Sesto Calende - Lagoni di Mercurago - Lago d'Orta

 



24/09/2014 - Sesto Calende - Lagoni di Mercurago - Lago d'Orta
Album fotografico
Distance: 56 km - 936 m Ascent - 793 m Descent

Bellissima escursione e come sempre buonissima compagnia per questo itinerario nuovo che ci ha fatto divertire davvero tanto. Un nuovo amico, Gigi, che si aggrega al gruppo formato da Emilio, Francesco, Patrizio, Mimmo, Nando e Claudio. I km non sono davvero molti ma è il divertimento quello che conta. Andare in mountain bike per lunghi tratti tra i boschi e uscendone, quelle che percorriamo, sono solo stradine senza traffico, ecco questa è l'essenza di come vogliamo andare in mtb. Paesaggi incredibili già dalla partenza quando attraversiamo il fiume Ticino con lo sfondo, laggiù, del Lago Maggiore, il Parco dei Lagoni di Mercurago con il borgo di Barquedo e la successiva salita fino al Motto della Croce dove si suda e si fa fatica ma sempre divertendosi. Lago d'Orta, percorso sulla bellissima ciclabile sempre con la vista dell'Isola di San Giulio sullo sfondo. E quando, credi che le sterrate e i sentieri sono terminati eccoci di nuovo immersi tra i boschi con la salita verso Pogno e poi ancora il tratto a spinta prima di arrivare a Soriso e per finire la pioggia quando arriviamo a Gozzano, cosa vogliamo di più?



Partenza dalla stazione di Sesto Calende che raggiungiamo, dopo un pò di peregrinare tra cambi ecc.. da Milano. La prima cosa da fare, dato che siamo partiti prestissimo è quella di andare a far colazione e così ci portiamo nel centro del paese per sorseggiare un buon cappuccino ed una brioche... poi si parte. Da piazza G. Garibaldi ci portiamo sul rettifilo di via dell'Olmo e raggiungiamo la  SS3 -Strada statale del Sempione dove giriamo a sinistra, mantenendoci sul marciapiede con la barriera in legno, per arrivare alla rotonda. La attraversiamo e percorriamo un tratto abbastanza trafficato dove non ci sono spazi per la pedalata in sicurezza ma fortunatamente è breve. Prima della curva lasciamo la strada e ci portiamo sul tratto ciclo-pedonale che attraversa il Ponte di Ferro (Punt de Féer) il fiume Ticino e segna anche il confine regionale con tra la Lombardia e il Piemonte.

Anche dalla parte opposta non ci sono barriere e fino alla rotonda è così. Quando la raggiungiamo ci teniamo a destra e andiamo a seguire il lungo rettilineo dove riusciamo, con i nostri mezzi, a rimanere nella parte non asfaltata della strada con, però, auto e camion che ci sorpassano a velocità sicuramente più alte del consentito. Entriamo a Castelletto Sopra Ticino e raggiungiamo un'altra rotonda dove giriamo a sinistra per immetterci sulla stradina di via E. Fermi. Con una leggera salita superiamo il ponte sulla ferrovia e qui il traffico è quasi completamente sparito. Con la breve discesa successiva arriviamo ad un'altra rotonda ed entriamo nel rione Beati-Pozzola. Il lungo rettilineo di via Beati raggiunge, poi, in leggera discesa, una rotonda dove proseguendo diritto entriamo nella campagna novarese. 

