GMPbike Tour n. 2 - Tappa 4 - Oggiono - Monte Regina - Parco Montevecchia - Parco della Valletta


18/03/2015 - GMPbike Tour n. 2 - Tappa 4 - Oggiono - Monte Regina - Parco Montevecchia - Parco della Valletta
Album fotografico
Distance: 43 km - 1.010 m Ascent - 983 m Descent


Siamo una decina oggi, tra i quali due nuovi amici, per questa escursione che, da Oggiono, risalendo il Monte Regina per poi circumnavigarlo, ci porterà a sfiorare il Parco di Montevecchia per concludersi attraversando il Parco della Valletta. Con Gigi oggi testa orgoglioso una nuova bike bi-ammortizzata che sarà oggetto di battute scherzose (…e invidiose?) per tutta la giornata. Ci si scalda subito salendo su asfalto verso Ello, che evitiamo con un paio di deviazioni inserite da Pier per consentirci di attraversare il pittoresco borgo di Molera (364 m). 


Il panorama che ci troviamo davanti, pedalando in leggera salita verso Villa Vergano è da cartolina: i laghi di Annone e Oggiono illuminati da un tiepido sole col Cornizzolo, i Corni di Canzo, le Grigne e il Resegone a fare da sfondo. Alla rotonda riprendiamo la  SP70  sino ad intercettare poco dopo, la  SP58 , che percorriamo salendo verso Colle Brianza, per poco più’ di 1 Km. A Villa Vergano (534 m) giriamo a sinistra, seguendo le indicazioni per Consonno, su salita asfaltata (ci siamo persi il celeberrimo “strappo dell’alpino”…peccato, lo faremo un’altra volta).

Le strada risale le pendici occidentali del Monte Regina e, con discrete pendenze, ci porta in poco più di un Km, al bivio di Polgina (653 m), in corrispondenza di una Cappelletta (vale la pena di fermarsi per un ultimo sguardo al panorama di questa parte di Brianza). Trascurando le indicazioni per Consonno (la strada principale gira a sinistra passando davanti a Cascina Polgina), proseguiamo diritto scendendo sulla stradella attraverso i prati, che ci porta a Cascina Figina (630 m: in origine, dal XII al XVIII sec, era il monastero di un priorato Cluniacense, divenuto poi un complesso rurale; oggi è un posto magico, dove si percepisce un’atmosfera d’altri tempi, una particolare centro rurale con un grande edificio a 3 piani, ancora abitato ed operoso ma decisamente in degrado).


All’ingresso del nucleo, davanti alla Chiesetta di S. Nicola (XII sec.) svoltiamo a sinistra in un tratturo in leggera salita, che ben presto assume pendenze decise; Dieci minuti di sano “spingismo” per risalire a piedi una mulattiera sino alla bella carrareccia che percorre, in direzione nord-sud, il versante occidentale del Monte Regina. La imbocchiamo verso sinistra (in direzione nord), percorrendo il bel traverso a mezza costa immerso in un fitto bosco di castagni e robinie; superiamo una sbarra e ci ritroviamo sulla strada asfaltata, che avevamo precedentemente abbandonato al bivio di Polgina.

La imbocchiamo verso destra, in salita, per aggirare il versante nord del Monte Regina, arrivando a Consonno (629 m), uno dei luoghi più curiosi e assurdi del nostro bel paese, frutto di una sconsiderata speculazione edilizia degli anni del boom economico, che portò alla demolizione di tutte le abitazioni dell’antico borgo e alla costruzione di un grande centro di divertimenti (hotel, gallerie di negozi, piscine, sale da ballo, pagode cinesi, … persino un minareto orientale). Questo mondo fantastico ed effimero durò solo qualche anno: nel 1976 una frana si abbatté sull'unica strada di collegamento col mondo reale, isolandolo e decretandone la fine.


Consonno oggi è un luogo surreale, caratterizzato dai resti fatiscenti dei suoi eccessi architettonici in abbandono, dove si respira un’atmosfera “post-bellica”, che emana un fascino sinistro e inquietante, ideale per essere utilizzato come set fotografico. Approfondimenti sulla singolare storia di quest’angolo della Brianza Lecchese si possono trovare su www.oggiono.it

       
Lasciamo questo sito tutt'altro che piacevole, prendendo un trail a destra   Sentiero n° 9  che, attraverso un saliscendi nel bosco, ci trascina a Dozio (575 m), minuscolo ma caratteristico borgo, con un antico lavatoio incastonato in una grotta impreziosita da archi in mattoni. Scendendo lungo la strada asfaltata, al 3° tornante dopo Dozio, lasciamo la strada per seguire il sentiero sulla destra che porta a Biglio: errore da non ripetere! Subito dopo il ponticello sul torrente Greghentino, incontriamo alcune difficoltà, che inizialmente ci costringono a spingere le bike nel fango su un sentiero nel bosco, in molti tratti scivoloso ed esposto, per concludersi con un avventuroso attraversamento di un corpo di frana, purtroppo per nulla segnalato, tra il nucleo semi-deserto di Biglio Inferiore e Valgreghentino. (Traccia è stata modificata per evitare questo passaggio).


Su asfalto scendiamo a fondovalle ad Airuno, attraversiamo la  SS342  dirigendoci a Beverate su strade poco battute, ritorniamo a nord della statale e saliamo in direzione di Olcellera costeggiando, per un breve tratto, la linea ferroviaria in direzione Olgiate MolgoraSalendo a destra verso Monticello, passiamo accanto alla Villa Sommi Picenardi (col suo stupendo parco), per raggiungere poi la località Malpensata, oltrepassando ancora la trafficata  SS342 , entrando così nel lembo piu’ settentrionale del parco di Montevecchia.

Raggiungiamo Rovagnate su una piacevole ciclabile con fondo battuto e riattraversando, per l’ennesima volta, la statale ci dirigiamo verso la zona della Biscioia, pedalando su tratti resi famosi dalla mitica Marathon bike della Brianza; imbocchiamo, a sinistra, un bel trail nei prati e nel bosco che, in 3 Km circa, ci fa risalire a BeveraDopo aver ammirato la graziosa piazzetta di Barzago, scendiamo verso la  SS342  che attraversiamo per l’ultima volta, per entrare nel territorio del Parco della Valletta


Su un piacevole tratturo risaliamo alla Cascina Costaiola, dalla quale, girando a destra arriviamo al nucleo di Monte Gregorio, che evitiamo di attraversare per infilarci nel sentiero dietro il caseggiato. Percorrendo divertenti sterrati arriviamo al cimitero di Cremella e, dopo un breve tratto asfaltato, un veloce trail in leggera discesa ci porta verso il Santuario dei Morti dell’AvelloQualcuno comincia a guardare preoccupato l’orologio… siamo un po’ in ritardo e il sole di questa giornata di fine inverno sta tramontando all’orizzonte; mancano solo pochi chilometri d’asfalto, che percorriamo velocemente attraversando Bulciago per raggiungere (…con l’ultima salita proprio a Costa Masnaga) la stazione ferroviaria, proprio mentre sopraggiunge il “Besanino”, il treno che ci riporterà verso Monza.



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