I 5 Laghi in MTB


05/12/2019 - I 5 Laghi in MTB
Album fotografico
Distance: 54 km - 908 m Ascent - 761 m Descent


Primo giorno freddo davvero questa mattina alla partenza da Como dove il termometro segnava solo un +1. Partenza dalla Stazione di Como-San Giovanni, per attraversare prima la cittadina nel centro storico con le Chiese e i vari monumenti per portarci poi sui bellissimi sterrati, stradine, carrarecce, sentieri dove qualche bel tratto fangoso non è mancato. Giornata davvero limpidissima con scorci panoramici stupendi che cambiano in continuazione quando si passa a ridosso dei laghi. Grazie a Walter, Luigi e Dino per la bellissima compagnia. 


Lasciamo la stazione di Como San Giovanni e ci dirigiamo nel centro cittadino dove, come prima cosa, ci fermiamo per prendere un buon caffè e una brioche in una pasticceria davanti al lungolago. Terminata la colazione si parte e ci dirigiamo nel centro storico, a quest'ora quasi deserto, passando accanto al Torre (Sec. XIII), al Palazzo del Broletto (Sec. XIII - Il palazzo, sede delle istituzioni comunali, sorse sul luogo utilizzato fin dall'XI secolo per le assemblee dei cittadini costituito da uno spazio aperto compreso fra la Cattedrale e la chiesa di S. Giacomo. L'area ancora di competenza della Chiesa fu acquistata nel 1205 dalla Comunità per erigere un nuovo edificio destinato ad ospitare le istituzioni comunali ed alla Cattedrale di Santa Maria Assunta


Proseguendo all'interno del centro arriviamo alla Basilica di San Fedele (Sec. XI - La basilica di San Fedele, affacciata sulla piazza omonima, al centro della città murata, presenta la zona absidale tangente l'attuale via Vittorio Emanuele, importante asse viario già in epoca romana, come dimostrano alcuni tratti del-l'antico selciato ritrovati durante lavori effettuati nel secolo scorso) e dirigendoci verso la periferia passiamo accanto al Santuario del Santissimo Crocefisso (Sec. XVI - Secondo la tradizione la chiesa, originariamente dedicata all'Annunciata, fu fondata nel 1236 dal canonico Erasmo Campacci e affiancata, nel 1278, dal convento benedettino la cui istituzione è attribuita a Pietro Morone, divenuto poi papa Celestino V. In realtà i documenti indicano che solo nel 1331 Erasmo Campacci fece una donazione per costituire un monastero di celestini. Nella sera del Giovedì santo del 1529 ebbe luogo il miracolo del Crocifisso, avvenuto nel corso della tradizionale processione dei confratelli di S. Pietro Celestino, che diede notorietà alla chiesa e spinse a lavori di rinnovamento).

Poco più avanti, al semaforo, andiamo ad attraversare la trafficata via F. D. Roosevelt ed in leggera salita passiamo accanto al Basilica di Sant'Abbondio (Sec. XI - La storia dell'edificio è particolarmente complessa, e solo a partire dalle ricerche del XIX secolo è stato possibile fare luce sulle sue fasi più antiche. Grazie infatti ai resti murari rinvenuti durante i restauri iniziati nel 1863 sotto la guida di don Serafino Balestra e ampiamente documentati da Camillo Boito, si è potuto dimostrare che la basilica venne costruita sulle fondamenta di una precedente chiesa di origini paleocristiane: la Basilica Apostolorum). Tenendoci a sinistra sempre con la strada in leggera salita arriviamo ad incrociare via Napoleona che lasciamo però subito tenendoci a destra ed iniziando la salita su via T. Rimoldi che ci conduce al bivio dove ci teniamo a destra e risaliamo la collinetta verso la
Chiesa di San Carpoforo (Sec. XI - La basilica, dedicata a Carpoforo, martirizzato insieme ad altri compagni nella persecuzione di Massimiano (303-304), e fondata secondo la tradizione dal vescovo Felice (che la scelse come propria sepoltura), venne edificata con funzioni cimiteriali nel suburbio, in posizione strategica lungo la via Camerlata, asse fondamentale di accesso alla città). La Chiesa che attualmente fa parte integrante dell'Istituto San Carpoforo.