Superiamo il sottopasso della  SS32  e ci troviamo il località Cascina Malpensa dove svoltando a sinistra arriviamo alla rotonda.  Prima uscita, svoltando a destra, per imboccare la  SP30  che con un lungo rettilineo va prima a superare alcuni capannoni e dopo un paio di curve arriva ad un bivio. Ci teniamo a sinistra e iniziamo una leggera salita che ci porta a superare un'altro ponte sulla ferrovia per procedere poi con alcune curve su un tratto abbastanza stretto che raggiunge un capannone. Siamo arrivati in località Bergamino, al confine con la località Comignago, di Borgo Ticino. Lasciamo la provinciale girando a destra su via M. Bianco e la stradina, in salita, ci immette poco dopo sulla sterrata che a sinistra entra nel Parco dei Lagoni di Mercurago. Percorriamo la  Strada Strà Nova del Pinin  che con un'ultimo strappo ci consente di arrivare al bivio della  Strada d' la Buscarola  dove giriamo a sinistra. Ne percorriamo un brevissimo tratto poi al bivio successivo giriamo a destra ed imbocchiamo il  Senté del Custon  che in falsopiano raggiunge un trivio. Prendiamo la sterrata di mezzo seguendo le indicazioni del  Senté del Laghet  andando a superare la prima delle zone umide all'interno del parco.

Rimaniamo sempre sulla sterrata principale e raggiunto il bivio con la  Strada di Sel  ci teniamo a destra e raggiungiamo il bivio con la  Strà del Lagon  dove giriamo a sinistra per arrivare a fianco del Lagone. All'ombra delle piante, in un bel silenzio, dove i soli rumori che sentiamo sono quelli dell'attrito delle ruote delle nostre mtb su terreno, proseguiamo Dopo la sosta, per scattare alcune fotografie, riprendiamo i nostri mezzi per proseguire in direzione di Oleggio Castello passando per la  Strà del Bagain . Usciamo dal bosco e lasciamo, per il momento, i bellissimi sterrati e ci portiamo sulla stradina asfaltata di via S. Niccolini. Siamo alla prima periferia del paese e andiamo a seguire le curve di questa arteria dove mentre passiamo non incontriamo nessuno. Una leggera salita ci conduce ad un trivio dove prendiamo a sinistra via dei Boschi. Leggerissima discesa su questa stradina a curve per arrivare alla traversa di via Mottarone dove giriamo a sinistra. La percorriamo tutta e raggiunto il bivio di via Monviso giriamo a destra. Proseguiamo fino al termine del tratto asfaltato e ci riportiamo su sterrato seguendo il  Senté di Busch .

La sterrata, sempre in leggera salita, ci fa arrivare a fianco dei resti del Sito archeologico dell'Insediamento Romano. Non passandoci spesso (si fa per dire....) è d'obbligo una fermata per leggere alcune tavole, che si trovano all'esterno, per farci un pò di cultura di questa parte di territorio che per noi, Brianzoli, è tutta da scoprire e che con tutta sincerità non ci aspettavamo di trovare. Si riparte e iniziamo la discesa verso l'incrocio con la  SP89  dove giriamo a sinistra e ci portiamo su questa strada provinciale dove l'assenza di traffico la si nota subito. Andiamo a percorrerne poco meno di 150 m per superare il cartello che ci indica l'entrata nel territorio comunale di Gattico-Veruno e giriamo a destra sulla sterrata che va ad attraversare i pratoni. Poco dopo termina anche la discesa e dobbiamo impegnarci nello strappo che risale la collinetta e che ci conduce a fianco del rudere della vecchia Cascina Muggiano. La salita breve ma intensa, dal punto di vista fisico, ci conduce al bivio con la  SP19  e girando a sinistra andiamo a superare il caseggiato e la vecchia Oratorio di Santa Maria della Neve al centro del vecchio cascinale.

Seguiamo la provinciale che devia a destra e raggiunta la località Sant'Igino e andiamo a superare le case raggiungendo uno slargo alla nostra sinistra. Prendiamo a destra la sterrata che entra nel bosco e ci portiamo sulla  Strada Vicinale di Ceserio  che per un lungo tratto affianco l'autostrada dei Trafori- A26  e raggiungiamo lo svincolo dell'uscita di Arona rimanendovi sempre a fianco e non transitando mai sulla parte asfaltata. Terminato il tratto in salita raggiungiamo con un falsopiano l'incrocio con la  SP142  che praticamente attraversiamo per portarci a fianco di un grande capannone. Proseguendo a destra ritorniamo all'interno del bosco e sempre su sentiero e sterrato, con progressiva salita, lo attraversiamo per arrivare al bivio sulla stradina asfaltata di via Lago Maggiore dove giriamo a sinistra per procedere con lo strappo in direzione della piccola frazione Barquedo. A fianco di muri a secco e poche case arriviamo nel centro della cittadina dove troviamo la Chiesa dei SS. Grato e Maurizio.

