GMPbike tour n. 2 - Tappa 1 - L'Alta Brianza


19/11/2014 - GMPbike tour n. 2 - Tappa 1 - L'Alta Brianza
Album fotografico
Distance: 38 km - 585 m Ascent - 613 m Descent

La prima tappa del tour parte dalla piccola stazione di Biassono-Lesmo-Parco posta sulla linea ferroviaria  Monza-  Moltenouna piccola casetta con pareti giallo paglierino che si trova in una viuzza a fondo chiuso proprio all'esterno del Parco di Monza. La nostra stazione di arrivo è quella di Costa Masnaga che raggiungiamo circa un'ora dopo la partenza viaggiando sul "Besanino" locomotore diesel-elettrico che per motivi di linea ogni tanto si deve fermare per attendere il convoglio che arriva dalla parte opposta in quanto in molti tratti la linea è a binario unico. 

Si viaggia comodamente, lo spazio per le mountain bike non manca, ma  sopra tutto si attraversa tutta la Brianza con viste bellissime sui paesaggi e più in alto verso i laghi.
Arrivati a destinazione controllo delle bike e poi si parte, la strada subito in leggera salita ci fa attraversare il centro cittadino e passiamo accanto alla Parrocchiale di Santa Maria Assunta (1620) dove all'esterno ci sono le 14 cappelle della Via Crucis (erette nell'anno 1736) e la Croce (detta il Crocione) sul giardino antistante.

Discesa adesso verso la Cascina Canile e poi prima sterrata della giornata nel Parco Comunale della Bevera e del Parco Comunale di Brenno, dove il torrente Bevera scorre nella valletta, e che si percorre all'ombra di un bel bosco. Solitamente con poca portata d'acqua, quest'oggi si presenta ai nostri occhi bello carico e molto probabilmente nei giorni precedenti qualche piccola esondazione ci sarà pure stata. Il fondo dello sterrato però ha tenuto alla grande e di pedala tranquillamente anche se ogni tanto qualche pozza d'acqua, che oramai si è quasi ritirata, ha lasciato sul terreno macchie abbastanza grandi di fango dove anche le nostre gomme tassellate fanno fatica a tenere una linea diritta durante l'attraversamento.

Arriviamo così a Camisasca, dove, la in altro sulla collina, si vede la torre (che verso il 1200 faceva parte del Castello) e che oggi è rimasta li a farci da ricordo di quel tempo. La breve salita successiva ci porta all'esterno dell'abitato e la discesa arriva a Rogolea e lo strappo successivo va in direzione di Lambrugo  dove passiamo il centro cittadino e la piccola stazione di  Lurago-Lambrugo sulla linea Milano-Asso per imboccare più avanti la sterrata che passa prima in un boschetto  e quando ne esce prati con erba inglese fanno da contorno ad un paesaggio che arriva ben oltre la  SP41  che passa poco più avanti.


Il fondo sterrato lascia poi il posto ad un sentiero che l'acqua ha reso solo sassoso e quindi, in discesa, bisogna fare molta attenzione perchè i grossi sassi si muovono in continuazione e non danno presa sul terreno. Passiamo vicino ad una cascina abbandonata ed anche in un cattivo stato di conservazione e scendiamo verso la provinciale dove giriamo a destra e una volta arrivati ad oltrepassare il passaggio a livello giriamo a sinistra verso la frazione Fornacetta di Monguzzo. La stradina asfaltata lascia poi lo spazio ad una sterrata che diventa poi un sentiero che attraversa i campi e raggiunge l'esterno dell'azienda florovivaistica.


Proseguiamo adesso sulla sterrata, vecchia via per Monguzzo, che arriva sull'asfaltata e quindi girando a destra nella frazione Cavognetto di Alzate Brianza.  Pochi metri di strada asfaltata e poi sterrata in discesa verso le sponde del Lago di Alserio che non raggiungeremo perchè  una volta ritornati sull'asfalto nei pressi del Camposanto  prendiamo subito a sinistra la stradina che in salita ci porta ad attraversare la  SP40  per poi immetterci per un brevissimo tratto sulla  SP38  per poi girare a destra ed imboccare la sterrata che passa davanti a Cascina Foppa entrando nel territorio comunale di Orsenigo.


Ancora un tratto in salita verso la frazione Parzano, tra stradine e sterrati, per arrivare ad attraversare un'altra statale la  SS342  per entrare nella cittadina di Montorfano. Giriamo a sinistra dopo aver oltrepassato un noto ristorante della zona e sulla stradina che costeggia il Camping entriamo all'interno del bosco, nel Parco della Brughiera, seguendo la bella sterrata che va ad attraversare il bosco e rimane nella parte retrostante di Cascina Cassinazza. Tenendoci a destra seguiamo l'altra sterrata che ci conduce ad incrociare, dopo una deviazione a sinistra, via Molino. 


