l’autostrada A9 ; subito dopo il sottopasso giriamo a destra costeggiandola per un breve tratto, per poi imboccare un divertente single-trail nel bosco, puntando verso nord.
Apprezziamo, attraversandola, la graziosa piazzetta di Cassina Rizzardi (328 m) e raggiungiamo, su sentieri attraverso prati e boschi, prima Luisago (318 m) e poi Villa Guardia, dove oltrepassiamo la SP24 , svoltando subito a destra, su una salita asfaltata. Un’altra foratura… stavolta alla bici di Pier, sistemata la quale riprendiamo a pedalare in piacevole contesto collinare che cambia continuamente, attraversando il centro di Montano Lucino (376 m) puntiamo su Olcellera; è questa la zona delle Sorgenti del Lura.
Su asfalto raggiungiamo Cavallasca (400 m), oltrepassiamo la SP17 e imbocchiamo via XX Settembre entrando nel territorio del Parco della Spina Verde. Inizia qui l’ascesa finale, prima su asfalto e poi, dal bivio tra i sentieri n° 7 e n° 2 , sui brevi tornanti di una piacevole sterrata (sentiero n° 2 ) che si inerpica tra i boschi del versante ovest del Monte Sasso. Siamo sulla linea di confine con la Svizzera e in qualche tratto si intravede, tra gli alberi alla nostra sinistra, la recinzione confinale; in questa area numerosi sono i resti di fortificazioni militari della Linea Cadorna, sistema difensivo risalente alla 1^ guerra mondiale (che si estendeva dal Piemonte alle Valli Bergamasche), edificato a ridosso del confine per contrastare l’eventualità, mai verificatasi, di una invasione dell’esercito nemico attraverso la Svizzera.
Molti dei tracciati percorribili oggi all’interno del Parco della Spina Verde sono ex strade militari, realizzate proprio nel contesto di quel progetto. Purtroppo, come recita il vecchio adagio, “il tempo è tiranno”: il tempo perso a riparare le forature non ci consente di visitare i resti di queste infrastrutture: sarà per la prossima volta. Poco dopo il culmine della salita (560 m), sempre continuando sul sentiero n° 2 , aggiriamo, tenendola sulla nostra sinistra, una bella casa in pietra con recinzione, percorrendo una breve carrareccia in piano, sino a una incontrare una scala a gradoni che ci consente di scendere (a piedi) ad un ponticello in legno sopra un rigagnolo d’acqua: sulla nostra sinistra, poche decine di metri più a monte, è convenzionalmente ubicata la Sorgente del Seveso (490 m), racchiusa in una struttura in pietra.
Il torrente Seveso, che segna il confine occidentale della Brianza, confluisce, dopo 52 Km, nel Naviglio della Martesana a Milano; originariamente si gettava nel Lambro a Melegnano ma già i Romani ne deviarono il corso su Milano per alimentare il fossato della cinta muraria e, successivamente, anche le terme Erculee (nella zona dell’attuale Largo Corsia dei Servi). Ancora uno strappo che ci fa risalire leggermente per poi percorrere un traverso pianeggiante che sbuca su una larga sterrata. Al successivo spiazzo, nella zona di Monte Olimpino, sulla sinistra parte la pista di downhill, un fluido single-track tra gli alberi, che con un ubriacante susseguirsi di drop, curve in appoggio, radici affioranti, infidi ripidoni e continui cambi di direzione, scende a ridosso dell’omonima uscita autostradale.
Il fondo è umido ed il tracciato è mooolto tecnico… per essere goduto come si deve, richiede, oltre alla necessaria preparazione tecnica, una bike specializzata e una certa dose di “pelo sullo stomaco” e di incoscienza. Qualcuno, tra noi, la apprezza in pieno, percorrendola e accelerando le proprie pulsazioni sotto l’effetto dell’adrenalina …. altri preferiscono approcciarla con molta circospezione e prudenza (che, tradotto in italiano, significa scendere a piedi). Aggirando il camposanto di Monte Olimpino ci immettiamo sulla strada asfaltata che risale da Chiasso e la percorriamo godendoci la veloce e divertente discesa verso Como, per raggiungere la stazione ferroviaria.
Commenti
Posta un commento