Una breve fermata per scattare, anche qui, qualche foto ricordo e si riparte seguendo a destra via della Chiesa che ci conduce all'interno del piccolo centro cittadino dove si trovano ancora case con muri in pietra. Stiamo percorrendo un tratto dell'itinerario del Percorso della Memoria (28 marzo del 1945, 10 giovani – il più anziano aveva 25 anni – furono trucidati in un’imboscata nazifascista nei boschi tra Invorio e Paruzzaro) che segnerò sul taccuino perchè non possiamo dimenticare tutte le storture che le guerre lasciano. Arrivati al bivio con via I. Manzetti giriamo a sinistra ed andiamo a superare la volta della casa, che attraversa la strada, proseguendo in leggerissima discesa. Seguiamo poi le curve e andiamo a passare il piccolo ponticello sulla roggia che precede poi il rettilineo che va al bivio con la  SP34 proprio a fianco del cartello stradale che indica l'arrivo nella frazione. Giriamo a destra e iniziamo ancora con la strada in salita fino alla prima traversa a sinistra dove un breve strappo ci porta su nella località Mescia. Risaliamo tra vecchie case, alcune in parte rimodernate ma che presentano quel che doveva essere anni addietro questo piccolo borgo. Attraversato il centro, storico, arrivati all'incrocio proseguiamo ancora diritto e sempre su stradina stretta e asfaltata raggiungiamo un bivio. 

Giriamo a destra e poco dopo superiamo il vecchio cascinale di Cascina Serea (l'altra parte dell'abitato è stata invece riammodernata ed ospita un B&B) proseguendo su questa stretta stradina che aggira anche Cascina Moredo. Con un rettilineo ed alcune curve arriviamo a Cascina Cascinetta in un tratto in falsopiano. Vecchie abitazioni, in parte ristrutturate ed in parte lasciate al proprio destino, che superiamo per portarci a ridosso di Cascina Morondo. Un muro a secco, di recente fattura, ci fa capire che ci troveremo di fronte ad un caseggiato completamente ristrutturato ed è proprio così quando raggiungiamo l'agglomerato con l'edera rampicante che rende questa struttura ancor più bella. La serie di curve, successiva ci conduce al bivio dove, davanti a noi, troviamo il muro di cinta del Camposanto di Invorio. Giriamo a sinistra e andiamo a percorrere quest'altro tratto di strada ancora asfaltata che passa a fianco di Cascina Gosimo dove l'asfalto termina e lascia spazio ad una bellissima strada sterrata che entra nel bosco. La seguiamo e raggiunto il bivio ci teniamo a sinistra. La stradina sempre fuoristrada, in falsopiano, ci porta in direzione della discesa che raggiunge la prima periferia di Briga Novarese. Raggiunto il trivio prendiamo la seconda traversa a destra e procediamo sulla stradina. via Divisione Garibaldi, a tratti sterrata/asfaltata che raggiunge la piccola località Falcina.

Un bivio, con via San Tommaso, ci fa girare a destra e poco dopo il fondo stradale ridiventa sterrato. Procediamo su quest'altra stradina, priva di mezzi motorizzati arrivando a fianco della bella Chiesa di San Tommaso (posta su un'altura distante circa un chilometro dal centro del paese, fu costruita verso l'anno Mille). La troviamo chiusa e perciò continuiamo il nostro percorso prendendo a sinistra, al bivio, il rettifilo che raggiunge l'incrocio con via G. Marconi. Svolta a destra e su una bella e larga sede stradale, con pochissimo traffico, arriviamo alla traversa di via F.lli Rosselli dove giriamo ancora a destra. Il rettilineo fa intravedere in fondo un leggero strappo che raggiunge un bivio. La salita però prosegue anche quando giriamo a sinistra e procediamo, adesso, sulla stradina asfaltata che raggiunge un'altro bivio. Ci teniamo a destra e proseguiamo su via San Colombano, la cui salita, che si fa sempre più impegnativa, passa all'interno del bosco tra muretti a secco e superato il primo bivio ci portiamo in direzione del secondo dove giriamo a destra. Iniziamo a questo punto la parte più impegnativa della salita con l'arrivo al culmine del Motto della Croce.