Lasciamo così questi bellissimi monumenti che fanno parte della storia e riprendiamo la nostra escursione riportandoci su via Napoleona dove adesso ne andiamo a percorrere qualche centinaio di metri fino a raggiungere il semaforo dove con molta attenzione ci portiamo a sinistra ed iniziamo poi la discesa che ci conduce davanti al grande parcheggio coperto. Lo superiamo e procediamo fino al bivio tenendoci sul marciapiede al di la del paracarro e raggiungiamo il bivio successivo dove girando a destra andiamo a percorrere i tornanti di via Castellini che ci conducono sul rettilineo che incrocia Piazza Monte Santo davanti alla Caserma De Cristoforis.(Ex distretto militare).

Tenendoci a destra lo aggiriamo seguendo via Col di Lana ed arrivati alla rotonda giriamo a destra ed iniziamo la salita su via del Carso in un tratto dove il traffico c'è davvero. Arrivati alla rotonda successiva ci teniamo a sinistra ed imbocchiamo via Madruzza che arriva al bivio con via Oltrecolle dove proseguiamo diritto verso un'altra rotonda. tenendoci a destra percorriamo la curva che arriva al sottopasso del Viadotto dei Lavatoi e proseguiamo verso il semaforo. Giriamo a sinistra e imbocchiamo via Muggiò che ci porta ad AlbateSuperiamo le strutture del Collegio Santa Chiara e alla prima traversa a sinistra, con molta attenzione, giriamo e lasciamo il traffico automobilistico immettendoci in queste viuzze che attraversano il centro storico.

Seguiamo via Monticelli e quindi a sinistra via Sant'Antonino per tenerci poi a sinistra su via al Ronco dove sembra che la stradina termina e dove giriamo a destra percorrendo in discesa l'altra bella stradina di via alla Zocca. Passando nel mezzo di una zona residenziale ed arrivati poi in piazza IV Novembre giriamo a sinistra e superiamo l'Istituto Comprensivo Como-Albate e immettendoci su via G. della Porta arriviamo fino al termine della stradina dove girando a sinistra superiamo la barriera in legno e ci infiliamo nel primo sterrato della giornata all'interno del Parco Regionale della Spina Verde.  


Seguendo per un lungo tratto il corso della Roggia Segrada arriviamo al ponticello che la attraversa e portandoci sulla sponda opposta iniziamo una leggera salita che ci fa arrivare alla periferia di Lipomo. Con una decisa deviazione a destra procediamo adesso in direzione del Lago di Montorfano entrando poco dopo nel territorio della Riserva Naturale del Lago di Montorfano. (La Riserva Naturale Lago Montorfano è stata istituita dal Consiglio Regionale della Lombardia con delibera del 15 novembre 1984). Con un'ampio giro arriviamo davanti al Lido e di dirigiamo poi a sinistra andando a percorrere i sentieri che passano proprio accanto alle sponde di questo bellissimo specchio d'acqua.

Uscendo dal bosco andiamo a percorrere il single trail che ci porta a fianco della  SP28  e seguendo il tratto ciclo-pedonale arriviamo nella stretta stradina di via Como e raggiungiamo poco dopo piazza Roma nel centro cittadino di Montorfano. Giriamo a sinistra e andiamo ad attraversarla passando davanti alla Chiesa di San Giovanni Evangelista. Tenendoci ancora a sinistra iniziamo l'impegnativa salita di via Mandelli e non senza fatica, nonostante le e-bike, andiamo a superare il tratto che per attraversa nella parte ovest il Monte Orfano. La discesa successiva ci conduce alla frazione Urago dove giriamo a destra ed iniziamo una fase in costante discesa percorrendo via Montessori. All'incrocio giriamo a destra e seguiamo via Urago che prosegue sempre in discesa ed in alcuni tratti il fondo diventa cementato. 

