La Val Seriana e il rifugio Malga Lunga
24/06/2015 - La Val Seriana e il rifugio Malga Lunga
Album fotografico
Distance: 34 km - 1.217 m Ascent - 1.217 m Descent
Rossana e Walter, amici e grandi appassionati di Mtb, ci avevano da tempo invitato a percorrere questo bell'itinerario in alta Val Seriana, sino al rifugio Malga Lunga, un luogo storico legato alla storia della resistenza partigiana della 2^ guerra mondiale, oltre che un panoramico punto di osservazione sulle vallate che incorniciano i laghi d’Iseo e d’Endine e su buona parte di Alpi e Prealpi Orobiche. Il tracciato, che parte e si conclude a Fiorano al Serio (m 396 slm), si sviluppa prevalentemente su fondo asfaltato (il tratto sterrato, limitato a circa un quinto dell’intero sviluppo, è localizzato nella parta più alta dell’itinerario), è praticamente tutto ciclabile e si caratterizza per una lunga salita (per tre quarti nel bosco) seguita da una lunga e ripida discesa (…verificate l’efficienza dell’impianto frenante prima di partire).
Ci ritroviamo in 6 a Fiorano, nel parcheggio di via 25 Aprile (vicino alla stazione dei Carabinieri), comodo per lasciare le auto (attenzione, il Venerdì mattina è zona di mercato) e rifornirsi di acqua. Le condizioni meteo ideali per un’escursione in montagna contribuiscono a creare la giusta euforia all’interno del gruppo. Scendiamo verso la Ciclovia della Val Seriana, imboccandola verso nord e attraversiamo il Serio sul ponte in legno, risalendo il corso del fiume (sulla sua sponda sinistra) per circa 1 Km; subito dopo il transito sotto la provinciale della Val Seriana SP671 deviamo decisamente a destra, abbandonando il tracciato della Ciclovia per dirigerci verso il torrente Romna, un affluente del Serio che scorre lungo la Val Gandino.
Imbocchiamo la recente ciclabile risalendo il corso del torrente per un paio Km, scendiamo a Leffe e ci dirigiamo a Gandino (m 540 slm), località nota per le sue industrie tessili, dove inizia, di fatto, la bella e tortuosa salita asfaltata che, snodandosi lungo la Valpiana, conduce al Monte di Sovere (e al rifugio Malga Lunga). La strada sale inizialmente sul versante destro della valle, dove presenta una prima serie di 4 tornanti( con un breve tratto con pendenza attorno al 15%), per insinuarsi poi, circa 4 Km dopo Gandino, sul versante sinistro dove una seconda serie di tornanti si inerpica sino a 800 m di altitudine; lo scarso traffico veicolare, il silenzio del bosco, l’assenza di umidità e la temperatura piuttosto fresca contribuiscono a rendere piacevole l’ascesa.
Nella parte centrale della salita la strada sale costantemente, scorrendo sinuosamente tra la vegetazione, avara di scorci panoramici, sino ai 1000 m di altitudine, dove ci regala un tratto di falsopiano di circa 1 Km, lungo il quale rifiatare. A Valpiana, poco oltre la sbarra che impedisce il passaggio alle auto, la visuale si apre e intravediamo, in alto alla nostra destra, la sagoma di un edificio situato in prossimità della Malga Lunga. Manca solo 1 Km, un po’ tortuoso, un altro strappetto e raggiungiamo il bivio da dove parte, alla nostra sinistra, il sentiero per Campo d’Avene (che, col Rifugio Parafulmine e la Malga Lunga, è tra gli itinerari mtb più frequentati della zona).
Il fondo diviene sterrato, poche decine di metri e raggiungiamo il rifugio a m 1220 slm: da Gandino abbiamo percorso circa 10 Km di salita, con qualche breve tratto impegnativo ma, nel complesso, ben pedalabile; dalla terrazza del rifugio, affacciata sulla sottostante vallata, si gode di una sontuosa vista sull'estremità settentrionale del lago d’Iseo, dietro al quale si staglia l’imponente anfiteatro delle Orobie, sino al gruppo dell’Adamello (sul versante opposto della valle riconosciamo Monte Campione). Il giorno della nostra escursione il rifugio è chiuso (ma lo sapevamo)… quindi nessuna chance di visitare il Museo della Resistenza Partigiana, né di assaporare prelibatezze locali come i “Camisocc” (ravioli preparati col famoso mais spinato di Gandino, eccellenza alimentare della valle); forse è meglio così, perché subito dopo la ripartenza dal rifugio, ci aspettano 4 rampe sterrate “velenose”, dove per non mettere il piede a terra cerchiamo di coniugare, calibrandole, la poca forza rimastaci con la scarsa tecnica della quale disponiamo; in circa 2 Km si risale di un altro centinaio di metri di quota, sino a scollinare a m 1.346 slm, sotto la cima del Monte Grione.
Qui una sosta, prima di tuffarsi lungo la discesa, è “obbligatoria”, per ammirare le ampie e suggestive vedute sul lago d’Endine e di Lovere e sulla Val Cavallina. Ripartiamo, intervallando alcune rampe cementate (molto ben tenute) a fluidi tratti di single trail attraverso bei pratoni, scendiamo lungo il versante sud del Monte Sparavera, perdendo rapidamente quota e mettendo alla prova i sistemi frenanti delle nostre bike. Qualche Km di sterrato e ritroviamo l’asfalto scendendo verso Leffe; dopo una serie di veloci tornanti e un tratto ripido di cementata (intagliato con solchi obliqui per aumentare l’aderenza) imbocchiamo un sentierino tra gli alberi, alla nostra destra, in salita; subito dopo, un corto ma impegnativo tratto in discesa, con rocce esposte (che non tutti percorrono in sella) ci porta a sbucare su una strada asfaltata, sopra Leffe, in prossimità di una antica chiesetta.
Un’ultima discesa su asfalto ci porta alla ciclabile lungo il torrente Romna (già percorsa all’andata in senso opposto) e, successivamente, ripercorrendo a ritroso anche il breve tratto di Ciclovia della Val Seriana, raggiungiamo Fiorano. Nel complesso un bel giro pedalato, con qualche tratto impegnativo e discesa adrenalinica, ma decisamente appagante dal punto di vista paesaggistico.
Scarsi i punti di approvvigionamento acqua lungo il percorso, al di fuori dei centri abitati (uno è alla chiesetta di Valpiana). Un ringraziamento a Walter e Rossana, per averci proposto ed accompagnato in questa bella escursione, è doveroso.
Scarsi i punti di approvvigionamento acqua lungo il percorso, al di fuori dei centri abitati (uno è alla chiesetta di Valpiana). Un ringraziamento a Walter e Rossana, per averci proposto ed accompagnato in questa bella escursione, è doveroso.
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