Breve sosta per scattare qualche fotografia e si riparte, adesso in discesa, su un single track, a tratti anche impegnativo, che in discesa ci conduce all'incrocio con la  SP33a  dopo essere arrivati a fianco di alcuni capannoni. La attraversiamo e ci portiamo sul tratto della provinciale che a curve, ed in discesa, va a superare il ponte sul torrente Agogna entrando nel territorio comunale di Gozzano. Una serie di ampi curvoni ci portano al rettifilo che raggiunge la rotonda. All'altezza della seconda uscita, quella che va in direzione del sottopasso ferroviario, ci teniamo a destra ed andiamo a percorrere la stradina che corre parallela alla linea ferroviaria e raggiungiamo il bivio di via Casale. Tenendoci a destra andiamo a percorrere questa bella strada, periferia, che arriva all'incrocio con la  SP43 . Giriamo a sinistra superando, poco più avanti, il passaggio a livello e lasciamo la provinciale girando alla traversa, a destra, di via Artogno. Superiamo la piccola isola ecologica comunale e con la strada che ridiventa sterrata proseguiamo all'interno del bosco raggiungendo Fonte Bersanella. Una volta superata, con la strada sempre in leggera salita, arriviamo al bivio della  SP87  poco distanti dal piccolo nucleo abitato di Cascine della Torre.

Andiamo a percorrere questa strada, che in salita, ed a curve, lascia intravedere ogni tanto le belle viste sul Lago d'Orta. Raggiungiamo in leggera discesa il bivio con la  SP229  e la attraversiamo per seguire il cartello che indica Lido di Gozzano. Seguendo un tratto di via Marangoni arriviamo all'altezza di un bivio e tenendoci a sinistra ci portiamo sulla strada sterrata che ci conduce al lido di Buccione. Breve pausa per scattare qualche fotografia e ripartiamo a sinistra su via dei Canneti che dopo alcune curve raggiunge una sbarra. La superiamo e procediamo sempre su strada sterrata al bordo del lago e arriviamo alla piccola località Pascolo. Andiamo adesso a percorrere l'asfaltata Lungolago Sesta Brigata Nello che accostando ancor più da vicino le acque del lago ci fa raggiungere la località Lagna. Nel percorrere questo bellissimo tratto ogni tanto ci fermiamo per ammirare da lontano l'Isola di San Giulio che trovandosi in mezzo al lago anche se distante dalla riva sembra quasi si possa toccare con mano. Qualche bello scatto, per ricordo, prima di lasciare questo bellissimo angolo, della nostra bella Italia, per iniziare la salita verso il bivio di via Lagna dove si trova, a destra, il piccolo Oratorio di San Rocco.