Il lungo rettilineo termina quando arriviamo all'incrocio con via Montorfano dove giriamo a sinistra e ci portiamo verso la rotonda della  SP342 . La attraversiamo e alla prima traversa giriamo a destra su via G. Parini che inizialmente asfaltata diventa poi sterrata quando troviamo il bivio dove giriamo a sinistra andando in direzione della periferia di Albese con Cassano. La deviazione a destra ci conduce, sempre su strada sterrata, per un brevissimo tratto sulla linea di confine con Orsenigo. Con un'altra deviazione a sinistra procediamo nuovamente verso Cassano andando poi a percorrere la Strada Consorziale delle Chiuse che ci fa entrare nel territorio comunale di Albavilla

Girando a sinistra andiamo a percorrere adesso la strada comunale dei Campacci e poi quella dei Rebecchi che segna il confine comunale tra Orsenigo e Albavilla arriviamo alla prima periferia della cittadina dove giriamo a destra ed entriamo alla frazione Corogna davanti al bellissimo Oratorio dei Santi Cosma e Damiano. (Sec. XI -Tra il XIII e il XIV secolo, la struttura primitiva subì dei rifacimenti, forse in occasione di un’epidemia di epizoozia (malattia che colpisce bovini ed equini); l’unico elemento originario, risalente quindi all’XI secolo, conservato fino ad oggi è il campanile). Breve escursione su strada asfaltata e poi deviazione a destra per proseguire ancora su sentiero in salita verso Parzano di cui raggiungiamo però solamente la periferia. 


Tenendo la sinistra andiamo adesso in direzione di Carcano seguendo la sterrata che passa attraverso le poche case della piccola frazione e andiamo ad attraversare al semaforo la  SP40 . Imbocchiamo via Lega Lombarda e dopo la curva ci troviamo davanti al Castellazzo (Il Castellazzo, costruito dai milanesi per contrapporlo a quello del Barbarossa a Tassera) proseguendo in leggera salita arriviamo a Carcano Inferiore e percorrendo via C. Belloni giriamo poi a destra per la stradina stretta che in discesa ci conduce ad Alserio. Passando per il centro cittadino arriviamo quindi ad un bivio dove teniamo la sinistra e seguiamo adesso via Don Guanella.

La strada passa accanto al Camposanto e subito dopo inizia una leggerissima salita che ci conduce con una curva a sinistra all'interno del bosco sulla sterrata della Strada Buerga che passa accanto alle sponde del Lago di Alserio. e vi rimane, con tratti in continuo saliscendi, fino alla periferia di Merone. Uscendo sull'antistante spazio sterrato a ridosso della ferrovia giriamo a destra e ci dirigiamo in direzione dell'incrocio dove prendiamo a sinistra e seguendo la strada di via G. Morazzoni superiamo il sottopasso della  SP41  risaliamo fino all'incrocio. Giriamo a sinistra su via A. Volta e proseguiamo sempre diritto fino alla rotonda dove giriamo a sinistra ed in discesa, su via E. Fermi, raggiungiamo il bivio dove giriamo a destra imboccando via G. Marconi.

Sempre in discesa arriviamo al semaforo che controlla l'accesso delle auto in località Maglio e girando a sinistra sotto la grande volta di una casa andiamo ad attraversare il ponte sul fiume Lambro in un contesto bellissimo tra vecchie case e una piccola cascata che vediamo alla nostra sinistra. La salita successiva pedalabilissima ci consente di arrivare all'incrocio con via Cavour dove giriamo a sinistra ed andiamo in direzione di Moiana. Tenendoci a destra superiamo il ponte sulla ferrovia e giriamo a sinistra arrivando all'incrocio con semaforo sulla  SP47  che andiamo ad attraversare per portarci sulla stradina che ci conduce diritto sulla sponda del Lago di Pusiano.