Girando a sinistra ci portiamo al bivio dove tenendoci a sinistra superiamo la sbarra e imbocchiamo la stradina sterrata e pedaliamo adesso in un bellissimo paesaggio che  è di prati verdissimi e e boschetti tutt'attorno. La cosa che lascia qualche domanda è: ma da dove arriva tutta quest'acqua che scorre in mezzo al terreno? Domanda a cui non abbiamo risposta, anche se le precipitazioni dei giorni scorsi certamente l'hanno depositata da qualche parte.
Ma il flusso d'acqua che scende non è un rigagnolo, con quindi tempi lunghi per la poca portata, ma sono delle belle cascatelle che formano in alcuni punti anche dei piccoli laghetti. 

Passiamo anche questo ostacolo, non senza qualche difficoltà, e procediamo in salita su sterrato e sentiero sassoso verso la periferia di Capiago IntimianoSolo piccole stradine per arrivare sulla  SP28  dove giriamo a sinistra e dopo 200 mt giriamo a destra per imboccare un'altra sterrata che va in direzione di Cascina Pelada e una volta raggiunta ci immettiamo nuovamente nel bosco per prendere in discesa la sterrata che prosegue verso la valletta sottostante pedalando sulle sponde del torrente Robbia che ha disegnato nel terreno una serie di anse da sembrare un serpente.

Arriviamo nel punto di guado e qui la situazione è abbastanza difficile perchè la melma che si è depositata sul terreno è davvero di un bello spessore e le nostre gomme affondano nel terreno molto molle. Fortunatamente poco più su un tronco che fa da ponte c'è ancora e mentre qualcuno tenta di passaggio in sella (riuscendoci) in un tratto dove l'acqua è abbastanza bassa Claudio affonda con il piede fino oltre la caviglia in una buca che non si vedeva perchè ricoperta da questo strato fangoso. (Spettacolo)


Oltrepassiamo anche questo ostacolo, beh... da un pò di tempo ci siamo abituati a queste condizioni di terreno visto le continue piogge che hanno flagellato la zona anche e durante tutto il periodo estivo, e ricominciamo a pedalare sempre nel mezzo del bosco fino a quando raggiunto un grande pratone seguiamo la sterrata che ci conduce a FecchioAnche qui breve escursione, con le ruote, sull'asfalto ma anche in questo caso ne percorriamo davvero poco perché dopo 650 mt giriamo a sinistra per ritrovare un'altra volta una bellissima sterrata che passa proprio vicino alla linea ferroviaria Como-Lecco e poi attraversa una bellissima serie di prati con alcuni terrazzamenti che arrivano fino alla vecchia Cascina Naga posta sopra la verde collinetta.


Lasciamo anche questo bellissimo paesaggio imboccando a sinistra la corta ma ripida salita (150 mt) che ci fa arrivare all'immediata periferia di Cantù. Abbandoniamo la strada sterrata per rimanere comunque su stradine alternative e quando raggiungiamo la  SP38  raggiungiamo la rotonda alla nostra sinistra e giriamo a destra su via Virgilio per percorrere questa stradina che in fondo oltrepassa la ferrovia e che ci porta in discesa verso la stazione ferroviaria della cittadina. Ancora discesa fino all'imbocco della  SP36  che percorriamo per 150 mt prima di girare a sinistra ed entrare in un'altra sterrata che secondo le indicazioni mappali dove proseguire diritta ma che invece ci fa deviare sulla collinetta per riscendere dalla parte opposta aggirando, anche qui, un vecchio cascinale di cui rimane davvero molto, molto poco.


Il tratto successivo (con la sterrata segnata sulle mappe che non esiste più) lo percorriamo su un single trail che si intravede tra i rovi e che, anche in questo caso, ci fa scendere di sella. La pista è poi bloccata dalla parte opposta da una catena ma si passa. Rimettiamo i piedi, oohhpss le ruote, su via Selvaregina e dopo 400 mt giriamo a destra per un'altro tratto sterrato che termina su via Adige, un'altra viuzza periferica di Cantù.  Breve strappo, che però si fa sentire nelle gambe, e successivo ritorno su sterrato in mezzo al bosco.


Lo attraversiamo e arriviamo in località Navedano dove un single trail, di cui rimane poca cosa per via dell'acqua che continua a scorrere e che ha eroso completamente il terreno lasciando buche piccole ma profonde, ci riporta nuovamente sull'asfaltata provinciale  SP28  che lasciamo subito dopo per ritornare nuovamente, girando a sinistra, sull'ultima sterrata. Anche qui, fino a quando rimaniamo all'interno del bosco, la sede stradale è ben marcata anche se grossi sassi affiorano dal terreno e quindi bisogna fare un pò più attenzione. Quando il bosco termina quello che prima doveva essere un sentiero adesso con il grano appena tagliato è ritornato in parte visibile e ci da la possibilità di seguire la traccia GPS nell'esatto percorso.


La strada prosegue, su sterrato, a fianco del bosco e sempre in leggera discesa arriva proprio davanti alla stazione di Cucciago  dove termina la nostra avventura odierna. Si perchè quest'oggi, visto le condizioni in cui abbiamo trovato alcuni passaggi è solo così che possiamo chiamarla questa escursione. La stazione di arrivo è la stessa che abbiamo utilizzato per la partenza e l'arrivo del nostro GMPbike Tour n. 1  di cui abbiamo percorso in data 01/10/2014 la prima tappa e il 15/10/2014 la seconda tappa.


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