Giriamo a sinistra e arrivati al bivio successivo ancora a sinistra per portarci su via Pella. Giriamo a sinistra e superiamo, poco dopo, un grandissimo capannone e raggiunto un'altro bivio giriamo questa volta a destra. Percorriamo via Bellosta e ci portiamo alla periferia di San Maurizio d'Opaglio raggiungendo il semaforo dell'incrocio con la  SP46 . La attraversiamo e portandoci su via Torchio l'andiamo a percorrere tutta per raggiungere la rotonda. Tenendoci a destra ci portiamo su via Cavour ed iniziamo un tratto in salita leggermente più impegnativo che raggiunge il bivio di via Pianelli. Giriamo a sinistra e ci portiamo nella zona industriale della cittadina passando a fianco di un grande capannone. Quando termina la cancellata che lo aggira interamente, giriamo a destra sulla sterrata stradina che ci porta a ridosso delle ultime case per poi diventare un sentiero che entra all'interno del bosco. Mai impegnativa e con un buon fondo andiamo a seguire questo bellissimo passaggio fuoristrada che arriva alla periferia di Pogno. Raggiunta la stradina asfaltata di via F. Petrarca giriamo a sinistra e tra muretti a secco e recinzioni arriviamo alla traversa di via G. Leopardi. Svolta a destra ed al bivio a sinistra per imboccare via G. Poletti. Una breve salita ci conduce poi alla discesa a curve che arriva al bivio di via Santa Lucia. Ci teniamo a destra e con un tratto anco in salita arriviamo alle case di Berzonno.  Allo spiazzo, con relativa aiuola nel centro, giriamo a destra e ci portiamo all'interno del borgo passando per la stretta stradina di via S. D'Acquisto. 

Poco più avanti troviamo la Chiesa di San Bernardo  e la superiamo per portarci su via Cavour che ci conduce all'esterno del paesino per arrivare al bivio con la  SP47 . Svolta a sinistra per proseguire ancora in salita su questo tratto della provinciale dove,  fortunatamente, sebbene ci sia un pò di traffico non è mai eccessivo. Superata una vecchia casa abbandonata con le pendenze che rimangono sempre nella norma arriviamo al bivio con via Gozzano. Tenendoci a sinistra arriviamo a fianco dello spiazzo, davanti al centro sportivo, e giriamo a destra per andare a percorrere la sterrata e quindi i sentieri che a fianco del Torrente la Grùa risale il Monte Gaggio. Arriviamo e superiamo il piccolo ponticello che lo attraversa e andiamo a percorrere il tratto più impegnativo della giornata sotto qualche goccia d'acqua che adesso inizia anche a farsi sentire. Il tratto è reso viscido dall'umidità e dalle piogge dei giorni precedenti ed in alcuni casi le nostre gomme scivolano sul terreno e non riusciamo ad avere grip sufficiente per rimanere in sella. La situazione cambia quando troviamo il bivio della sterrata  Strada del Lavatoio  dove invece pedaliamo tranquillamente, anche se in salita costante, per raggiungere la prima periferia del borgo di Soriso. Ritroviamo le prime case e la strada asfaltata del paese su via T. Bagarelli che andiamo a percorrere tutta passando non distanti dalla bella Chiesa di San Giacomo che troviamo, in alto a destra sul colle. 

Arrivati al bivio di via C. Sacchi giriamo a sinistra e subito a sinistra sulla stradina acciottolata che in discesa ci porta all'interno della stretta stradina ciclo-pedonale che in discesa passa nel mezzo del borgo e che arriva al bivio con via per Auzate. La attraversiamo e ci portiamo su un'altra sterrata che ci riporta nuovamente all'interno del bosco ed in discesa ci fa arrivare al bivio con la  SP44 . Procediamo a sinistra e sempre in discesa ci portiamo ad un bivio dove tenendo ancora la sinistra proseguiamo ancora sulla provinciale che ha dalla sua il pochissimo traffico automobilistico. Al bivio successivo ancora a sinistra e andiamo a percorrere questo lungo rettilineo d'asfalto che arriva alla rotonda. Entriamo all'interno, nuovamente, del territorio comunale di Gozzano e abbiamo quasi terminato il nostro bel tracciato odierno. Ci dirigiamo quindi a sinistra su via Sottolusignana che raggiunge l'incrocio con la  SP229  che andiamo ad attraversare per portarci al vecchio passaggio a livello, ora smantellato, ed arriviamo sotto un bel temporale al bivio con via Parona. Girando a sinistra raggiungiamo l'incrocio con via Vittorio Veneto e arrivati alla rotonda, davanti alla Chiesa di San Carlo giriamo a destra per raggiungere la stazione ferroviaria dove bagnati fradici andremo ad attendere il treno per il ritorno nella nostra Brianza

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