Arrivati sulla spiaggia, nei pressi del piccolo molo di attracco, ci teniamo a destra e andiamo a percorrere un bellissimo tratto di spiaggia che separa le acque del lago dalle attrezzature di un ristorante.
Proseguendo diritto arriviamo nei pressi di un piccolo ponticello dove per passare siamo costretti a scendere di sella (sono però solamente 2 gradini) e portatici dalla parte opposta iniziamo a percorrere il Sentiero Moiana-Casletto che corre proprio a poca distanza dalla sponda su fondo sterrato e tra gli alberi fino all'arrivo a Casletto. Dopo la curva a destra ed una leggerissima salita iniziamo a percorrere il lungolago che ci consente di arrivare a Bosisio Parini.

Uno strappetto ci fa ritornare sulla  SP47  dove girando a sinistra ci portiamo in direzione della rotonda e tenendoci a sinistra iniziamo un'altro bellissimo tratto che ci riporta sul lungolago della cittadina. Superiamo il Camposanto e sempre diritto arriviamo nella piazzetta davanti all'Oratorio di San Gaetano. Giriamo a sinistra e percorriamo, contromano, un breve tratto di via G. Parini per immetterci poi nelle stradine del centro storico e scendere ancora in direzione del Lago seguendo un sentiero che passa ridosso del boschetto e che ci permette di rimanere lontano dalle auto. Terminato anche l'ultimo tratto sterrato ci portiamo in direzione della rotonda sulla provinciale e la attraversiamo per imboccare via Caneve.

La stradina all'inizio asfaltata termina poco dopo e diventa un sentiero che va ad attraversare alcuni pratoni deviando poi verso destra. La seguiamo e raggiunto un bivio ci teniamo ancora a destra e proseguiamo su un piccolo single trail, quasi scomparso, che risale la collinetta e raggiunge
la sterrata che passa a fianco a Cascina Colombè. La discesa successiva ci conduce all'incrocio con via Brianza dove ci teniamo a sinistra ed andiamo a percorrere il rettilineo che va ad attraversare una zona industriale arrivando sul ponte che attraversa la  SS36 . Lo superiamo e poco dopo giriamo a sinistra su via per Annone ed al primo bivio tenendoci a destra andiamo a percorrere un bellissimo tratto della stradina che passa a fianco delle strutture del Golf Club Lecco. 

Quando alla nostra destra troviamo i recinti dei cavalli ci teniamo a destra ed andiamo ad immetterci nella sterrata e nei sentieri che proseguono all'interno di grandi pratoni e che ci consentono di arrivare alla prima periferia di Annone Brianza nei pressi della zona industriale. Percorrendo il rettilineo di via G. Pascoli raggiungiamo la rotonda sulla  SP49  e andiamo ad attraversarla per portarci sulla bella stradina di via Castello. La percorriamo tutta e raggiunto l'incrocio giriamo a sinistra e ci immettiamo su via Ing. C. Lattuada raggiungendo la bella
Chiesa di San Giorgio (Sec. XI -  La prima edificazione dell’antica chiesa di San Giorgio viene attribuita attorno alla fine dell’XI sec., periodo di diffusione del culto e della devozione al Santo da parte dei Benedettini i quali usufruivano dell’edificio religioso probabilmente come piccolo Oratorio. Questo sorgeva sulla suggestiva collinetta, da cui si domina il paese ed il panorama, circondata da fertili terreni; tale era infatti, il costume monacale dell’epoca: insediarsi in una località invitante al raccoglimento e alla preghiera e nello stesso tempo poter alternare la vita contemplativa col lavoro dei campi).

Il lungo rettilineo lo lasciamo quando arriviamo all'incrocio con via Lecco dove girando a destra andiamo a percorrerne solo poche centinaia di metri per girare a sinistra, quando troviamo la piccola edicola votiva, e ci riportiamo su strada sterrata percorrendo in discesa il breve tratto che ci porta ad incrociare la pista ciclo-pedonale del Lago di Annone.
Girando a destra andiamo a seguire la bella stradina in questo tratto cementata che dopo alcune curve ci porta a ridosso delle sponde e ci rimaniamo fino a risalire in direzione di Oggiono dove terminiamo la nostra bella escursione odierna arrivando ad attraversare il centro storico cittadino prima di raggiungere il piazzale della stazione.

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